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UWE (Unconventional Wine (& Spirits) Emotions): le nostre degustazioni

E’ la seconda volta che partecipiamo a questo evento, gentilmente invitati da Daniele Dinoia, che l’organizza unitamente all’importatore e distributore Vino & Design.

Si tratta di un evento assolutamente non “convenzionale” -come chiaramente specificato nel nome- ed informale, un happening praticamente, che si svolge in un lunedì pomeriggio del mese di luglio (quest’anno la data era il 18 luglio), nel giardino di Villa Guelpa, abitazione di Daniele nonch’è sede della sua cantina.

Vi si accede unicamente su invito (e qui va un doveroso ringraziamento a Daniele che si premura d’invitarmi) ed i partecipanti sono in genere operatori del settore, clienti delle varie aziende presenti, ristoratori, enotecari, qualche giornalista, etc. che

Il numero di produttori presenti è limitato anche a causa degli spazi, quest’anno erano presenti poco più di una quarantina d’aziende produttrici di vino provenienti da quasi tutte le regioni d’Italia, oltre al banco comune di Vino & Design dove si possono trovare i vini delle aziende distribuite e non presenti personalmente, c’è inoltre uno spazio dedicato agli Spirits, con produttori di distillati vari, Gin, Rum e di Vermouth, altro spazio è dedicato al Food, gelati, caffè, uova, pasta, carni etc. il tutto distribuito nel vasto parco di Villa Guelpa, in stand uguali per tutti.

Villa Guelpa

Essendo impossibilitati ad assaggiare tutto occorre effettuare una non facile scelta e quest’anno, data anche la calura di questo periodo ci siamo concentrati soprattutto sui vini bianchi, andandoli a scegliere principalmente tra quelli di aziende non conosciute.

Abbiamo quindi assaggiato una quarantina di vini, quasi tutti bianchi, trovandone alcuni molto interessanti, eccone una ventina tra quelli che maggiormente abbiamo apprezzato elencati senza un ordine preciso:

 – Rossetti & Scrivani, azienda dell’Oltrepò Pavese che si dedica unicamente alla produzione di Metodo Classico utilizzando il Pinot nero.
Abbiamo assaggiato cinque dei vini prodotti, quelli che abbiamo trovato più interessanti sono:
Brut Nature – Minimo 48 i mesi di sosta sui lieviti
Dal naso intenso ed agrumato, con leggeri accenni vegetali, strutturato, sapido e cremoso e dalla lunga persistenza.
Pinot Nero Brut – 24 mesi sui lieviti
Dal naso elegante, presenta un bel frutto ed accenni di lieviti; fresco ed asciutto alla bocca, sapido, frutta a polpa bianca ed accenni vegetali, buona la persistenza.
Pinot Nero Rosé Brut – almeno 30 i mesi di sosta sui lieviti
Dal luminoso color rosa confetto tenue, bel naso, intenso, frutti di bosco freschi e leggere note vegetali; sapido, fresco e succoso, dotato di buona struttura e buona persistenza, leggermente amaricante sul fin di bocca.

 – Croce di Febo – Azienda situata a Montepulciano della quale, oltre al Vino Nobile, abbiamo apprezzato l’Igt Toscana Bianco “Somaio” 2021, viene prodotto con un blend di Malvasia, Trebbiano, Canaiolo bianco e Grechetto che vengono cofermentate in uova di cemento, il vino s’affina quindi in anfora.
Il colore è giallo dorato, Intenso al naso dove si colgono note macerative che rimandano alla buccia di mela; strutturato, asciutto al palato, presenta note tanniche che ricordano il the, sentori di mela, lunga la sua persistenza.
– Il Vino Nobile di Montepulciano dell’annata 2018 si presenta con un color rubino-luminoso di buona intensità, al naso frutto rosso maturo e leggermente macerato, fresco ed asciutto alla bocca, con bella trama tannica e lunga persistenza su sentori di liquirizia.

 – Interessante il Langhe Bianco “Scapulin” 2019 dell’Azienda Giuseppe Cortese di Barbaresco, si tratta di uno Chardonnay, fermentato ed affinato in barriques che si presenta con un color paglierino verdolino, Intenso al naso dove si colgono le note affumicate date dal legno ancora un po’ troppo presente (il vino è giovanissimo) alla bocca, il vino è dotato di buona struttura e lunga persistenza.

– Altro Chardonnay interessante, sempre proveniente dal Piemonte è il Langhe Chardonnay “Rinato” del barolista Viberti prodotto per la prima volta nel 1988 e “rinato” (da cui il nome, 30 anni dopo.
Il 60% del mosto viene fermentato in tonneaux  e s’affina sulle fecce per circa un anno, il colore è giallo paglierino luminoso, mediamente intenso presenta un netto sentori di frutta a polpa gialla e sentori di legno dolce; strutturato, morbido, sapido e succoso, s’esprime su sentori di frutta tropicale  con buona persistenza.

