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Montecucco e il Sangiovese

La denominazione Montecucco comprende sette comuni della parte nord-est della provincia di Grosseto, ai confini con quella di Siena.
Creata nel 1998, permette la produzione di diversi vini, bianchi, rosati e rossi, senza possibilità di menzionare in etichetta il nome del vitigno -tranne che per il Vermentino- è inoltre prevista la tipologia Vin Santo, anche nella varietà Occhio di Pernice.
Nel 2011 è stato cambiato il disciplinare di produzione e da questo è stato estrapolato, creando una specifica denominazione, il Sangiovese -altro vitigno che poteva essere riportato in etichetta- che dall’ora si può fregiare della Docg, diventando Montecucco Sangiovese e che contempla anche la tipologia Riserva.
La percentuale di sangiovese non dev’essere inferiore al 90%. Durante lo scorso Vinitaly abbiamo avuto la possibilità, presso lo stand del Consorzio Tutela Vini Montecucco, d’assaggiare una decina di questi vini d’annate diverse.
Di alcuni di questi vini –ovviamente di altre annate- ne avevamo scritto nel 2010 (vedi).

Ecco quindi quant’abbiamo maggiormente gradito (i vini sono elencati in ordine di preferenza, separando le Riserva) tenendo presente che, come tutte le degustazioni effettuate in simili contesti, sono piuttosto frettolose e che per una più obbiettiva valutazione occorrerebbe riassaggiarli con più calma e tempo a disposizione.

Tutti i vini che abbiamo degustato dichiarano 100% sangiovese, la maggior parte erano accomunati da una nota d’austerità, il sangiovese ci pare esprima qui la sua nota più selvatica e scontrosa, inoltre in buona parte degli assaggi abbiamo trovato un uso del legno un poco disinvolto (anche se nella totalità dei vini assaggiati -non Riserva- s’utilizzano botti grandi per l’affinamento) e nei migliori dei casi ancora da digerire, comunque in linea di massima, abbiamo preferito le (non) Riserva.

 – Salustri – “Grotte Rosse” 2016
Vigneti d’oltre 50 anni d’età, situati a 380 metri d’altitudine.
Fermentazione in tini di rovere  ed affinamento in botti da 25 ettolitri per 24 mesi.

Color rubino luminoso.
Intenso al naso, balsamico, legno dolce.
Fresco, succoso, con un buon frutto rosso ed una lunga persistenza.

Casale Pozzuolo – “Rosso della Porticcia” 2016
Leggero passaggio in botti di rovere.
Vino ed azienda che conosciamo, c’eravamo stati alcuni anni addietro (vedi)

Il colore è granato luminoso, intenso ed austero al naso, presenta note terziarie di cuoio e rabarbaro.
Sapido e succoso alla bocca, dove tornano le note di cuoio unite a sentori di radice di liquirizia, lunga la persistenza.

Peteglia – 2016
Granato con unghia aranciata.
Austero al naso, si colgono sentori terziari di cuoio, rabarbaro, tamarindo.
Intenso ed austero anche al palato, asciutto, con trama tannica importante e legno percepibile, bella la cena acida e buona la persistenza.

 – Podere Montale – 2015
Vigneti a 400 metri d’altitudine, con esposizione sud-ovest.
Vinificazione in acciaio ed affinamento in botti da 30 ettolitri per 12 mesi.

Color granato, mediamente intenso al naso, balsamico, legno dolce ed accenni di cuoio.
Asciutto, con bella trama tannica e legno in evidenza, succoso, bella vena acida, sentori di liquirizia su buona persistenza.

Poggio Stenti – “Tribulo” 2015
I vigneti sono situati a 200 metri d’altitudine.
Fermentazione in acciaio ed affinamento in botti da 20 ettolitri per 18 mesi.

Color granato-aranciato.
intenso al naso, note terziarie di rabarbaro, cuoio e liquirizia.
Intenso, asciutto, austero, tannino importante e legno in evidenza, bella vena acida e buona persistenza.

Poggio L’Apparita – San Giò 2016
Vigneti situati a 100 metri d’altitudine.
Affinamento per 12 mesi in botti di rovere di slavonia.

Color rubino-granato.
Buona l’intensità olfattiva, note terziarie, sentori di rabarbaro e cuoio.
Asciutto, tannico, legno in evidenza.

Le Riserva

Basile – “Ad Agio” 2014
Vigneti a 350 metri d’altitudine, con esposizione sud-ovest.
Vinificazione in tini di legno ed affinamento in tonneaux per 24 mesi.

Color granato-mattonato scarico.
Buona intensità olfattiva, balsamico, legno percepibile.
buona la struttura, asciutto, tannico, legno percepibile, bella vena acida, buona la persistenza su sentori di liquirizia.

Parmoleto – 2015
Vigneti a 200 metri d’altitudine.
Affinamento in barriques per 24 mesi.

Color granato-aranciato.
buona l’intensità olfattiva, note terziarie.
Intenso, tannico, asciutto, legno in evidenza.

Colle Massari – Poggio Lombrone 2015
Vigneti situati a 300 metri d’altitudine.
Fermentazione in tini troncoconici di legno, malolattica in botti da 40 ettolitri, dove il vino s’affina per 18 mesi.

Color granato-rubino.
Buona l’intensità olfattiva, austero.
Buona la struttura, asciutto, tannini decisi, bella vena acida, legno percepibile, buona la persistenza.

Tenuta L’Impostino – Viandante 2012
Vigneti situati a 370 metri d’altitudine.
Fermentazione malolattica parte in botti grandi e parte in barriques, negli stessi recipienti avviene la maturazione, per 24 mesi.

Color granato di buona profondità.
Intenso al naso, balsamico, sentori di legno e leggere note ossidative.
Asciutto, tannini un poco asciuganti.
Lorenzo Colombo