Alto Adige in tour
Lo scorso 15 settembre abbiamo partecipato al primo appuntamento –tenutosi a Milano- del Roadshow organizzato dal Consorzio Vini Alto Adige, tour che toccherà otto tra le principali città italiane e che si concluderà a Palermo il 7 ottobre.
In ognuna di queste città si sono tenute (o si terranno) due seminari riservati a stampa ed operatori con lo scopo di poter presentare la viticoltura altoatesina ed i vini che da essa si ricavano e che, causa Covid, non sono stati proposti durante i vari eventi che a tal scopo ogni anno vengono organizzati.
In realtà, anche durante il periodo del lookdown il Consorzio non era rimasto fermo, infatti lo scorso 29 aprile aveva organizzato una videoconferenza durante la quale era stata presentata l’annata 2019 con la possibilità di degustare alcuni vini da monovitigno che in precedenza c’erano stati recapitati. (vedi)
Come nella videoconferenza d’aprile la degustazione dei vini è stata condotta dal sommelier Eros Teboni.
Ma veniamo ai vini degustati a Milano:
– Weingut Niklas – Alto Adige Doc Kerner “Luxs” 2019
Uve provenienti dalla zona di Caldaro, vinificazione in acciaio ed affinamento sui lieviti per sei mesi.
Si presenta con un color paglierino-verdolino luminoso e brillante.
Intenso al naso dove si colgono sentori di frutta gialla matura e di frutta tropicale e leggeri accenni d’erbe officinali, sostando nel bicchiere emergono intense le note aromatiche che rimandano alle rose unite a ricordi di frutta candita e d’agrumi.
Strutturato alcolico, sapido e succoso, fresco, con spiccata vena acida, vi ritroviamo un bel frutto giallo unito ad accenni affumicati.
Vitigno che amiamo il Kerner, diffuso prevalentemente in Val d’Isarco, ma che anche in questa versione, con uve proveniente da una zona diversa, s’esprime nella sua tipicità.
– Cantina San Paolo – Alto Adige Doc – Pinot Bianco Riserva “Passion” 2017
Le uve provengono da Appiano Monte, fermentazione e maturazione del vino (18 mesi) si svolgono in botti di rovere di grandi dimensioni.
Verdolino luminoso e brillante il colore.
Media l’intensità olfattiva, al naso si percepiscono sentori nocciolati e di frutto giallo.
Fresco e succoso alla bocca dove ritroviamo i sentori di nocciole tostate, e leggeri note pseudocaloriche, buona la sua persistenza.
Il Pinot bianco è uno dei vitigni che maggiormente apprezziamo, ma in questa versione, secondo noi, non s’esprime al massimo del suo potenziale.
– Cantina Tramin – Alto Adige Doc Pinot Grigio “Unterebner” 2018
I vigneti sono ubicati a Sella, frazione di Termeno, l’affinamento –sui propri lieviti- avviene per la maggior parte del vino in botti da 30-40 ettolitri, una piccola parte s’affina in tonneaux, il tutto per almeno undici mesi, segue una sosta in bottiglia di almeno tre mesi prima della commercializzazione.
Giallo paglierino luminoso di discreta intensità.
Un poco chiuso all’inizio, s’apre quindi lentamente su sentori di frutto giallo maturo con accenni di legno.
Strutturato e succoso, con nota alcolica armonicamente fusa nell’insieme, bel frutto giallo maturo, lunga la persistenza.
L’abbiamo preferito alla bocca.
Il Pinot grigio e ormai è il vitigno più diffuso in Alto Adige, in questa degustazione lo ritroviamo in due diverse interpretazioni.
– Cantina Produttori San Michele Appiano – Alto Adige Doc Pinot Grigio “Sanct Valentin” 2016
Uve provenienti da Appiano, fermentazione malolattica ed affinamento si svolgono in barriques per circa un anno, dopo di che avviene l’assemblaggio seguito da ulteriori sei mesi di sosta in vasche d’acciaio.
Color paglierino-verdolino luminoso.
Anche questo vino ha un poco faticato ad aprirsi per poi esprimersi su sentori di frutto giallo maturo, note tostate e affumicate e sentori di caffè.
Succoso alla bocca, con nota alcolica elevata ma ben integrata, lunga la sua persistenza.
– Cantina Andriano – Alto Adige Doc Sauvignon “Andrius” 2018
Affinamento sui lieviti per sei mesi, per 2/3 in acciaio e per 1/3 in botti grandi.
Paglierino-verdolino luminoso, di buona intensità.
