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Recantina e Montello Docg

La Recantina è un antico vitigno coltivato nella provincia di Treviso, le sue prime citazioni risalgono alla fine del ‘600, quando l’Agostinetti la considerava una delle migliori uve della provincia trevigiana.
Da un’indagine del 1874 risulta inoltre che fosse una tra le varietà più coltivate tra Treviso, Asolo e Castelfranco.
Dal periodo post-filosserico in poi il vitigno pare scomparire, e sopravvive unicamente nella memoria dei più anziani. Alcuni esemplari sono stati riscoperti negli anni ’70 in un vigneto appartenente a Lino Forner, e dopo un lungo lavoro di ricerca il vitigno è stato finalmente iscritto nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite nel settembre del 2007 e dal 2012 è diventata una delle tipologie all’interno della denominazione Montello-Colli Asolani.
La sua superficie vitata rimane minima, si parla infatti di poco più di dieci ettari, sono dieci le aziende che la producono, mentre quelle che l’imbottigliano sono solamente sei, di conseguenza sono assai poche anche le bottiglie prodotte.
Il vitigno, connotato da elevati polifenoli (sia tannini che antociani) e da un buona acidità, per potersi esprimere al meglio richiede suoli magri, pozioni collinari e ben ventilate.

Veniamo dunque alla degustazione.
Come sempre i vini sono elencati in ordine di gradimento personale.

Montello – Colli Asolani Doc Recantina

Solamente quattro i vini in degustazione, per di più di annate diverse, difficile quindi fare considerazioni generali, quello che ci pare d’aver colto è che i vini con qualche anno sulle spalle s’esprimano meglio ed acquistino una maggiore complessità, mentre in quelli dell’annata 2017 si colga una leggera nota vegetale.

Pat del Colmèl – 2015
Rubino profondo e compatto, unghia purpurea. Buona intensità olfattiva, balsamico, legno dolce, frutto rosso leggermente speziato. Buona struttura, speziato, piccante (pepato), buona vena acida, accenni affumicati, liquirizia, lunga la persistenza.

Giusti – “Augusto” 2016
Rubino profondo il colore, unghia violacea. Intenso al naso, note balsamiche, legno dolce, frutto rosso maturo, note speziate (spezie dolci). Strutturato, intenso, note piccanti, succoso, bella vena acida, lunga persistenza, legno dolce.

 – Ida Agnoletti – 2017
Rubino-purpureo molto intenso, unghia violacea. Buona intensità, leggere note speziate, frutto rosso, accenni vegetali. Più strutturato del precedente, intenso. Buona vena acida, tannino leggermente aggressivo, leggere note vegetali, buona struttura, discreta persistenza.

Sagrivit – 2017
Rubino purpureo luminoso di buona intensità. Note di vinosità, spezia, frutto rosso maturo, note vegetali. Buona struttura, fruttato, succoso, pulito, leggeri accenni vegetali, bella trama tannica, lunga la persistenza.

Montello Docg

Docg assai recente, è stata infatti approvata nell’ottobre 2011.
Riservata unicamente ai vini rossi (si può chiamare infatti anche Montello Rosso Docg), prevede l’utilizzo di Cabernet sauvignon (dal 40% al 70%) e di Merlot e/o Cabernet Franc e/o Carmenère (dal 30 al 60%), come nella maggior parte delle denominazioni c’è inoltre la possibilità di utilizzare sino al 15% di altre uve a bacca rossa, coltivate ovviamente nel territorio.
Con una forbice così ampia tra le percentuali dei vitigni (lo potete vedere sotto, nella descrizione dei vini) è naturale che ci siano differenze, anche marcate, tra i vari prodotti, anche se l’idea è quella di far emergere le peculiarità di un territorio dove i due vitigni sono presenti ormai da molti anni, tanto da farli ritenere (quasi) autoctoni.
La zona di produzione, che è la medesima del Montello – Colli Asolani Doc, comprende diversi comuni della provincia di Treviso, per un totale teorico di 190 ettari.
In realtà sono assai pochi i produttori che si cimentano con questa Docg e di conseguenza sono assai poche (anche se in netta crescita) le bottiglie prodotte (meno di 52.000).

Durante la degustazione guidata abbiamo avuto l’opportunità di assaggiare sei vini, d’annate diverse, li trovate elencati in ordine di gradimento.

Martignago – 2015 (70% Cabernet Sauvignon e 30% Merlot)
Rosso rubino luminoso di media intensità. Buona intensità, legno dolce, balsamico, accenni aromatici. Fresco, note vegetali (peperone), succoso, legno dolce, bella vena acida e buona persistenza.

Sartor Emilio – “Campo del “Prà” 2015 (50% Cabernet Sauvignon, 25% Merlot, 20% Cabernet Franc, 5% Malbec)
Rubino-granato di buona profondità. Intenso al naso, note balsamiche, legno dolce, accenni vegetali. Buona struttura, alcolico, note piccanti (pepato), succoso, buona persistenza su note di liquirizia.

Ida Agnoletti – 2016
Rubino-granato luminoso. Buona intensità olfattiva, note vegetali, frutto rosso. Buona struttura, note vegetali, legno un poco in evidenza, sapido, succoso, frutto rosso speziato.

Montelvini – “Zuitèr” 2013 (Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Merlot)
Rubino luminoso di buona profondità. Intenso al naso, balsamico, legno dolce, tabacco dolce, leggere note vegetali. Fresco, note aromatiche, leggera nota piccante, vegetale, legno dolce.

Giusti – “Umberto 1°” 2015 (Merlot e Cabernet Sauvignon)
Rubino profondo il colore. Buona intensità olfattiva, note balsamiche, legno dolce. Buona struttura, note piccanti (pepato), buona vena acida, leggermente scomposto alla bocca (necessita d’affinamento).

Le Terre – 2015
Rubino-granato luminoso di discreta intensità. Alcolico, ciliegia sotto spirito. Nota alcolica in evidenza, poco equilibrato.
Lorenzo Colombo

2 commenti

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  1. […] assaggiato alcuni loro vini un paio d’anni fa, in occasione di un Press tour sul Montello (vedi), ma soprattutto avevamo potuto visitare la bellissima Abbazia di Sant’Eustachio, monastero […]

  2. […] I vitigni utilizzati nelle due denominazioni sono principalmente i cosiddetti “bordolesi”, con il Merlot e Cabernet sauvignon come attori principali, coadiuvati da Cabernet franc e Carmenère. Sempre più importante sta diventando un vitigno autoctono, la Recantina, uva interessante e ormai utilizzata da diversi produttori, con la quale  si producono 37.000 bottiglie. Ne avevamo scritto nel maggio dello scorso anno, quando avevamo partecipato ad un press tour nel territorio del Montello (vedi). […]

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