Nino Costa

– Sempre dal Piemonte, ma questa volta dal Roero arriva l’Arneis “Sarun” 2021 di Nino Costa, vino dal color verdolino luminoso, mediamente intenso al naso, elegante, con sentori d’erbe officinali; strutturato e sapido, con leggeri accenni tannici e lunga persistenza.
Della stessa azienda abbiamo trovato interessante anche il Vino Rosato “Ambrosia”, dal color rosa antico tendente al ramato, mediamente intenso al naso dove cogliamo sentori di fieno e d’erbe secche; succoso e sapido, con sentori di frutti di bosco, presenta leggere note tanniche ed una lunga persistenza.
c’è parso che s’esprima meglio alla bocca.

 – Tra i vari Soave prodotti dall’Azienda Nardello di Monteforte d’Alpone ci sono particolarmente piaciuti il “Vigna Turbian” 2021, dove, unitamente alla Garganega, s’utilizza un 30% di Trebbiano di Soave; alla vista si presenta con un color verdolino scarico e luminoso, Intenso al naso dove emerge un frutto giallo maturo; succoso, sapido e strutturato, vi si colgono leggeri accenni tannici, lunga la sua persistenza.
– Interessante anche il Soave “Monte Zoppega” 2019, questa volta frutto di sole uve Garganega, a metà fermentazione viene travasato in barriques dove termina la fermentazione alcolica e s’affina per circa sei mesi.
Il colore è paglierino luminoso, intenso al naso dove cogliamo note vanigliate e di mandorla in confetto, strutturato ed asciutto, presenta note vanigliate ed accenni di legno, buona la sua persistenza. In verità abbiamo preferito la parte olfattiva, probabilmente il vino necessita ancora di tempo.

Unconventional

– Un salto in Slovenia e precisamente nella Brda con i vini di Blažič, tutti assai interessanti.
Ribolla gialla 2020, tre giorni di macerazione sulle bucce ed alcuni mesi d’affinamento in acciaio danno un vino dal naso intenso ed elegante, con sentori di mela matura, buccia di mela ed erbe aromatiche; strutturato e succoso, alla bocca ritroviamo la buccia di mela e le erbe aromatiche unitamente a leggeri accenni tannici.
Malvazija 2020, 24 ore di macerazione sulle bucce, fermentazione con lieviti indigeni, maturazione in acciaio per alcuni mesi. Giallo dorato luminoso il colore, intenso ed elegante al naso, note macerative, buccia di mela ed erbe officinali; strutturato sentori di mela matura, leggere note pungenti, buona la persistenza.

Stand

Jacot 2020, da uve Friulano (il nome del vino è per l’appunto Tocaj scritto al contrario)
Tre giorni di macerazione, fermentazione con lieviti indigeni, alcuni mesi d’affinamento in acciaio
Color giallo paglierino, elegante al naso, note floreali, frutta a polpa gialla, erbe aromatiche; fresco e sapido, bel frutto, erbe officinali, buona la persistenza. Tra i cinque vini assaggiati è quello che più ci è piaciuto.
Rebula Selectja 2018, viti di trent’anni d’età, 14 i giorni di macerazione sulle bucce, fermentazione con lieviti indigeni, 36 mesi d’affinamento in botti di rovere.
Intenso al naso dove emergono sentori di mela matura e buccia di mela, strutturato e tannico, presenta sentori di The, lunga la sua persistenza.
Malvazija Selectja 2018, altro vino che s’avvale di una lunga macerazione sulle bucce, si presenta con un color oro antico, curioso al naso, balsamico, con accenni aromatici; strutturato, succoso, presenta leggere note piccanti ed accenni tannici, sentori di buccia di mela, buona la persistenza.

 – Dalla Slovenia al Collio il passo è breve, qui abbiamo assaggiato i vini dell’azienda Due del Monte di Cormons, situata in Località Plessiva, ci è particolarmente piaciuto il Collio Bianco 2019, blend di Friulano (35%), Sauvignon (30%), Malvasia (20%) e Chardonnay (15%), parte dell’affinamento avviene in barriques, dove sosta per otto mesi. Vino dal color verdolino-paglierino luminoso, molto bello, mediamente intenso al naso, elegante, vi si colgono un bel frutto e leggere note aromatiche; fresco e succoso, pesca bianca, buona la persistenza.
Interessante anche il Collio Doc Malvasia 2019, dal color giallo paglierino luminoso e dal naso intenso dove si colgono leggere note affumicate date dai 10 mesi d’affinamento in botti di rovere francese; Strutturato e sapido, presenta accenni aromatici e di legno dolce, buona la sua persistenza.

 – Mario Bagella è un piccolo produttore di Sorso, in provincia di Sassari, tra i vini assaggiati quello che maggiormente ci ha colpiti è il Cannonau “Olieddu” 2019, vinificato tramite lieviti indigeni ed affinato sulle fecce per sei mesi.
Si presenta con un color granato di media intensità, al naso si colgono frutti rossi, note di sottobosco, foglie bagnate ed accenni balsamici; fresco, asciutto e strutturato, con tannino deciso ed accenni piccanti, tornano le note autunnali su un lungo fin di bocca.

– Chiudiamo con un Metodo Classico dal Piemonte, si tratta del Nebolè dell’azienda Travaglini di Gattinara, prodotto con uve nebbiolo ed affinato sui lieviti per 46 mesi.
Vino elegante, con sentori d’erbe officinali e lieviti, fresco e verticale, sapido e dalla buona persistenza.
Lorenzo Colombo