Tutte le annate di “Appius”
Cos’è “Appius”?
E’ “il vino dei sogni ” a lungo pensato da Hans Terzer -enologo storico della Cantina di San Michele Appiano– e finalmente prodotto per la prima volta nel 2010, il vino in grado di esprimere al meglio l’annata giocando sulle diverse percentuali d’uve utilizzate.
Si tratta di un blend di chardonnay (che solitamente costituisce la base del vino), pinot bianco, pinot grigio e sauvignon, le percentuali delle quali variano di anno in anno –come ogni anno varia l’etichetta- e le cui uve provengono da vigneti di 25-35 anni d’età situati in Appiano.
I vigneti giacciono su suoli calcareo-ghiaiosi e morenici, allevati a Guyot e con esposizione sudest/sudovest.
Lo scorso anno avevamo assaggiato l’annata 2013 (vedi), dopo la cena del giovedì sera, dedicata alla presentazione alla stampa dell’ultima annata di Appius, la 2014, eravamo curiosi di degustare in contemporanea tutte le annate sinora prodotte di questo vino ed abbiamo quindi partecipato, durante il Merano Wine Festival, alla Masterclass che si è tenuta il giorno seguente (venerdì mattino 11 novembre) presso l’Hotel Terme, condotta, naturalmente da Hans Terzer.
Ecco le nostre opinioni su quant’abbiamo assaggiato:

2010
– 2010: In questa prima annata la varietà principale utilizzata è stata lo Chardonnay (70%), mentre il rimanente se lo sono divisi glia latri tre vitigni, la vendemmia è stata effettuata a fine settembre, con uve completamente mature, i vari vitigni vengono vinificati separatamente, subiscono la fermentazione malolattica e s’affinano in barriques.
Dopo circa un anno è stato effettuato l’assemblaggio e quindi il vino è maturato per tre anni in vasche d’acciaio.
La resa finale è stata di 35 ettolitri/ettaro.
Color paglierino-dorato di buona intensità, luminoso.
Buona l’intensità olfattiva, sentori balsamici, note vanigliate, accenni di tostatura, boisée, caffè, orzo tostato.
Di buona struttura, sapido, con netti sentori tostati (ricorda un ceppo spento nel camino) e legno in evidenza , chiude leggermente amarognolo.

2011
– 2011: In questa seconda annata prodotta, Hans Terzer non ha previsto l’utilizzo del Pinot bianco, il vitigno principale è il Sauvignon, seguito da Chardonnay e Pinot grigio; cambio parziale anche per quanto riguarda la vinificazione, con la malolattica svolta solamente in parte e l’affinamento sia in barriques che tonneaux.
Assemblaggio dopo un anno e maturazione in acciaio per 3 anni prima della commercializzazione.
Color paglierino-dorato di buona intensità, più carico del precedente.
Intenso al naso, balsamico, presenta note vanigliate e sentori di frutta tropicale, ananas, mango, pesca gialla matura, uva spina.
Buona la struttura, con leggere note piccanti (pepato), bella vena acida frutto tropicale ed accenni di legno.
Molto diverso dagli altri quattro vini, è inoltre quello che abbiamo maggiormente apprezzato.

2012
– 2012: Con la terza annata del vino si torna allo Chardonnay come protagonista (65%), seguito da un 15% di Sauvignon mentre il resto se lo dividono i due Pinot, grigio e bianco.
Fermentazione alcolica e malolattica e affinamento di svolgono in barriques e tonneaux a cui segue la solita procedura d’assemblaggio e sosta in acciaio.
Paglierino-dorato luminoso.
Buona l’intensità olfattiva, frutto giallo maturo, note tropicali, sentori tostati-vanigliati, leggeri accenni pungenti.
Dotato di buona struttura, sapido, con leggere note piccanti (pepe), tornano i sentori tostati-affumicati

2013
– 2013: E’ sempre lo Chardonnay il protagonista del blend, anche se utilizzato in percentuale minore rispetto all’anno precedente (55%), cresce invece la quantità di Sauvignon (25%), mentre gli altri due vitigni si dividono il resto.
La parte seguente della lavorazione segue il modello dell’anno precedente.
Color paglierino, luminoso, di buona intensità.
Buona l’intensità olfattiva, bel frutto, pesca gialla matura, accenni tropicali, leggere note vanigliate.
Fresco, sapido, con buona vena acida, frutta gialla, accenni piccanti (pepe), chiude con leggere note tostate su buona persistenza.

2014
– 2014: Annata difficile la 2014, con nuovo, anche se modesto, cambio delle percentuali d’uve utilizzate; sempre lo Chardonnay come vitigno principale (65%), seguito questa volta dal Pinot grigio (15%), quindi Sauvignon in percentuali minori rispetto al passato (12%) e Pinot bianco (8%).
Per quanto riguarda la vinificazione ormai la strada è quella in precedenza tracciata.
Paglierino luminoso (il più scarico della batteria):
Buona l’intensità olfattiva, sentori vegetali e di spezie orientali (coriandolo).
Fresco, sapido, un poco vegetale, frutta a polpa bianca, nespole, di media struttura e discreta persistenza.
Il vino ci è parso più fresco ed un poco più esile del precedenti, con la nota tostata meno presente.
In conclusione di questa verticale è stato proposto il Sauvignon della nuova linea The Wine Collection, che avevamo assaggiato in anteprima durante lo scorso Vinitaly e di cui avevamo scritto qui, qualche mese in più hanno leggermente cambiato le sue note organolettiche, o perlomeno così è a noi parso.
– The Wine Collection Sauvignon 2015
Color paglierino luminoso di buona intensità.
Buona l’intensità olfattiva, frutto tropicale, nocciole tostate, accenni balsamici.
Fresco, succoso, di buona struttura, pesca gialla matura, note tropicali, accenni pepati, lunga la persistenza su accenni di liquirizia.
Lorenzo Colombo