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Cobue: Lugana e San Martino della Battaglia in doppia verticale

L’Azienda Agricola Cobue prende il nome dalla località in cui è situata, Cobue Sopra, nel comune di Pozzolengo.
Azienda agricola a tutto campo, sin dal XIX secolo, è stata acquistata nel 1971 dalla famiglia Gettuli che l’ha trasformata in azienda vitivinicola.
S’estende su 25 ettari, 17 dei quali sono a vigneto ed attualmente è gestita da Simona e Gilberto, figli di Laura Gettuli e di Aurelio Castoldi.

Cobue è anche un Wine Resort -loro la definiscono Fattoria del Benessere– nella struttura situata di fronte alla cantina che funge da accoglienza e da shop aziendale si trovano sei appartamenti ipermoderni dotati di ogni confort oltre ad una completa SPA con una piscina esterna.

La produzione di vino comprende numerose etichette suddivise su tre linee produttive: La Tradizione, Le Bolle e L’Innovazione.

Durante la nostra visita in azienda, nel mese d’ottobre, abbiamo in pratica assaggiato tutti i vini, alcuni dei quali anche di diverse annate, andando indietro nel tempo.

In questo articolo ci soffermeremo quindi su quest’ultimi, ovvero sulla doppia verticale di Lugana Montelupo e di San Martino della Battaglia Campolivi, entrambi appartenenti alla linea La Tradizione, abbiamo infatti assaggiato sette annate del primo e cinque del secondo vino.

Lugana Dop “Montelupo”
Le uve Turbiana (Trebbiano di Lugana) provengono per la maggior parte dal Vigneto Monte Lupo, il sistema d’allevamento è ad archetto con densità d’impianto di 4.500 ceppi/ha, il suolo è calcareo-argilloso e la resa è di 100 q.li/ha.
La vinificazione avviene in vasche d’acciaio dove il vino poi sosta in affinamento sulle fecce fini per sei mesi con periodici batonnages.

 – 2022 – Gilla paglierino luminoso tendente al verdolino scarico.
Intenso al naso, frutta a polpa gialla matura, pesca gialla, note tropicali.
Morbido e strutturato, sapido, pesca gialla, discreta vena acida, buona la persistenza.

2021 – Verdolino luminoso, un poco più intenso del precedente vino.
Di media intensità olfattiva, fresco e sapido, minerale, pesca bianca, lunga la persistenza.
Buona la struttura, fresco, sapido e minerale, pesca bianca, lunga la persistenza.
La diversa annata, o l’anno in più in bottiglia fanno la differenza, l’abbiamo infatti trovato nettamente superiore al vino dell’annata 2022.

2020 – Color giallo paglierino, luminoso.
Al naso si colgono note dolci di succo di pesca, accenni tropicali e sentori d’idrocarburi.
Alla bocca tornano i sentori di succo di pesca e d’albicocca.
Si tratta del vino che meno abbiamo apprezzato di tutta la batteria.

2018 – Giallo paglierino tendente al dorato.
Note sulfuree al naso.
Dotato di buona struttura, sapido, vi ritroviamo le note sulfuree, sentori di pesca, pera matura e zenzero.

 – 2017 – Color verdolino-paglierino luminoso.
Buona la sua intensità olfattiva, ancora fresco, dotato di buona verticalità, pesca bianca, agrumi e leggere note d’idrocarburi.
Discretamente strutturato, fresco e sapido, minerale, con bella vena acida, pesca bianca, lunga persistenza e buona complessità.
Una bella sorpresa, il vino più interessante -secondo noi- di questa batteria.

2016 – Giallo paglierino luminoso.
Discreta l’intensità olfattiva, elegante, pesca matura, leggere note d’idrocarburi.
Di media struttura, succoso, frutta a polpa bianca matura, erbe aromatiche, buona la persistenza.
Altro bel vino, con caratteristiche organolettiche diverse rispetto al precedente.

2015 – Giallo paglierino tendente al dorato.
Di media intensità olfattiva, minerale, sentori di frutta a polpa bianca.
Discretamente strutturato, sapido e con buona vena acida, frutta matura, pesca, accenni di zenzero, lunga la persistenza.

 – San Martino della Battaglia Dop “Campolivi”
Prodotto con uve Tuchì (Tocai friulano) provenienti da vigneti situati su suolo argilloso-calcareo, condotti ad archetto con densità di 4.500 ceppi/ha e con resa di 100 q.li/ha.
Vinificazione in vasche d’acciaio dove il vino poi sosta in affinamento sulle fecce fini per sei mesi con periodici batonnages.

 – 2021 – Color paglierino-verdolino luminoso di media intensità.
Bel naso, fresco ed intenso, frutta a polpa bianca, erbe officinali, mandorle.
Fresco e sapido, verticale, di media struttura, frutta a polpa bianca, erbe officinali, salvia, buone sia la vena acida che la persistenza, sentori di mandorle amare sul fin di bocca.

2020 – Giallo paglierino di discreta intensità.
Pesca gialla, leggere note sulfuree.
Note sulfuree anche alla bocca, leggermente bruciante.

2018 – Color giallo paglierino di buona intensità.
Buona la sua intensità olfattiva, frutto giallo maturo, mela matura, un poco stanco.
Dotato di buona struttura, sentori di mela matura.

2017 – Giallo dorato di buona intensità.
Bel naso, frutta gialla, mela, mandorle in confetto.
Buona struttura, frutta a polpa gialla, accenni piccanti di zenzero, note d’idrocarburi, buona la persistenza.

2016 – Giallo paglierino tendente al dorato.
Mediamente intenso al naso, confetto, accenni d’erbe officinali, buona l’eleganza.
Fresco e succoso, minerale, buona verticalità, discreta vena acida, buona la persistenza.
Lorenzo Colombo

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  1. […] relativamente alla doppia verticale di Lugana Montelupo e di San Martino della Battaglia Campolivi (vedi), la seconda volta abbiamo invece descritto i quattro Metodo Classico prodotti […]

  2. […] due verticali di Lugana Montelupo e di San Martino della Battaglia Campolivi effettuate in azienda (vedi), menzionammo allora il fatto che vi si producesse una linea di Spumanti chiamata Le Bolle che in […]

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