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50 anni di Friuli Colli Orientali

C’è una data ben precisa che indica la nascita delle DOC (Denominazione d’Origine Controllata) in Italia ed è il 12 luglio del 1963.
In quella data infatti veniva pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il DPR 930/1963 (Decreto del Presidente della Repubblica) che andava a tutelare le produzioni vinicole di pregio definendone tra le altre cose i territori di produzione.

Passarono però altri tre anni prima che nascessero i primi vini a Doc, fu infatti nel maggio del 1966 che videro la luce la Vernaccia di San Gimignano (6 maggio), l’Est! Est!! Est!!! di Montefiascone (7 maggio), l’Ischia (9 maggio) ed il Frascati (16 maggio).
(Nota: le suddette date si riferiscono alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale).

Da allora è stato un proliferare di denominazioni (attualmente sono 419, suddivise in 341 Doc e 78 Docg) molte delle quali hanno visto la luce tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio dei Settanta.
Di conseguenza molte di esse stanno raggiungendo o hanno appena raggiunto il traguardo del mezzo secolo.

Il nuovo logo del Consorzio Tutela Vini Friuli Colli Orientali e Ramandolo

Questo è il caso anche della Doc Friuli Colli Orientali, nata per l’appunto nel 1970, precisamente il 20 luglio.

Il territorio del Friuli Colli Orientali

Una ricorrenza così importante va festeggiata, ma…c’è stata di mezzo la pandemia dovuta al Covid, di conseguenza la festa è stata rimandata ed alla fine s’è svolta quest’anno, nella giornata di sabato 15 luglio in due distinti momenti, entrambi aperti al pubblico d’appassionati.
Entrambi gli appuntamenti si sono tenuti a Cividale del Friuli, il primo alle ore 19,00 con un Brindisi sul Ponte del Diavolo (patrimonio Unesco), il secondo prevedeva una cena con la partecipazione dei  Vignaioli in 12 selezionati ristoranti della città.

Questo per quanto riguarda il pubblico, mentre per la stampa è stato organizzato un Press tour iniziato giovedì 13 e conclusosi la sera di sabato 15.
Press tour -al quale abbiamo partecipato (anche se non nella sua interezza, causa precedenti impegni)- che prevedeva un cena di gala presso l’Abbazia di Rosazzo con due chef stellati, la sera di giovedì 13 e che poi procedeva con un intenso programma nelle giornate di venerdì 14 e sabato 15.
Venerdì in mattinata è stata presentata la mappatura del territorio, altro momento al quale purtroppo non abbiamo potuto partecipare.

Etichetta personale

Il nostro personale press tour è quindi iniziato nel pomeriggio di venerdì, dapprima con la degustazione di diversi vini presso l’azienda Conte di Attimis dove abbiamo vissuto anche l’esperienza del “Taste Your Brain” un curioso ed interessante progetto messo a punto dall’Associazione Rime Mute.
Il progetto, dal nome Mezzocielo  Wine, prevede la degustazione di un vino indossando un speciale caschetto neuronale, questo trasmette ad uno schermo l’immagine generata dal cervello del degustatore, creando così una rappresentazione unica ed irripetibile (Vedi sopra).

Sempre nel pomeriggio di venerdì abbiamo visitato l’Acetaia Midolini, fondata nel 1958 e specializzata nella produzione di Balsamici (l’azienda tiene a precisare che i suoi prodotti nulla hanno a che vedere con l’Aceto Balsamico tradizionale di Modena Dop).
La base di partenza di tutti i prodotti è l’uva, proveniente dai 35 ettari di vigneti in proprietà situati nei Colli Orientali del Friuli, dopo averne ricavato del mosto questo viene cotto ad alte temperature per almeno 60 ore, dopo essere posto in tini di legno inizia la fase dell’invecchiamento la cui durata dipende dal prodotto che si vuole ottenere.

La produzione è infatti suddivisa in diverse linee: Condimento Balsamico, Balsamico Invecchiato e Balsamico Stravecchio, oltre a questi si producono anche confetture e salse.
I Condimento Balsamico sono prodotti con una parte d’aceto ed una di mosto cotto, percentuali che variano in base ai diversi prodotti, si va ad esempio dal 40% mosto cotto e 60% aceto dei Rosso Gourmet e Bianco Gourmet sino al 90% Mosto cotto e 10% aceto del Millesimato.

