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6. 12. 18.

6 territori, 12 vini, 18 esperti 

Giovedì 16 giugno siamo stati invitati a partecipare, assieme ad un gruppo di giornalisti e di esperti di vino ad una tavola rotonda, con annessa una particolare degustazione, il tutto organizzato dall’Azienda Agricola Le Morette, di Peschiera del Garda.

Sei vini bianchi, di diverse zone, italiane e non, proposti in due diverse annate, l’ultima in commercio ed una precedente (del 2010 nella maggior parte dei casi) ci hanno dato la possibilità per discutere di “Varietà, Longevità e Mineralità”.
Per la verità la degustazione non prevedeva il medesimo vino proposto in due diverse annate, mentre quello più giovane era in genere un vino “base” (brutto termine, che non rende mai giustizia al prodotto), quello più vecchio era in genere una selezione, un cru, una riserva, seppur dello stesso produttore (non sempre).

Moderata da Nicola Frasson e con la partecipazione di Fabio Zenato, titolare con i fratelli Paolo e Valerio dell’Azienda Le Morette, la discussione, pur prendendo diverse direzioni, s’è focalizzata sul concetto di “meglio berlo giovane oppur aspettare?
In realtà non esiste un “meglio prima o meglio dopo”, ma tutto dipende cosa si cerca in un vino “bianco” in questo caso. Se cerchiamo freschezza, immediatezza, piacevolezza, senza elucubrazioni mentali, il vino giovane si presta meglio, mentre se cerchiamo fascino, complessità e siamo disposti a “pensare” il vino, la pazienza d’aspettare (ovviamente se il vino regge) ci può dare diverse soddisfazioni.
Certo è che la maggior parte dei consumatori il vino (ripetiamo ”bianco”) lo beve generalmente giovane è quindi non ha la possibilità di verificare cosa avrebbe aspettandolo.

Tornando alla degustazione abbiamo trovato i primi sei vini giocati su note piuttosto semplici, puliti, senza punte d’entusiasmo e, al di là di alcune caratteristiche organolettiche, abbastanza simili.
Nella seconda batteria di prodotti è molto più marcato lo stacco (sia qualitativo che di terroir) tra i diversi vini, ma questo era ovvio già prima d’iniziare.

Ecco dunque quanto assaggiato, in ordine di servizio, con brevi commenti.

Fiano di Avellino Docg 2014 – Ciro Picariello
Color giallo di buona luminosità.
Pulito e fresco, buona l’intensità olfattiva, sentori d’erbe officinali.
Sapido e fresco, tornano le note d’erbe officinali, lunga la persistenza su sentori minerali.

Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Doc Villa Bianchi 2015 – Umani Ronchi
Paglierino di media intensità, luminoso.
Intenso mal naso, fresco, agrumato, pulito, sentori di frutta a polpa bianca.
Fresco al palato, decisamente sapido, con spiccata vena acida, note d’erbe officinali, buona la persistenza.

Lugana Doc Mandolara 2015 – Le Morette
Paglierino luminoso con riflessi dorati.
Buona l’intensità olfattiva, fruttato (pesca), agrumato.
Agrumato, sapido, con spiccata vena acida, buona la struttura e lunga la persistenza.

Alto Adige Pinot Bianco Doc 2015 – Cantina Terlan
Giallo paglierino luminoso.
Molto intenso al naso, fruttato (mela e pesca), agrumato.
Fresco e sapido, con acidità un poco tagliente, fruttato, accenni sulfurei e leggere note brucianti.
L’abbiamo preferito al naso).

 – Kremstal Grüner Veltliner Point 2015 – Mayr
Color giallo limone di media intensità.
Buona l’intensità olfattiva, fresco, agrumato, con sentori d’erbe officinali.
Minerale, sapido, quasi salino, lunga la persistenza su note leggermente vegetali.

Chablis 2014 – Dampt & Fils
Color giallo paglierino scarico.
Di media intensità olfattiva, con sentori nocciolati e note di legno.
Minerale, con spiccata vena acida ed accenni leggermente brucianti, buona la persistenza. (Un poco deludente).

Fiano di Avellino 960 Docg 2012 – Ciro Picariello
Paglierino luminoso, di buona intensità.
Bel naso, elegante, di buona intensità, accenni d’erbe officinali e note dolci (agrumi canditi).
Minerale, fresco, di buona struttura, erbe officinali, buona la persistenza.

 – Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Sup. Doc Casal di Serra V.V. 2010 – Umani Ronchi
Giallo paglierino intenso, quasi dorato.
Leggere note di legno, accenni ossidativi.
Minerale, sapido, con accenni vanigliati e note d’erbe officinali, chiude un poco amaro.

Lugana Doc Benedictus  2010 – Le Morette
Giallo dorato luminoso di buona intensità.
Intenso al naso, con note sulfuree, buona l’eleganza.
Di buona struttura, alcolico, con accenni vanigliati, buona la persistenza.

Alto Adige Terlano Pinot Bianco Doc Vorberg Riserva 2010 – Cantina Terlan
Color giallo dorato luminoso.
Buona l’intensità olfattiva, accenni aromatici, frutto giallo maturo, buona l’eleganza.
Bel frutto, sapido, elegante, sentori d’erbe officinali, lunga la persistenza. (Notevole)

Kamptal Grüner Veltliner Lamm Reserve 2010 – Hirsh
Color oro verde, luminoso.
Intenso al naso, fresco, minerale, elegante. Notevole.
Freschissimo al palato, con spiccata vena acida, quasi tagliente e lunga persistenza. (Notevole)

Chablis Fourchaume 2013 – Dampt & Fils
Paglierino dorato luminoso.
Frutto giallo maturo, buona eleganza, accenni affumicati, verticale.
Buona struttura, sapido, bella vena acida, con un bel frutto, note vanigliate, lunga la persistenza. (Ci aspettavamo di più).
Lorenzo Colombo

pubblicato in origine su www.vinealia.org il 6 luglio 2016