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Grignano e il Chianti Rufina

La famiglia Inghirami è famosa per il marchio di camicie Ingram, azienda fondata da Fabio Inghirami subito dopo la seconda Guerra Mondiale, nel 1949, ma gli appassionati di vino la conoscono anche perché, sin dagli anni Settanta è proprietaria della storica Fattoria Grignano, sita a Pontassieve, nel territorio del Chianti Rùfina.

Grignano, sito che risale all’età del bronzo, ha visto susseguirsi sul suo territorio Etruschi e Romani e nel medioevo fu dimora dei Conti Guidi, per poi passare in proprietà a Caterina De Medici la quale donò il possedimento al Cardinale Henry de Gondi.

Ma veniamo in epoca decisamente più recente, e precisamente ai suddetti anni Settanta del Novecento, quando la famiglia Inghirami decide di riqualificare la tenuta che s’estende su 600 ettari, dei quali 50 destinati a vigneto, 200 ad oliveto, 100 a seminativo e 250 coperti da boschi.
Nel 1999 gli Inghirami ampliano ulteriormente la tenuta, acquistando la Fattoria Pievecchia.

Dal 2018 la gestione dell’azienda è affidata al giovane Tommaso Inghirami, che vanta precedenti esperienze internazionali tra le quali un’occupazione come manager alla Ferrero.
Tommaso sin da subito s’è circondato da un team di collaboratori esperti e, a guidare la parte enologica s’è affidato a Stefano Chioccioli.

I vigneti s’elevano sino ai 550 metri d’altitudine e sono esposti a Sud, Sud-Est, il principale vitigno coltivato è il Sangiovese e i vini prodotti sono perlopiù appartenenti alla Docg Chianti Rùfina ma non mancano altri prodotti classificati come Igt Toscana.

Il 23 marzo scorso, presso Palazzo Acerbi, sede milanese della famiglia Inghirami, s’è tenuto l’evento riservato alla stampa “Le due anime della Rùfina”, durante il quale Tommaso Inghirami ha presentato buona parte della produzione aziendale.

Ecco quant’abbiamo potuto assaggiare:

 – Igt Toscana Bianco “Ricamo” 2021
Prodotto per la prima volta nel 2018 è un curioso blend tra Chardonnay e Moscato bianco (più piccole percentuali d’altri vitigni a bacca bianca) con uve provenienti da vigneti con oltre 20 anni d’età situati a 300 metri d’altitudine su suolo argilloso-calcareo composto da Alberese, l’età delle vigne è di 20 anni, la loro esposizione è Sud-Est e la densità d’impianto è di 2.500 ceppi/ha con resa di 60 q.li/ha.
La vinificazione si svolge in vasche d’acciaio dove il vino sosta in affinamento per circa tre mesi.
Lo Chardonnay dona struttura e complessità al vino mentre il Moscato, con la sua nota aromatica ed agrumata conferisce freschezza e succosità.

Color giallo paglierino.
Intenso al naso dove si colgono note aromatiche e sentori d’erbe officinali (salvia).
Dotati di buna struttura, asciutto, sapido, succoso, si sente emergere il moscato, lunghissima la sua persistenza.

 – Igt Toscana “Singersangio” 2021
Vino dal nome curioso, formato dall’unione delle parole “Singer” (nota marca di una macchina da cucire di cui Tommaso è un collezionista – ne possiede oltre 300) e Sangio (da Sangiovese, ovvero il vitigno del quale è composto il vino).
Le vigne, con un’età di 15 anni, sono poste tra i 250 ed i 350 metri d’altitudine, esposte a Sud-Est con densità d’impianto di 2.500 ceppi/ha, il suolo è argilloso-calcareo, composto da Alberese e la resa è di 50 q.li/ha.
Vinificazione ed affinamento si svolgono in vasche d’acciaio dove il vino sosta per tre mesi.
Si tratta di un Sangiovese diverso dal solito dove non si vanno a ricercare complessità e struttura ma piuttosto facilità di beva, aiutati in questo da un tannino mai troppo in evidenza.