Essenze

I Balsamico Invecchiato sono frutto di 70% mosto cotto e 30% aceto invecchiati per 5 o 10 anni, mentre i Balsamico Extravecchio, disponibili con un invecchiamento di 18, 35 e 50 anni sono prodotti esclusivamente con mosto cotto di Friulano (60%) e Refosco (40%).

L’invecchiamento avviene in piccole botticelle di sette diverse essenze dove il mosto passa da una botticella all’altra riducendosi e concentrandosi sempre più.

Durante la nostra visita abbiamo potuto assaggiare alcuni di questi prodotti partendo dal Millesimato della linea Gourmet sino al Balsamico Extravecchio di 18 anni.

Non ci è stato fatto assaggiare il 50 anni, e comprendiamo il perché, il suo prezzo è infatti di 490 euro per una boccettina da 50 ml, ovvero poco meno di 10.000 euro al litro.

Altra visita interessante è stata quella di sabato mattina presso Domenis 1898, azienda produttrice di grappa, distillati ed altri liquori fondata per l’appunto nel 1898 da Pietro Domenis.
Dopo la visita della distilleria guidati da Cristina Domenis, responsabile della produzione, abbiamo potuto assaggiare alcune tra le grappe delle diverse linee produttive, abbiamo così degustato la monovitigno Ribolla Gialla 40° della linea Blanc e Neri, la Storica Nera 50° prodotta con sole uve a bacca nera, la Secolo 60° frutto di vinacce sia da uve bianche che nere, prodotta per la prima volta nel 1998 per celebrare il secolo di vita dell’azienda, la Storica Barrique, invecchiata per oltre 18 mesi in barriques francesi ed infine la Secolo barrique -anche questa viene invecchiata per oltre 18 mesi in barriques francesi- queste ultime due grappe sono millesimate, ovvero prodotte con vinacce di un’unica annata.

Nel pomeriggio di sabato, dopo la visita alla città di Cividale del Friuli, abbiamo ovviamente partecipato ai due momenti clou dei festeggiamenti per il 50° anniversario della denominazione, ovvero il Brindisi sul ponte del Diavolo e la successiva cena, per quest’ultima siamo stati suddivisi in gruppi, in modo da essere presente in buona parte dei ristoranti aderenti all’iniziativa, a noi è toccato il Ristorante Al Fortino, il cui menù prevedeva La Nostra tartare di manzo, ovvero Carpaccio di Scottona, Misticanza e formaggio Stravecchio, Rib-eye di Aberdeen Angus Uruguay (strepitoso, tanto che abbiamo fatto il bis) e Cheesecake al formaggio di capra e ciliegie caramellate, il tutto annaffiato con i vini del Friuli Colli Orientali.

Ecco infine alcuni dati relativi ai Colli Orientali del Friuli

La superficie vitata nei Colli Orientali del Friuli ammonta a poco più di 2.000 ettari suddivisi tra quattro distinte denominazioni, sono 1.956 gli ettari rivendicati dalla Doc Friuli Colli Orientali, 43 quelli della Docg Colli Orientali del Friuli Picolit, 33 quelli della Docg Ramandolo e 18 quelli della Docg Rosazzo.

I vitigni coltivati sono assai numerosi, con prevalenza per quelli a bacca bianca -i primi quattro di questi coprono oltre il 52% della superficie vitata-, al primo posto troviamo il Tocai friulano (16,6%), seguito dal sempre più incalzante Pinot grigio (13,3% -nel 2007 s’attestava sul 10,4%), abbiamo poi Sauvignon blanc (12,3%), e Ribolla gialla 10,4%).
Primo tra i vitigni a bacca rossa è il Merlot che copre l’11,9% della superficie vitata ma che negli anni ha perso molto terreno (nel 2007 era il vitigno più coltivato in assoluto con il 15,3%.

Le bottiglie prodotte nell’annata 2021 sono state circa 7.700.000 per la Doc Friuli Colli Orientali, 116.000 per la Docg Ramandolo, 70.000 per la Docg Colli Orientali del Friuli Picolit e 25.000 per la Docg Rosazzo.

Dimenticavamo, durante il press tour è stata presentata il nuovo logo del Consorzio Tutela Vini Friuli Colli Orientali e Ramandolo.
Lorenzo Colombo

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  1. […] In realtà questo anniversario cadeva tre anni fa, e precisamente il 20 luglio 2020, ma, causa pandemia dovuta al Covid i festeggiamenti sono stati rinviati e la festa s’è svolta lo scorso 15 luglio (vedi). […]

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