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Valpolicella Ripasso Superiore Doc 2015 – Santa Sofia

Che il Valpolicella Ripasso goda di un grande successo commerciale lo si deduce dai seguenti dati:

• Dal 2006 al 2010 è raddoppiato il numero di bottiglie prodotte di Amarone.
•Dal 2007 (primo anno di riconoscimento della Doc per questa tipologia) il numero delle bottiglie prodotte di Valpolicella Ripasso è più che triplicato.
• Dal 2005 al 2013 si è dimezzato il numero di bottiglie prodotte di Valpolicella e Valpolicella Superiore.

Successo che va di pari passo con quello dell’Amarone, mentre vi è una netta decrescita del Valpolicella.
Comunque noi abbiamo spesso trovato il Valpolicella Ripasso una specie di ibrido, una via di mezzo tra i due sopracitati vini, ovvero -in tanti casi- uno scimmiottamento di un piccolo Amarone, o viceversa un Valpolicella con muscoli e morbidezza in abbondanza.
Non sono molti quindi i vini appartenenti a questa tipologia che ci hanno particolarmente entusiasmato.

Poi, ovviamente, ci sono le eccezioni, come nel caso del vino in oggetto, che ci è piaciuto assai.

Le uve (70% tra corvina e corvinone e 30% di rondinella) provengono da diversi vigneti, dislocati tra Marano di Valpolicella, Fumane e San Pietro in Cariano; la resa è di 70 litri di vino ogni 100 Kg. d’uva.
La maturazione del vino avviene in botti di rovere per un periodo di nove mesi.

Il colore è granato di buona profondità; al naso si presenta pulito, di buona eleganza, fruttato, con sentori di prugne secche e confettura di prugne; note balsamiche, spezie dolci e abbozzi aromatici ampliano lo spettro olfattivo, mentre un accenno di peperone gli dona freschezza.
Strutturato senz’essere pesante, carnoso, fruttato-speziato, con leggeri accenni piccanti mentre ritornano leggeri ricordi di peperone, lunga la persistenza su sentori di liquirizia.
Lorenzo Colombo
pubblicato in origine su www.vinealia.org