Il colore è granato scarico, luminoso.
Intenso al naso, pulito e fresco, vi si colgono le tipiche note di frutta selvatica, in specie della ciliegia.
Succoso, asciutto, fresco, di corpo leggero, presenta sentori di rutta rossa selvatica e piacevoli note amaricanti, buona la sua trama tannica.
Un vino estivo, da servirsi fresco, dalla piacevole beva.

 – Chianti Rùfina Ritratto del Cardinale 2020
Le uve, 90% Sangiovese e 10% altri vitigni a bacca rossa, vengono selezionate da 30 ettari di vigneti posti tra i 250 ed i 350 metri d’altitudine, esposti a Sud- Est su suoli argillosi-calcarei composti da Alberese, l’età media dei vigneti è di 15 anni e la loro densità è di 5.000 ceppi/ha con resa di 70 q.li/ha.
La vendemmia s’effettua verso la fine di settembre e la fermentazione alcolica si svolge in vasche d’acciaio, il vino passa quindi in vasche di cemento dove s’effettua la malolattica e s’affina quindi per un anno in botti di rovere si Slavonia da 18 ettolitri ai quali segue una sosta per sei mesi in bottiglia.

Color rubino, luminoso e trasparente, di media intensità.
Intenso al naso, dove presenta sentori di radici, caramella al rabarbaro, frutta rossa selvatica.
Mediamente strutturato, succoso, con tannini leggermente asciutti, buona la sua persistenza.

 – Chianti Rùfina Riserva “Poggio Gualtieri” 2018
Le uve, 90% Sangiovese e 10% altri vitigni a bacca rossa, provengono dal vigneto che dà nome al vino, situato a 350 metri d’altitudine su suolo argilloso-calcareo (Alberese), le viti hanno 20 anni d’età e sono esposte a Sud-Est con densità d’impianto di 5.000 ceppi/ha, la resa è di 60 q.li/ha.
La vendemmia s’effettua tra la fine di settembre e l’inizio d’ottobre e la fermentazione si svolge in vasche d’acciaio, il vino viene quindi trasferito in botti da 18 ettolitri ed in barriques dove si svolge la fermentazione malolattica, l’affinamento per la durata di 15 – 18 mesi s’effettua per metà del tempo in botti di rovere di Slavonia da 18 ettolitri e per l’altra metà in barriques.
La sua prima annata di produzione e stata la 1997.

Color granato-rubino non molto intenso.
Buona la sua intensità olfattiva, vi si sente il Sangiovese d’altura, sentori di radici, accenni di legno.
Discretamente strutturato, succoso, bello il frutto, legno appena accennato, con bella trama tannica e buona vena acida, lunga la sua persistenza.
Ci pare che in questo momento s’esprima meglio alla bocca che non al naso.

 – Chianti Rùfina Riserva Terraelectae “Vigna Montefiesole” 2019
Terraelectae è un marchio collettivo che intende qualificare i Chianti Rufina Riserva ad Ambasciatori del Sangiovese, questi vini debbono sottostare ad un rigido disciplinare autoimpostosi che prevede un affinamento di almeno 30 mesi, 18 dei quali in botti di legno ed almeno sei in bottiglia.
Il vino deve essere ottenuto esclusivamente da uve Sangiovese prodotte nella zona di produzione Chianti Rufina DOCG e provenienti da vigneti in proprietà dell’Azienda o condotti in affitto o con titolo diretto di conduzione e deve riportare in etichetta la menzione “Vigna” o “Vigneto”.
La sua vinificazione e conservazione devono avvenire in recipienti separati e tale menzione, seguita dal toponimo o nome tradizionale, deve essere riportata sia nella denuncia delle uve, sia nei registri e nei documenti di accompagnamento.
Sono 13 le aziende che hanno aderito a questo progetto e la 2019 è stata la prima annata di produzione.

Color rubino, luminoso e trasparente.
Buona la sua intensità olfattiva come pure l’eleganza, frutto rosso, ciliegia, accenni balsamici.
Fresco ed asciutto, succoso e sapido, dotato di buon corpo, legno dolce, lunghissima la sua persistenza.
Lorenzo Colombo