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Montonale

Due Lugana di gran classe

Ne avevamo sentito parlare, ma non conoscevamo direttamente né l’azienda né i vini prodotti.
L’occasione si è presentata durante lo scorso Vinitaly e così lunedì 16 aprile, a cancelli appena aperti, ci siamo presentati presso lo stand di Montonale e, mentre assaggiavamo i suoi vini, Roberto Girelli ci ha raccontato la storia della sua azienda.

Una storia particolare che inizia ai primi del ‘900, quando Francesco Girelli piantò i primi due ettari di vigneto a Conta, frazione di Desenzano del Garda.
Passano gli anni e prima il figlio Aldo e quindi il nipote Luciano continuano il lavoro intrapreso acquisendo nuovi vigneti. Poi però arrivano i problemi, di natura ereditaria, e nel 1998 Luciano effettua l’ultima vendemmia.
Passano due anni e Luciano che ormai ha tre figli, riesce ad ottenere da un lontano parente due ettari di vigna.
Il secondogenito, Roberto, decide di ricominciare e nel 2002 escono le prime 800 bottiglie a nome Girelli, vendute agli amici.
Roberto decide a questo punto di fare sul serio, s’iscrive ad Enologia, e quindi, unitamente ai fratelli Claudio e Valentino, acquista nel 2005 altri cinque ettari di vigna.
I vigneti sono situati attorno alla cantina che ha preso il nome di Montonale, località situata nell’entroterra di Desenzano, a meno di tre chilometri in linea d’aria da Rivoltella e dalle sponde del Lago di Garda.
L’orientamento è nord-sud, per sfruttare la doppia ventilazione fornita dal lago ed il sistema d’allevamento è il Guyot.

Particolare è la cantina, che ha pareti costruite in paglia di riso -materiale traspirante- ed è dotata di un impianto fotovoltaico che la rende autosufficiente dal punto di vista energetico.

Sono sei i vini che escono dall’azienda; oltre ai due Lugana frutto della nostra degustazione e sotto descritti, viene prodotto un Garda Classico Chiaretto, che abbiamo velocemente assaggiato, un Metodo Classico da uve turbiana, con una sosta di 30 mesi sui lieviti e due vini rossi, uno da uve barbera e marzemino ed un classico taglio bordolese, da uve cabernet sauvignon e merlot.

Noi, come sopra menzionato, ci siamo dedicati all’assaggio dei due Lugana, che ci sono stati proposti in tre differenti annate.

Eccoli, brevemente descritti:

Lugana “Montunal”
Il vino prende il nome dal termine dialettale con cui è conosciuto il borgo di Montonale.
Prodotto con uve turbiana in purezza, pressate in assenza d’ossigeno e vinificate in acciaio utilizzando lieviti indigeni, il vino sosta in acciaio per almeno sei mesi, sottoposto a periodici batonnage.

2017 – Il colore è verdolino piuttosto scarico, buono il frutto anche se la presenza della solforosa (il vino è stato imbottigliato da poco) è molto evidente ed inficia un poco una corretta valutazione del prodotto.
Troppo giovane.

2016 – Color verdolino-paglierino di buona intensità.
Elegante al naso dove presenta leggere note idrocarburiche.
Sapido, verticale, idrocarburico, complesso, con un buon frutto.
Notevole.

2011 – Color verdolino luminoso.
Intenso al naso con eleganti note d’idrocarburi.
Fresco, minerale, verticale, integro, lunghissima la persistenza.
Un grandissimo vino.

Lugana “Orestillia”
Le uve –turbiana in purezza- provengono dall’omonimo vigneto di due ettari situato a sud di Montonale.
Anche in questo caso la pressatura avviene in assenza d’ossigeno e la vinificazione in acciaio dove il vino sosta per almeno otto mesi subendo periodici batonnage. Seguono almeno dieci mesi di bottiglia prima della commercializzazione.

2016 – Color verdolino luminoso.
Bel naso, elegante, discreto (ovvero non appariscente), buono il frutto (pesca bianca).
Fresco, sapido, succoso, con bella vena acida, leggera nota vanigliata e sentori di confetto, lunga la persistenza.
Notevole.

2015 – Verdolino scarico, intenso.
Leggere note idrocarburiche.
Meno integro del precedente, leggera pungenza.

2014 – Color verdolino, intenso e luminoso.
Elegante al naso, discreto, di buona complessità.
Elegante e complesso, note idrocarburiche e di pietra focaia, leggermente bruciante, lunga la persistenza.
Molto buono.
Lorenzo Colombo
pubblicato in origine su www.vinealia.org