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Vini bianchi del Piemonte

Quando si pensa ai vitigni ed ai vini piemontesi il colore che ci s’immagina è quello rosso, ed in effetti la maggior parte dei vitigni e dei vini è rossa, anche se non è proprio così, per la verità.

54% vino rosso e 46% bianco, dicono le statistiche del 2017, e, tra i vitigni, dopo la Barbera  che con 13.900 ettari copre il 30% della superficie vitata regionale, troviamo il Moscato (9.750 ettari – 21%), seguono quindi Dolcetto (5.990 ettari – 13%) e Nebbiolo (4.480 ettari – 9%) e poi nuovamente un vitigno a bacca bianca, ovvero il Cortese (2.630 ettari – 6%).
Ma ci sono anche altri vitigni a bacca bianca, anche se certamente non occupano un grande spazio nel vigneto regionale: Arneis (2%) ed Erbaluce (1%), ci sono poi la Favorita e la Nascetta o Nas-cëtta, vitigno quest’ultimo, che nel suo piccolo sta vivendo un momento felice.
Non dimentichiamo poi l’internazionale Chardonnay (2%).

Durante la Milano Wine Week, nel mese d’ottobre, dello scorso anno, è stata organizzata una degustazione di vini bianchi piemontesi –anche con qualche anno sulle spalle- prodotti con vitigni autoctoni e frutto del lavoro di diversi produttori.

Noi c’eravamo, ecco quindi quant’abbiamo assaggiato (in ordine di servizio):

 – Terre d’Alfieri Doc Arneis 2018 – Tenuta Carlin de Paolo
Da uve Arneis in purezza provenienti da vigneti di 20-30 anni d’età, situati nell’astigiano a 250-300 metri d’altitudine su suoli argillosi-calcarei, il sistema d’allevamento è il Guyot con densità d’impianto di 4.000-4.500 ceppi/ettaro.
Vinificazione in acciaio.

Color paglierino luminoso.
Intenso al naso dove s’esprime con sentori d’erbe officinali, pesca bianca, nespole e con note d’agrumi.
fresco ed agrumato alla bocca (arancio e mandarino), sapido, leggermente piccante, buona la persistenza.

 – Roero Arneis Docg “Cecu d’la Biunda” 2018 – Monchiero Carbone
Le uve provengono dai comuni di Canale e Vezza d’Alba, i vigneti sono collocati tra i 250 ed i 350 metri d’altitudine.

Color paglierino con riflessi verdolini.
Intenso al naso, si colgono sentori di pesca matura e camomilla e note sulfuree.
Fresco, verticale, minerale, con bella vena acida, leggere note vegetali, buona la persistenza.

 – Erbaluce di Caluso Docg “Cav. Giovanni” 2018 – Gnavi Carlo
I vigneti si trovano nel comune di Caluso.

Paglierino luminoso.
Intenso e pulito  al naso, frutto giallo maturo, pesca, note tropicali.
Buona la struttura, accenni vegetali, quasi tannici, chiude leggermente amarognolo.

 – Erbaluce di Caluso Docg “Aὐτόχϑ∞ν” 2015 – Giacometto Bruno
Lo strano nome significa “Lieviti indigeni” in greco Antico.
I vigneti sono allevati con la tradizionale Pergola Canavesana. Vinificazione in acciaio e sosta sulle fecce fini, con periodici batonnages, prima dell’imbottigliamento.

Color giallo dorato.
Mediamente intenso, presenta note evolutive al naso, mela matura, leggeri accenni d’idrocarburi.
Mediamente strutturato, buona la vena acida, mela matura, accenni di miele.
Un poco stanco.

 – Cortese dell’Alto Monferrato “Serica” 2018 – Cantina di Nizza Monferrato
I vigneti sono situati a Nizza Monferrato e nei comuni limitrofi, su suolo calcareo-argilloso, a 180-200 metri d’altitudine, con sistema d’allevamento a Guyot.
La fermentazione si svolge in vasche d’acciaio.

Color verdolino scarico.
Buona l’intensità olfattiva, note d’agrumi e d’erbe aromatiche, frutta a polpa bianca.
fresco, con bella vena acida, sentori di pesca, leggeri accenni sulfurei, buona la persistenza.

 – Gavi Docg “I Campionissimi” 2018 – Consorzio del Gavi
Si tratta della bottiglia istituzionale del Consorzio Tutela del Gavi

Verdolino luminoso.
Di buona intensità olfattiva, pesca bianca, agrumi, erbe officinali.
Fresco e sapido, con sentori vegetali e d’erbe officinali, discreta la sua persistenza.

Gavi Docg Riserva “I Campionissimi” 2016 – Consorzio del Gavi
Si tratta della bottiglia istituzionale del Consorzio Tutela del Gavi

Color paglierino-verdolino.
Intenso al naso, leggermente sulfureo, pesca matura, fieno.
Di buona struttura e discreta persistenza, sentori di fieno, pesca matura, susina gialla.

 – Langhe Nas-cëtta Doc 2018 – Le Strette
Le vigne sono collocate nel comune di Novello, vinificazione ed affinamento si svolgono in vasche d’acciaio.

Giallo paglierino di discreta intensità.
Intenso al naso, frutto giallo, erbe officinali, salvia, fiori d’acacia, accenni di miele.
Buone sia la struttura che l’intensità, tornano alla bocca le sensazioni percepite al naso, frutto giallo maturo ed accenni di miele, lunga la sua persistenza.

Langhe Nas-cëtta Doc 2015 – Le Strette

Paglierino-dorato luminoso.
Problemi legati al tappo (polveroso, secchino) ci impediscono di analizzarlo correttamente, peccato.

 – Colli Tortonesi Timorasso Doc  “Cavallina” 2015 – Claudio Mariotto
I vigneti sono situati su suoli calcareo-argillosi a 250-300 metri d’altitudine, il sistema d’allevamento è a  Guyot.
Vinificazione ed affinamento in acciaio con sosta sui lieviti per dodici mesi

Paglierino-dorato.
Note evolutive, fieno, paglia, accenni d’idrocarburi.
Buona la struttura, asciutto, quasi tannico, fieno e frutto giallo maturo.

 – Colli Tortonesi Timorasso Doc  “Derthona Montecitorio” 2012 – Walter Massa
I vigneti sono situati a Monleale su suoli gessosi.
Macerazione sulle bucce per due giorni, quindi fermentazione in acciaio con lieviti indigeni, sosta in bottiglia per almeno sei mesi.

Color giallo dorato.
Intenso al naso, note d’idrocarburi e di mela matura, miele di castagno in evidenza.
Complesso, con bella vena acida e lunghissima persistenza, sentori di nocciole e miele.
Lorenzo Colombo