Cantina di Terlano: Pinot bianco uber alles
Lo stand della Cantina di Terlano è un passaggio obbligatorio durante i giorni del Vinitaly, vi si possono assaggiare vini bianchi con qualche anno sulle spalle -ma appena messi in commercio- e non c’è mai capitato d’andarcene delusi.
Lo scorso anno avevamo tra gli altri vini assaggiati il “Rarity” 2006 ed il “Terlaner Primo Grande Cuvée” 2016 rimanendone impressionati.
Per saperne di più su questi vini vi rimandiamo quindi all’articolo scritto in quell’occasione (vedi).
Più volte siamo stati in visita a questa cantina, una tra le più prestigiose, se non la più prestigiosa di tutto l’Alto Adige, ricordiamo ancora con grande piacere un press tour effettuato nel 2008, durante il quale abbiamo degustato in miniverticale quattro tra i più prestigiosi vini aziendali nei vigneti dal quali provenivano le uve per la loro produzione (vedi). In quell’articolo potete inoltre trovare numerose informazioni sull’azienda.
Quest’anno, in assenza della manifestazione veronese la Cantina di Terlano ha ben pensato di farci assaggiare le nuove annate dei loro vini più importanti direttamente a casa nostra, in collegamento video con l’enologo Rudi Kofler, successore del mitico Sebastian Stocker e responsabile della cantina dal 2002 e con il direttore commerciale Klaus Gasser.
Ecco quanto ne abbiamo tratto:
– Alto Adige Doc Weissburgunder “Rarity” 2007
Pinot bianco in purezza, da vigneti collocati tra i 550 ed i 600 metri d’altitudine con pendenze che arrivano al 50% e con esposizione Sud-Ovest.
I vigneti sono gli stessi dai quali si produce il Vorberg hanno cinquant’anni d’età e si utilizzano unicamente quelli collocati tra i 500 ed i 650 metri d’altitudine, per ridurne la resa viene effettuato anche il taglio a metà del grappolo.
Frutto di un’annata calda e precoce, dopo la fermentazione alcolica, che si avviene in vasche d’acciaio, il vino viene posto in botti di grandi dimensioni dove si svolge la malolattica e dove s’affina per un anno sui lieviti.
Il vino viene quindi travasato in vasche d’acciaio dove rimane sui propri lieviti per almeno undici anni.
Sono 3.300 le bottiglie prodotte.
Molto bello il colore, paglierino-verdolino luminoso.
Intenso ed elegante al naso, dove s’esprime su sentori di miele e frutti a polpa bianca maturi, fiori appassiti e camomilla, noci e mandorle.
Strutturato e complesso, fresco e verticale, sapido e minerale, con bella vena acida, agrumato, frutti bianchi maturi, miele, accenni tostati ed affumicati sulla lunghissima persistenza.
– Alto Adige Doc Terlaner Riserva “Nova Domus” 2017
Terlaner (o Terlano) è una sottozona della Doc Alto Adige il cui vino può essere prodotto unicamente in otto comuni situati ad ovest della città di Bolzano, da Caldaro, a sud, sino a Meltina, a nord, passando appunto attraverso il comune di Terlano.
Oltre a diverse tipologie da monovitigno, il “Terlaner bianco” prevede nella sua composizione una presenza di almeno il 50% di Pinot bianco e/o Chardonnay, lasciando poi spazio, per la rimanente parte ad altri vitigni a bacca bianca. Sono anche previste le tipologie Riserva e Classico.
La Cantina di Terlano ha sempre dato grande importanza a questa tipologia di vino, prodotto per la prima volta nel 1893, tramite uvaggio di diversi vitigni.
Sin da subito i Terlaner della Cantina di Terlano hanno visto predominare il Pinot bianco, che, nel caso del vino che andiamo ad assaggiare è presente con un 60%, gli altri vitigni sono lo Chardonnay (30%) ed il Sauvignon blanc (10%).
Le uve provengono da diversi vigneti, quello del Pinot Bianco e collocato tra i 500 ed i 600 metri d’altitudine, mentre quelli dello Chardonnay e del Sauvignon blanc tra i 300 ed i 350 metri.
L’esposizione è Sud, Sud-Oves, mentre la resa è di 42 ettolitri/ettaro.
