Le Colture: Valdobbiadene Prosecco Superiore
Avevamo avuto occasione d’assaggiare i Valdobbiadene Prosecco di Le Colture verso la fine dello scorso mese di Maggio, durante un incontro virtuale tramite Zoom, e nell’articolo che ne è seguito avevamo succintamente descritto la storia aziendale, la filosofia produttiva ed i vini prodotti.
Vi rimandiamo quindi a quell’articolo per maggiori informazioni (vedi).
Qui ci limitiamo quindi ad approfondire -prima dell’assaggio dei vini- le diverse caratteristiche dei vigneti dai quali provengono le uve per la produzione dei vini degustati, ricordiamo infatti che sono ben 16 i poderi aziendali, situati tra Valdobbiadene, Conegliano ed il Montello.
Vigneti San Pietro e Santa Maria di Feletto
Si tratta di 16 ettari di vigne, metà a San Pietro e l’altra metà a Santa Maria, nel comune di San Pietro di Feletto.
i vigneti, che hanno un’età variabile dai 15 ai 20 anni, giacciono su suoli argillosi, con presenza di ciottoli di silice, caratterizzati da una colorazione rossastra, segno di presenza di ferro.
Da qui provengono le uve per la produzione del Brut Fagher (vino in degustazione) e dell’ Extra Dry Pianer.
Vigneto Rua di Feletto, sempre nel comune di San Pietro di Feletto
Situato a 220 metri d’altitudine, con esposizione Ovest, questo vigneto ha un suolo prevalentemente argilloso e leggermente acido, sui versanti si nota una buona presenza di marne.
La sua superficie è di due ettari e da qui si raccolgono le uve per la produzione dei due già sopra citati vini.
Vigneto Ogliano, nel comune di Conegliano
Sette ettari di vigna a 170 metri d’altitudine con esposizione Sud-Ovest, il suolo è marnoso, con depositi glaciali, anche da questo vigneto provengono le uve per la produzione sia del Brut Fagher che dell’ Extra Dry Pianer.
Vigneto Masarè, nel comune di Valdobbiadene
Sono solamente 0,4 ettari situati a rifosso di un bosco a 400 metri d’altitudine con esposizione Sud e Sud-Est, il suolo è composto da arenarie marnose e calcareniti con una tessitura franco argillosa e un substrato roccioso dove è presente la roccia dolomnia.
Da questo vigneto si ricava il più importante vino aziendale, ovvero il Rive di Santo Stefano Brut Gerardo.
Vigneto Cartizze, nel comune di Valdobbiadene
Sul Cartizze e sulla sua unicità e specificità si trova amplissima documentazione, i suoi suoli si differenziano tra la parte settentrionale della sottozona, caratterizzata da presenza di marne, calcareniti e arenarie, da quella meridionale dove i suoli sono prevalentemente da argilla limosa a composizione calcarea.
Le Colture in questa zona dispone di un vigneto di 0,5 ettari in proprietà al quale s’aggiungono le uve provenienti da un altro ettaro confinante fornite da conferitori.
Ovviamente le uve qui prodotte vengono utilizzate per la produzione del Cartizze Dry.
Durante l’incontro di maggio avevamo anche assaggiato tre dei vini che ora andiamo a riassaggiare -questa volta però in presenza- durante un pranzo stampa presso il Ristorante Ceresio 7, a Milano, in compagnia di Alberto Ruggeri che, unitamente alle sorelle Silvia e Veronica ed al padre Cesare, con la moglie Biancarosa, si occupa dell’azienda di famiglia.
Questo ci ha dato la possibilità di verificare se col passare dell’estate qualcosa è cambiato nei vini, inoltre, con l’assaggio della nuova annata del vino di punta, ovvero il Valdobbiadene Prosecco Superiore Spumante Docg Extrabrut Rive Di Santo Stefano “Gerardo” 2020, abbiamo potuto verificarne la sua tenuta ed evoluzione nel tempo.
Passiamo ora all’assaggio dei vini, tutti prodotti con uve Glera in purezza.
– Valdobbiadene Prosecco Superiore Spumante Docg Cartizze 2020
22mila le bottiglie prodotte annualmente.
Il colore è verdolino scarico, brillante.
Intenso e fresco al naso dove emerge netta la pera.
Morbido al palato, cremoso, succoso con nota dolce mai stucchevole, di nuovo cogliamo la pera Williams matura, lunghissima la sua persistenza su sentori di pasticceria.
– Valdobbiadene Prosecco Superiore Spumante Docg Brut Fagher 2020
Si tratta del prodotto aziendale numericamente più importante, ben 180.000 le bottiglie prodotte annualmente s’un totale complessivo di 800.000.
Prodotto con un blend di uve provenienti dai diversi vigneti aziendali.
Verdolino luminoso, con un’effervescenza molto bella.
Molto intenso al naso, pulito e fresco, fragrante, presenta sentori di pera, mela ed agrumi.
Cremoso e succoso, asciutto, mediamente strutturato, con discreta vena sapida, netto il sentore di pera, buona la sua persistenza.
Il prototipo, secondo noi, di come dovrebbe essere un Prosecco di Valdobbiadene.
Ed eccoci al Valdobbiadene Prosecco Superiore Spumante Docg Extrabrut Rive Di Santo Stefano “Gerardo”, proposto in due diverse annate, la 2020 e la 2019.
Nonostante il residuo zuccherino di entrambe le annate sia simile (attorno ai 5 gr/litro) la tipologia Extrabrut viene menzionata in etichetta unicamente per il vino dell’annata 2020 -prima d’allora infatti non era prevista dal disciplinare di produzione- mentre quello dell’annata 2029 è etichettato come Brut.
Le bottiglie prodotte annualmente sono circa 6.000.
– 2020 – Bellissima l’effervescenza, con bollicine sottilissime e persistenti.
Bel naso, fresco, elegante, con un frutto bianco nitidissimo (pera Williams).
Verticale, asciutto, decisamente sapido, di media struttura e lunghissima persistenza.
– 2019 – Color verdolino scarico, effervescenza meno pronunciata rispetto al vino più giovane.
Al naso sentori di mela acerba.
Mediamente strutturato, con pronunciata nota sapida, fin di bocca leggermente amaricante su accenni vegetali.
Lorenzo Colombo