La Ponca
“Ponca” è il nome con cui in Friuli viene chiamato il “Flysch”.

La ponca
Quest’ultimo è un tipo di suolo costituito da un impasto di marna e arenaria stratificatesi nel corso dei millenni.
Si tratta di un tipo di terreno ideale per la viticoltura di collina, si sgretola velocemente a causa degli agenti atmosferici formando frammenti sotto forma di scaglie grigiastre che e col passare del tempo si frantumano ulteriormente assumendo un colore giallastro sino a fondersi nelle argille.

Vigneti su ponca
Si tratta di un suolo di natura alcalina, ricco di carbonato di calcio, che, unitamente alla forti escursioni termiche del luogo conferisce ai vini sapidità e mineralità ed è quindi molto adatto soprattutto alla coltivazione di vitigni a bacca bianca.
Dove prevalgono le marne il suolo diventa impermeabile e facilmente erodibile a causa dello scorrimento delle acque piovane. Per questo motivo le colline vengono spesso terrazzate per poter essere utilizzate per la viticoltura, e questi terrazzamenti prendono il nome di “ronchi”.

Tenuta La Ponca
Il suolo del Collio è tipicamente costituito da “Ponca” ed è questo il nome che i Mason hanno voluto dare alla loro tenuta.
L’azienda La Ponca è situata nel Collio Friulano, in località Scriò del comune di Dolegna del Collio, ha un’estensione di 35 ettari, 15 dei quali a vigneto, mentre il rimanente è occupato in buona parte da boschi.
I vigneti, di circa quindici anni d’età, sono gestiti con inerbimento naturale ed in autunno vi viene praticato il sovescio, il sistema d’allevamento è il Guyot; se ne ricavano annualmente circa 30.000 bottiglie, suddivise in cinque diverse etichette, quattro di vini bianchi ed una di rosso.
Nei giorni scorsi abbiamo avuto l’opportunità di assaggiare tre dei loro vini, ecco le nostre impressioni:
– Collio Dop Ribolla Gialla 2018
Le uve provengono dal vigneto Skal, collocato a 200 metri d’altitudine con esposizione Est ed ha una densità di 5.500 ceppi/ettaro.
La vendemmia s’effettua l’ultima settimana di settembre.
La fermentazione si svolge in vasche d’acciaio e di cemento, il vino poi s’affina in quest’ultime per otto mesi sui propri lieviti.
La produzione è di 8.500 bottiglie/anno.
Il colore è giallo paglia, di media intensità.
Buona la sua intensità olfattiva, si colgono sentori vegetali di fieno e d’erbe officinali uniti a note di fiori secchi e di frutta a polpa gialla (nespole).
Fresco ed asciutto, mediamente strutturato, sapido, con leggeri accenni tannici, ritroviamo le note vegetali, il fini di bocca chiude leggermente amaricante su note mandorlate.
– Collio Dop Malvasia 2018
Le uve provengono dal vigneto Petris situato tra i 200 ed i 260 metri d’altitudine con esposizione Est, Sud-Est con densità di 6.000 ceppi/ettaro.
La vendemmia s’effettua nella seconda metà del mese di settembre.
La fermentazione si svolge in vasche d’acciaio e di cemento, il vino poi s’affina in quest’ultime per otto mesi sui propri lieviti.
Se ne producono 8.500 bottiglie.
Molto bello il colore, giallo paglierino luminoso con riflessi d’oro verde.
Intenso al naso, emergono i sentori di frutta a polpa gialla matura, note mielose di fiori d’acacia, accenni fumé, il tutto su ricordi aromatici di rose.
Strutturato ed alcolico, asciutto, quasi tannico, sapido, con accenni tostati, ritroviamo inoltre i sentori di rose, lunga la sua persistenza su note leggermente amarognole di salvia.
– Igt Venezia Giulia Schioppettino 2017
Il vigneto Paglizza, dal quale provengono le uve per la produzione di questo vino, è situato a 200 metri d’altitudine con esposizione Ovest, la densità d’impianto è di 5.500 ceppi/ettaro.
La vendemmia s’effettua a fine settembre.
La vinificazione si svolge in acciaio, mentre l’affinamento in barriques, in parte nuove, per dieci mesi ai quali seguono ulteriori sei mesi di sosta in bottiglia.
La produzione è di 5.500 bottiglie/anno.
Color rubino di buona profondità con riflessi granati.
Si presenta al naso con una buona intensità, pulito, la tipica nota speziata di pepe si manifesta immediatamente, lasciando poi spazio alle note fruttate di ciliegia selvatica ed ad accenni di cannella.
Fresco alla bocca, sapido e speziato -è nuovamente il pepe che si fa sentire-, succoso, di media struttura, con buona vena acida e tannini in equilibrio, lunga la sua persistenza.
Un vino che ci è molto piaciuto, per la sua leggerezza e scioltezza di beva.
Lorenzo Colombo