Caprai: non solo Sagrantino
Dici Caprai ed immediatamente pensi al Sagrantino.
Ed in effetti nessuno può negare quanto Marco Caprai abbia fatto per la valorizzazione di questo vino/vitigno, da quando, nel 1988 ha preso in mano le redini dell’azienda, acquistata dal padre Arnaldo nel 1971.
Ma parlare unicamente di Sagrantino sarebbe alquanto riduttivo per quest’azienda che ha portato agli onori della cronaca i vini di una regione, l’Umbria, che certamente non spiccavano nel panorama sia italiano che internazionale.
Particolare attenzione è stata posta sul Grechetto, un vitigno che Marco ha voluto declinare in diverse modalità, ricavandone vini dalle diverse caratteristiche organolettiche, a seconda che il vitigno venga utilizzato in purezza o assemblato con piccole percentuali delle altre uve coltivate in azienda come il Trebbiano Spoletino, il Sauvignon o lo Chardonnay.
Durante i frenetici giorni del Vinitaly siamo riusciti a ricavare un piccolo spazio per una chiacchierata con Marco e per l’assaggio di alcuni suoi vini, ecco quindi le nostre impressioni.
Iniziamo la nostra degustazione con il “Grecante” Colli Martani Grechetto Doc 2018, un vino che quest’anno compie trent’anni, essendo stato prodotto per la prima volta nel 1989.
Da uve grechetto in purezza, i vigneti sono allevati parte a Cordone Speronato e parte a Guyot, la vendemmia viene effettuata tra fine agosto ed i primi di settembre, vinificato ed affinato in acciaio, se ne producono 150mila bottiglie/anno.
Vino dal color paglierino luminoso, intenso al naso, dove presenta sentori di frutta gialla ed erbe officinali.
Fresco alla bocca, discretamente strutturato, vi si ritrovano le note fruttate e d’erbe officinali unite a leggeri accenni tannici, discreta la sua persistenza.
– “Cuvée Secrète” Umbria Bianco Igt 2017
Vino assai più recente questo, la sua prima annata di produzione è stata la 2012.
Il curioso nome deriva dal fatto che non vengono menzionate le uve utilizzate, che sono “quelle che meglio esprimono le potenzialità dell’annata”, come specificato sulla scheda tecnica del vino.
L’affinamento avviene in barriques, per sei mesi, ai quali ne seguono altri quattro in bottiglia.
Il colore è paglierino luminoso.
Intenso ed elegante al naso, nove s’esprime su note vanigliate.
Strutturato, con legno ben gestito, accenni piccanti e lunga persistenza. Molto elegante.
Arriviamo quindi ai vini rossi, ovvero Montefalco Rosso in tre distinte annate, delle quali una di Riserva.
70% Sangiovese, 15% Sagrantino e 15% Merlot la composizione di questi vini che s’affinano per dodici mesi parte in botti di rovere e parte in barriques seguiti da almeno quattro mesi di bottiglia perima della commercializzazione.
– 2017: Color rubino-granato, profondo e luminoso.
Elegante al naso, s’esprime su sentori di frutti rossi, note floreali ed accenni affumicati, buona la sua eleganza.
Intrigante alla bocca, dove troviamo una buona struttura, note dolci, accenni aromatici, spezie dolci, lunga la sua persistenza.
– 2016: Un vino molto diverso dal precedente, già dal colore, rubino luminoso, pare proprio quello della pietra preziosa.
Più austero e complesso il naso, con note autunnali.
Strutturato, con importante trama tannica, asciutto, sentori di liquirizia, lunga la persistenza.
La composizione del Montefalco Riserva non cambia, diverso invece è l’affinamento, che prevede venti mesi in barriques ed almeno sei in bottiglia.
– 2015 Riserva
Dal color rubino intenso e luminoso.
Intenso al naso, elegante, balsamico, esprime note di frutta a bacca scura.
Succoso, con tannino importante, spezie dolci e radice di liquirizia, buona la persistenza.
In conclusione eccoci al Sagrantino, per la precisione il Montefalco Sagrantino 25 anni, propostoci in due diverse annate.
Prodotto per la prima volta nel 1993, il Sagrantino 25 anni è frutto di uve provenienti da vigneti allevati a cordone speronato ad alta densità d’impianto (6.000 – 8.000 ceppi/ettaro) e dalla basse rese (50 q.li/ettaro).
L’affinamento prevede ventiquattro mesi di sosta in barriques ed almeno otto mesi in bottiglia.
– 2015: Dal color granato, profondo e luminoso.
Intenso al naso, speziato, legno dolce e frutta sotto spirito.
Strutturato, con tannino importante, lunga la persistenza su note di liquirizia.
– 2014: Il colore è rubino-granato, luminoso.
Intenso al naso, note dolci, da frutto rosso surmaturo.
Morbido e succoso, con tannini importanti ma non aggressivi, sentori di radice di liquirizia su lunga persistenza. Un vino decisamente più pronto rispetto al precedente.
Lorenzo Colombo