La fermentazione alcolica si svolge in botti da 30 ettolitri, Pinot bianco e Chardonnay svolgono anche la fermentazione malolattica, i vini s’affinano quindi in queste botti, sui propri lieviti per un anno. Tre mesi prima dell’imbottigliamento si effettua l’assemblaggio tra i diversi vini.
Il vino appartiene alla linea “Selection” e ne vengono prodotte annualmente 25 mila le bottiglie.
Si presenta nel bicchiere con un color paglierino luminoso.
Intenso, fresco, pulito ed elegante al naso, emergono subito le note fruttate che rimandano alla pesca, al melone, all’ananas, all’albicocca, agli agrumi e si colgono inoltre sentori di miele e di fiori di sambuco e di tiglio e accenni d’erbe aromatiche, salvia e timo.
Fresco e verticale al palato, sapido, fruttato (pesca, pera, mela e melone), con sentori di miele e leggeri accenni vegetali di timo e aromi di nocciole tostate, lievi note affumicate sul lungo fin di bocca.
– Alto Adige Doc Terlaner Primo Grande Cuvée 2017
“Eravamo alla ricerca di una sintesi perfetta, espressione dell’anima più pura della Cantina Terlano. Un vino che rappresentasse pienamente la nostra secolare tradizione, che riunisse in sé l’eccellenza dei nostri migliori vitigni e dei crus più pregiati. La nostra ricerca ha raggiunto il suo scopo: Terlaner I Grande Cuvée.“
Con queste parole Rudy Kofler, enologo della Cantina di Terlano, presenta il progetto alla base di questo vino, progetto nato oltre dieci anni fa e che sin’ora ha visto la messa in commercio di sei annate, dalla 2011 alla 2017, escludendo unicamente la 2014, non ritenuta idonea.
La composizione (e le percentuali dei vitigni) sono leggermente diverse rispetto a quelle del vino dell’annata precedente, diminuisce di un poco quella del Pinot Bianco che si attesta ora al 70%, a vantaggio dello Chardonnay (27%) e, seppur impercettibilmente del Sauvignon Blanc (3%).
Quello che si nota, confrontando i vini della diverse annate, è la costante diminuzione della percentuale di Pinot bianco, che nelle prime versioni aveva toccato punte del 90%, questo a vantaggio dello Chardonnay, che in alcune annate era presente con un misero 7%.
Queste piccole variazioni tengono conto sia dell’andamento climatico dell’annata e dalle caratteristiche dei vari vitigni, ma anche della definitiva messa a punto di questo vino che vuol’essere, come chiaramente spiegato da Kofler “l’anima più pura della Cantina Terlano”.
I diversi vitigni sono allevati in zone e ad altitudini diverse: 550 – 600 m slm per il Pinot bianco, 350 m per lo Chardonnay e 330 m per il Sauvignon Blanc, tutti i vigneti sono esposti a Sud, Sud-Overs e la resa è di 35 ettolitri per ettaro.
I suoli sono d’origine vulcanica, magri, sabbiosi, argillosi e vedono nella loro composizione una grande prevalenza di porfido quarzifero.
La fermentazione alcolica avviene in botti nuove di rovere da 12 ettolitri, il vino vi sosta quindi in affinamento sui propri lieviti per 12 mesi.
2.400 le bottiglie prodotte.
Il colore è paglierino luminoso con riflessi verdolini.
Intenso ed ampio al naso dove si colgono sentori di miele e di canditi, note floreali di tiglio, di frutta a polpa bianca e d’agrumi, ricordi aromatici d’erbe officinali ed accenni fumé.
Fresco e verticale, sapido, di buona struttura, succoso, ritroviamo le note d’agrumi e di pesca, accenni aromatici e sulfurei, lunghissima la sua persistenza su sentori tostati e fumé.
Necessita di sosta in bottiglia per digerire il legno in questo momento ancora un poco in evidenza.
Lorenzo Colombo
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[…] anno, nel mese di giugno, avevamo degustato il Terlaner I (Primo) Grande Cuvée dell’annata 2017, qui potete quindi trovare la descrizione del vino e le nostre opinioni su di esso, vino che avevamo […]
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