La Genisia e il Pinot Nero in Oltrepò

Il logo de La Genisia
Torrevilla è una grossa realtà cooperativa dell’Oltrepò Pavese, i suoi soci dispongono di 600 ettari di vigneti posti in diversi comuni oltrepadani, Codevilla, Torrazza Coste, Retorbido, Montebello della Battaglia, Borgo Priolo, Montesegale, Rocca Susella, Godiasco Salice Terme e Mornico Losana e conferiscono annualmente 50.000 q.li di uve.
All’interno di questa cooperativa è nato un progetto che ha portato ad una specifica linea produttiva e che poi è diventato un marchio a sé, sempre però facente parte del Gruppo Torrevilla.
Si tratta di La Genisia, una realtà che coinvolge 20 vignaioli e 70 ettari di vigneti situati a Codevilla e dintorni.
Le vigne si collocano tra i 250 ed i 600 metri d’altitudine e sono condotte a Guyot con la continua assistenza e supervisione degli agronomi dell’azienda e con la collaborazione del Prof. Valenti dell’Università degli Studi di Milano tramite la quale è stato condotto un meticoloso lavoro di zonazione che ha coinvolto tutte le vigne prendendo in considerazione diversi fattori, dalla composizione del terreno alle condizioni ambientali e climatiche.

Interno della torre vinaria
Vi si ricavano poco meno d’una ventina di vini da diversi vitigni, al centro del progetto si colloca però il Pinot nero, vinificato sia in rosso che spumantizzato con il Metodo Classico.
Il logo de La Genisia è stato ispirato dalla torre vinaria di Codevilla, costruita nel 1964 su progetto di Emilio Sernagiotto, enologo originario di Santa Maria La Versa, che già nel 1953 ne aveva progettata una simile, anche se un poco più piccola, a Castel Rocchero, nella Langa Astigiana.
La torre, composta da quattro piani, per un’altezza complessiva di 25 metri poteva contenere 22.360 ettolitri di vino, distribuiti in 64 vasche (16 per piano).
Lunedì 23 ottobre l’azienda ha presentato alla stampa, presso il Ceresio 7, a Milano, il vertice della sua produzione basato sul Pinot nero, sia in versione Metodo Classico che nella tipologia Rosso.
Ecco quant’abbiamo potuto assaggiare:
– Oltrepò Pavese Metodo Classico Docg Pinot Nero Extra Brut
Prodotto con uve Pinot nero provenienti da diversi vigneti, situati a Torrazza Coste, Codevilla, Valle Coppa e Valle Schizzola, le altitudini variano dai 200 ai 450 metri slm, come variano anche le esposizioni, sono tutti allevati a Guyot con densità di 4.500 e 5.000 ceppi/ha.
L’affinamento del vino prevede una sosta sui lieviti di almeno 24 mesi ai quali ne seguono almeno altri quatto/sei di riposo in bottiglia dopo la sboccatura.
Color paglierino.
Intenso e fresco al naso, si colgono note fruttate di pesca bianca e mela e sentori d’agrumi.
Fresco alla bocca, cremoso, con buona effervescenza, decisamente sapido, minerale e verticale, bella la vena acida, sentori di pesca bianca e d’agrumi, buona la persistenza.
Vino decisamente interessante.
– Oltrepò Pavese Metodo Classico Docg Pinot Nero Nature “Centodieci” 2019
Prodotto con uve Pinot nero in purezza provenienti da vigneti situati nelle Valli Coppa e Schizzola.
I vigneti, situati tra i 350 ed i 400 metri d’altitudine sono condotti a Guyot con densità di 5.000 ceppi/ettaro e danno una produzione di circa 100 q.li/ha.
La fermentazione alcolica si svolge in vasche d’acciaio, dopo il tiraggio il vino s’affina per almeno 36 mesi sui lieviti, seguono poi almeno sei mesi di sosta in bottiglia dopo la sboccatura.
Sono 3.000 le bottiglie prodotte.
Bel naso, complesso ed elegante, minerale, presenta un bel frutto e note d’agrumi, completa lo spettro olfattivo un delicato e piacevole accenno ossidativo che dona maggior complessità al vino.
Cremoso al palato, fresco, asciutto, minerale e verticale, sapido e succoso, agrumato, con sentori di pesca bianca, assai lunga la sua persistenza.
Un vino dalla notevole qualità.
Dopo questi due spumanti Metodo Classico abbiamo degustato due Pinot nero vinificati in rosso, si tratta del Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese 2022 e del Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese Doc “Centodieci” 2019.
Il primo viene prodotto con uve provenienti da Borgo Priolo, fermentazione ed affinamento si svolgono in vasche d’acciaio dove poi il vino matura per sei mesi ai quali ne seguono altrettanti di sosta in bottiglia.
Si presenta con un color granato di discreta intensità.
Intenso al naso, vi percepiamo sentori di caramella all’orzo, accenni di radici e d’erbe amare.
Discretamente strutturato, note piccanti e di caramella alle erbe, tannino deciso, chiude leggermente amarognolo.
– Assai più complesso il Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese Doc “Centodieci” 2019 le cui
uve provengono da un vigneto di 0,8 ettari situato in località Cascina Coraggioso nel comune di Mornico Losana, situato a 250 metri d’altitudine con esposizione Nord-Ovest e Sud-Est è condotto a Guyot, con densità di 5.000 ceppi/ettaro e si trova su suolo marnoso con alto contenuto di calcare.
La fermentazione si svolge in vasche d’acciaio, con una piccola parte del mosto che fermenta direttamente in barriques, l’affinamento si svolge sempre in barriques, sia nuove che usate, dove il, vino sosta per 12 mesi ai quali seguono ulteriori sei mesi di riposo in bottiglia.
Intenso al naso dove si colgono sentori di frutta a bacca scura, spezie, legno dolce e note balsamiche.
Dotato di buona struttura, ampio, buon frutto, spezie dolci, radici di liquirizia, legno dolce, liquirizia forte, buona vena acida, bella trama tannica e lunga persistenza.
Lorenzo Colombo