Aglianico del Vulture 2015 – Quarta Generazione
L’azienda Quarta Generazione è di recente fondazione, anche se la famiglia Paternoster vanta tre generazioni di enologi e produttori di vino.
E’ infatti solamente nel 2016 che Giovanna Paternoster decide di dar vita a questa nuova realtà la conduzione tecnica della quale è affidata alle esperte mani del padre Sergio.
Sono quattro le etichette in catalogo, uno Spumante Metodo Charmat Lungo prodotto in soli 500 esemplari, un vino bianco da uve Fiano, del quale si producono 2.000 bottiglie/anno e due Aglianico del Vulture, il “a CeraSole” vinificato ed affinato in acciaio e l’altro, che andiamo a degustare, dove entra in gioco la botte di legno.
Il vino
Le uve per la produzione di questo vino -Aglianico in purezza- provengono da un vigneto di tre ettari situato a Barile, a 540 metri d’altitudine, condotto in regime BIO da oltre 10 anni, la densità d’impianto è di 6.200 ceppi/ettaro.
La vendemmia s’effettua normalmente ad inizio novembre, dopo la fermentazione alcolica il vino viene posto in botti dove si svolge la malolattica e dove poi s’affina per 12 mesi con periodici batonnage.
La produzione annuale è di circa 20.000 bottiglie.
Buona la sua intensità olfattiva, notevole l’eleganza, sentori di frutta rossa matura, prugna, anche secca, note balsamiche dolci, castagne, vaniglia.
Dotato di buona struttura e bella trama tannica, tannini dolci, prugna e ciliegia mature, liquirizia dolce, cioccolato, cacao, note mentolate, dotato di grande equilibrio ed armonia gustativa.
Un vino dalla notevole eleganza, uno tra i migliori rossi assaggiati quest’anno.
Lorenzo Colombo



Marro di capretto
Ps: ce lo siamo bevuto in accompagnamento ad un Marro di capretto (vedi ricetta) e crediamo che abbinamento migliore non si sia potuto trovare.