Intenso al naso, tipico nei suoi profumi legati al mondo vegetale: foglia di fico, gamba di sedano, foglia di pomodoro.
Fresco, agrumato (pompelmo) succoso e verticale, con note vegetali e spiccata vena acida, lunga la sua persistenza.
Anche se il Sauvignon blanc non è tra i vitigni al vertice delle nostre personali preferenze, in questa versione l’abbiamo trovato assai didattico nella sua tipologia.
– Cantina Kurtatsh – Alto Adige Doc Chardonnay Riserva “Freinfeld” 2017
Le uve provengono da vigneti situati tra i 330 ed i 500 metri d’altitudine, esposti a sud-est su suoli sabbiosi e ghiaiosi.
La fermentazione si svolge in barriques a media tostatura per dodici mesi, seguono sei mesi di sosta in botti di grandi dimensioni sulle fecce fini ed ulteriori sei mesi in bottiglia.
Giallo paglierino luminoso, con sfumature dorate.
Intenso al naso dove presenta sentori di frutto giallo maturo, note balsamiche, accenni di nocciole e vaniglia.
Strutturato burroso, vanigliato, legno presente ma ben gestito, morbido, con nota alcolica ben integrata e lunga persistenza.
Quasi certamente lo Chardonnay è il vitigno a bacca bianca che meglio regge il legno, e questa versione lo conferma.
– Cantina Girlan – Alto Adige Doc Gewürztraminer “Flora” 2018
Uve provenienti da Cornaiano e da Cortaccia, pigiatura senza diraspatura, fermentazione in vasche d’acciaio dove il vino sosta sui lieviti per otto mesi.
Color giallo paglierino luminoso di buona intensità.
Tipico al naso con sentori di litchi e di rose, discretamente intenso, non presenta la prepotenza olfattiva di alcuni Gewürztraminer, frutta tropicale e sentori di frutta candita.
Strutturato ed elegante, senza gli eccessi (spesso) tipici del vitigno, frutta tropicale e sentori di canditi, lunghissima la sua persistenza.
Anche il Gewürztraminer non è un vitigno in cima alla lista delle nostre preferenze, spesso invadente sia nei profumo che nel gusto, ma questa versione smentisce le nostre convinzioni.
– Wassererhof – Alto Adige Doc Santa Maddalena Classico 2018
95% Schiava e 5% Lagrein provenienti da Costa di Sotto, frazione di Bolzano, fermentazione e affinamento in acciaio sulle fecce fini.
Rubino-granato luminoso di media intensità.
Naso tipico del vitigno, buona la sua intensità, ciliegia selvatica, note floreali (fiori secchi), sentori di the.
Succoso, con un bel frutto, molto tipico, piacevolmente amaricante il fin di bocca, buona la persistenza.
Sono vini che beviamo sempre molto volentieri quelli prodotti con il vitigno Schiava ed anche questo è uno di quelli.
– Az. Agr. Strobhof – Alto Adige Doc Pinot nero Riserva 2016
Le uve provengono dall’omonimo vigneto, situato ad Appiano, in località Pigeno, la fermentazione si svolge in tini di rovere e l’affinamento in barriques, ¼ delle quali nuove, per 12 mesi. Dopo l’assemblaggio il vino sosta altri sei mesi in botti da 30 ettolitri ai quali seguono ulteriori dodici mesi di bottiglia.
Color granato-rubino di media intensità.
Buona l’intensità olfattiva, frutti di bosco e ciliegia maturi, accenni vanigliati.
Succoso e di buona struttura, bel frutto rosso maturo, accenni vanigliati, buona la vena acida e lunga la persistenza.
C’è poco da dire (in realtà ci sarebbe molto) sul Pinot nero, vitigno in grado di dare vini di grande eleganza ed anche in questa versione non è da meno.
– Colterenzio – Alto Adige Doc Gewüretraminer “Lafóa” 2015
Fermentazione ed affinamento in acciaio sui lieviti per dodici mesi al quali ne seguono altri sei di sosta in bottiglia.
Giallo paglierino tendente al dorato, luminoso.
Chiuso all’inizio, s’apre su note di frutta disidratata, canditi, albicocca, pesca, accenni di rosa.
Buona struttura, morbido e succoso, con nota alcolica ben integrata, albicocca disidratata, chiude su sentori di salvia, lunghissima la persistenza.
Un vino che c’è piaciuto moltissimo, la riprova che il Gewürztraminer, per essere grande, dev’essere sottoposto a qualche anno d’invecchiamento.
Lorenzo Colombo