Valtellina: prove d’affinamento in alta quota
Il progetto nasce nel 2005 ad opera del Consorzio Vini Valtellina, della Fondazione Fojanini e della Banca Popolare di Sondrio con la fattiva collaborazione dell’Hotel Pirovano, sul Passo dello Stelvio.
L’idea è quella di verificare se esistono differenze organolettiche dovute all’evoluzione dei vini conservati in altitudine rispetto a quelli tenuti nelle cantine aziendali.
Diverse storiche cantine valtellinesi si prestano a questo progetto, quindi vini provenienti dallo stesso lotto vengono messi a riposo presso la Fondazione Fojanini a Sondrio e presso le cantine dell’Hotel Pirovano, a 2.758 metri d’altitudine, sul Passo dello Stelvio.
I vini -delle annate 2000, 2001 e 2002– rimangono quindi a riposare sino al 5 luglio 2019, quando, organizzata da Assoenologi Lombardia-Liguria, nella figura del loro vicepresidente Paolo Balgera, viene organizzata una degustazione in alta quota, presso l’Hotel Pirovano, sede dell’affinamento; oltre ad enologi e produttori vengono invitati anche alcuni degustatori e qualche rappresentante della stampa.
Grazie all’invito di Paolo Balgera abbiamo anche noi la possibilità di partecipare a questa particolare degustazione, densa di aspettative.
Undici i vini valtellinesi che si andranno a degustare a bottiglie coperte.
L’intento dell’organizzazione non è assolutamente quello di valutare quale dei due affinamenti producesse i vini migliori, ma unicamente quello di verificare se ci fossero eventuali e marcate differenze.
La degustazione si svolge in modo semplice, ovvero viene servita una alla volta una coppia di vini e poi si chiede ai partecipanti se si sono notate differenze e, per alzata di mano, quale dei due campioni si è conservato meglio.
Le (nostre) conclusioni le trovate a fine articolo, ecco ora i vini degustati (verranno svelati alla fine), elencati in ordine di servizio e con la nostra sintetica opinione:
– Valtellina Superiore Docg Grumello 2001 – Alberto Marsetti
La nostra netta preferenza va al vino affinato in altitudine che c’è parso più intenso, fresco ed elegante, mentre quello affinato in valle ci è sembrato più evoluto ed un poco stanco.
– Valtellina Superiore Docg Inferno 2002 – Azienda Vitivinicola Nobili
Nessuna possibilità di confronto poiché il vino affinato sullo Stelvio era nettamente ossidato.
Anche l’altro campione c’è parso comunque in uno stato evolutivo piuttosto avanzato.
– Valtellina Superiore Docg Sassella 2000 – Fondazione Fojanini
Nuovamente leggerissima prevalenza per il vino affinato in altura, anche se l’abbiamo preferito soprattutto al naso, trovando alla bocca una nota tannica un poco asciugante; l’altro campione c’è parso un poco aggressivo (pungente) al palato.
– Valtellina Superiore Docg Grumello “Rocca de Piro” 2000 – Ar.Pe.Pe.
Netta prevalenza (ovviamente secondo noi) per il vino affinato presso la Fojanini, intenso e succoso; più tannico e con legno un poco in evidenza quello d’altura.
– Valtellina Superiore Docg Sassella “Reale” 2001 – Casa Vinicola Bettini
Parità secondo noi in questo confronto, anche se i vini sono risultati piuttosto diversi, con quello affinato sullo Stelvio più austero, asciutto e strutturato, mentre quello affinato a bassa quota c’è parso più fruttato e succoso.
– Valtellina Superiore Docg Valgella “Ca’ Morei” 2002 – Società Agricola Fay
Piuttosto diversi i risultati su questo Valgella, fresco, succoso ed intenso quello di pianura, più asciutto, tannico e con legno in evidenza quello d’altura. Abbiamo preferito il primo.
– Valtellina Superiore Docg “Fracia” 2001 – Nino Negri
Entrambi i vini ci sono piaciuti molto, le caratteristiche organolettiche ci sono sembrate piuttosto simili, forse con una maggior nota evolutiva in quello affinato sullo Stelvio.
– Valtellina Superiore Docg “Prestigio” 2001 – Triacca
In questa coppia di vini le differenze ci sono parse piuttosto marcate, maggior eleganza per quello affinato in Fojanini, note un poco amare in fin di bocca per l’affinato in altura.
– Sforzato di Valtellina Docg “Messere” 2000 – Azienda Agricola Caven
Vini piuttosto simili in questo caso, entrambi molto buoni, leggermente più asciutto quello affinato in pianura, un poco più complesso al naso quello conservato sullo Stelvio.
– Sforzato di Valtellina Docg “Ca’ Rizzieri” 2000 – Aldo Rainoldi
Netta preferenza (la nostra ovviamente) per il vino affinato in Fojanini, complesso al naso e fresco alla bocca; più asciutto, tannico ed austero quello affinato in altura.
– Sforzato di Valtellina Docg “Albareda” 2002 – Mamete Prevostini
Su quest’ultima coppia, a causa del dibattito che s’era a quel punto aperto non abbiamo preso appunti; abbiamo comunque trovato entrambi i vini notevoli, anche se abbiamo preferito quello affinato sullo Stelvio.
In conclusione le nette differenze evolutive che (forse) ci si aspettavano tra i due affinamenti, seppur in molti vini evidenziate (organoletticamente) non hanno però portato ad una risposta chiara su dove fosse meglio conservare i vini; non c’è stata infatti una netta prevalenza su un luogo rispetto ad un altro, ma ogni vino s’è comportato, con una grande eterogeneità, in maniera diversa.
C’è anche da considerare che mentre i vini affinati presso la Fojanini hanno potuto godere di una temperatura costante al variare delle stagioni (14°-16° C.), quelli affinati in altura hanno subito sbalzi di temperatura piuttosto notevoli (6°-14° C.) con tutte le problematiche del caso.
In tutti i modi è stata un gran bella esperienza, che andrebbe secondo noi ripetuta, magari affinandone le modalità.
Lorenzo Colombo