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Véronique Cochran ed i vini di Château Falfas

Le Côtes de Bourg si trovano sulla riva destra della Dordogna nel punto in cui il fiume confluisce nell’estuario della Gironda e s’estendono s’una superficie di 3.400 ettari dove per il 98% si coltivano vitigni a bacca rossa, soprattutto Merlot (65%), seguito da Cabernet sauvignon (20%), Malbec (10%) e Cabernet franc (5%).

Gli ettari destinati alla produzione dei vini rossi dell’Aoc Côtes de Bourg sono 1.648 mentre sono solamente 44 quelli destinati ai vini bianchi.
I terreni sono argillosi-calcarei posti su un sottosuolo composto da pietra porosa.

Pur non vantando la fama di altre zone del bordolese vi si producono vini molto interessanti, come nel caso di quelli da noi assaggiati lo scorso mese di marzo a Milano, in occasione dell’evento organizzato dall’Union des Gens de Métier.

Parliamo dei vini di Véronique Cochran, proprietaria di Château Falfas che dal 2010 si occupa in toto della gestione dei vigneti e della produzione dei vini.

Château Falfas, costruito nel 1612, si trova sulle colline di Bayon, nel corso degli anni è passato attraverso molti proprietari, dai Seigneurs de Lansac che già esportavano i vini prodotti alla corte d’Edoardo d’Inghilterra, passando poi per i Sires de Riveaux per poi essere acquistato, alla fine del XVII secolo, da Gaillard de Falfas che lo restaurò, gli diede il proprio nome e continuò a produrre vino, tanto che, nel 1827 sulla Guida per gli stranieri a Bordeaux si poteva leggere “Deux des premiers crus de la contrée, Tajac et le Chateau de Falfax sont dans la commune de Bayon“.

Nel 1989 Château Falfas fu acquistato dall’ avvocato americano John Cochran e dalla moglie Véronique che hanno convertito sin da subito l’azienda alla biodinamica certificandola secondo lo standard Demeter Biodynamic.

Dopo la scomparsa del marito, l’azienda, che dispone di 20 ettari di vigneti condotti secondo i principi della biodinamica, è gestita da Véronique Cochran e dalle figlie Annabelle e Suzanne.

I vigneti sono situati su suoli ricchi di argilla su una base calcarea, ed i vitigni coltivati sono Merlot (55%), Cabernet Sauvignon (25%), Cabernet Franc (10%) e Malbec (10%).
I preparati biodinamici vengono acquistati da François Bouchet consulente biodinamico per una moltitudine di produttori francesi, nonché padre di Véronique.
Anche le lavorazioni in cantina seguono una prassi molto rigida e coerente, ad esempio la fermentazione si svolge in tini di cemento di piccole dimensioni.

I vini

Abbiamo iniziato col degustare l’Aoc Côtes de Bourg “Les Demoiselles de Falfas” 2021, il vino più giovane e più semplice, le cui uve (75% Merlot e 25% Cabernet sauvignon) provengono da un vigneto di una dozzina d’anni.
L’affinamento avviene in botti, dove sosta da sei ad otto mesi, il vino viene quindi imbottigliato nella primavera successiva alla vendemmia.

Molto bello il colore, rubino luminoso.
Buona la sua intensità olfattiva, note vanigliate e di legno dolce.
Di media struttura, frutta rossa fresca, note vegetali, tannino un poco verde, buona la persistenza.

La nostra degustazione è poi proseguita con due annate dell’Aoc Côtes de Bourg “Château Falfas”, vino composto da 55% Merlot, 30% Cabernet sauvignon, 10% Cabernet franc, 5% Malbec.
Le viti hanno un’età media di 35 anni, l’affinamento si svolge in barriques in parte nuove ed in parte usate una volta, dove il vino rimane per 12 mesi.

 – Annata 2019
Rubino di buona profondità.
Intenso al naso, frutta rossa dolce, ciliegia matura, note balsamiche.
Buona struttura, accenni vegetali, legno ancora percepibile, piacevolmente amaricante il fin di bocca, buona la persistenza.

Annata 2016
Rubino profondo e luminoso, molto bello.
Bel naso, intenso ed elegante, frutta rossa matura, accenni balsamici e di legno dolce.
Dotato di buona struttura, trama tannica importante ma ben fusa nell’insieme, ciliegia matura, accenni di radice di liquirizia, buona la persistenza.

Abbiamo trovato entrambi i vini interessanti e piacevoli, tra le due annate abbiamo preferito la 2016 a dimostrazione che qualche anno di sosta in bottiglia non può che far bene a questo vino.
Nota: L’azienda sostiene che questo vino s’apprezza meglio dal terzo anno in poi dalla vendemmia.

Aoc Côtes de Bourg “Château Falfas Le Chevalier” 2016
70% tra Cabernet sauvignon e Cabernet franc, 30% Merlot
Le uve provengono da vigneti con un’età media di 75 anni, l’affinamento si svolge in barriques -che vengono utilizzate per un massimo di cinque anni, sostituendone una parte ogni anno con barriques nuove- dove il vino riposa dai 20 ai 24 mesi.

Profondo il colore, tra il granato ed il cardinalizio.
Intenso al naso, balsamico, legno dolce e spezie dolci, leggere note di peperone. Elegante.
Buona la struttura, asciutto, tannino deciso, buona vena acida, frutto dolce, accenni vegetali, peperone, lunga la sua persistenza.
Vino molto interessante, dalla notevole qualità.

Ultimo vino assaggiato è stato  l’Aoc Côtes de Bourg “Falfas Intégral” 2015
Un Cabernet sauvignon in purezza le cui uve provengono da un singolo appezzamento lavorato completamente con i concetti delle Biodinamica (la lavorazione del vigneto avviene con l’ausilio dei cavalli).
Affinato per due anni in una sola barrique (ne sono state prodotte unicamente 300 bottiglie) è dedicato ad Annabelle e Suzanne, figlie di Véronique.

Granato di discreta intensità.
Balsamico, legno dolce. Elegante.
Discretamente strutturato, succoso, bella trama tannica, frutto dolce, buon equilibrio complessivo, lunga la persistenza.
Altro vino di notevole interesse.
Lorenzo Colombo