Nizza, Bolgheri e Etna: tre esempi di eleganza
Certo che accomunare in una degustazione tre denominazioni così diverse tra loro è stata una bella scommessa da parte di Othmar Kiem che ha tenuto questa masterclass nell’ambito della prima edizione del Barbera d’Asti Wine Festival.

Kiem – Gabardi
Sette i vini in degustazione, tre Barbera della denominazione Nizza, due Etna Rossi un Bolgheri Superiore ed il Sassicaia.
In pratica un confronto -non scontro- tra titani e tra aziende che hanno fatto la storia nelle rispettive denominazioni.
L’eleganza doveva essere il comun denominatore di questa degustazione e così è stato, anche se si tratta di tipologie ben diverse d’eleganza dovute alle notevoli differenze organolettiche dei vini prodotti con vitigni assai differenti tra loro.
Si è trattato di un’interessantissima degustazione che ci ha mostrato il percorso fatto negli ultimi anni da due delle denominazioni presenti, se per quanto riguarda Bolgheri non c’è molto da dire se non che abbiamo trovato un Sassicaia stellare -decisamente molto buono anche il Grattamacco, anche se con caratteristiche diverse- abbiamo notato un uso decisamente più oculato del legno nei vini dell’Etna, stesso ragionamento vale per i Nizza che in un passato, anche piuttosto recente, trovavamo un poco soverchiati sia dal legno che la una struttura sin troppo massiccia.
Ebbene, ora hanno guadagnato in finezza, armonia ed eleganza.
Ma passiamo ai vini degustati, in ordine di servizio:
– Etna Rosso “Erse” 2022 – Tenuta di Fessina
90% Nerello mascalese, 8% Nerello cappuccio, 2% tra Minnella e Carricante.
Le uve provengono da un vigneto di sei ettari messo a dimora nel 1950 e situato a Rovitello, a 700 metri d’altitudine, su suolo composto prevalentemente da pomici e argille destrutturate, esposto a Nord-Est dà una resa di 60 q.li/ha.
Sia la fermentazione che l’affinamento si svolgono in vasche l’acciaio dove il vino sosta per nove mesi ai quali seguono ulteriori 12 mesi di riposo in bottiglia, la produzione annuale è di circa 25.000 bottiglie.
Color granato scarico e trasparente.
Bel naso, fresco ed elegante, ciliegia selvatica, piccoli frutti di bosco, balsamico, erbe aromatiche, legno ben gestito.
Di media struttura, fresco e succoso, bel frutto, accenni pepati, asciutto, tannino in perfetto equilibrio, buon la persistenza.
Un vino notevole, soprattutto al naso.
– Etna Rosso 2022 – Tenuta delle Terre Nere
96% Nerello mascalese è 4% Nerello cappuccio provenienti da vigneti situati su suolo vulcanico tra i 600 ed i 900 metri d’altitudine sul versante Nord dell’Etna, nei comuni di Randazzo e Castiglione di Sicilia, l’età media delle viti varia dai 5 ai 50 anni, i sistemi d’allevamento prevedono diverse tipologie d’alberello e la resa è di 60-70 q.li/ha.
Il vino s’affina in botti di rovere francese da 10 e da 30 ettolitri per 10-11 mesi.
Color granato di buona profondità.
Buona la sua intensità olfattiva, ciliegia selvatica e piccoli frutti di bosco maturi, balsamico, più intenso e maturo rispetto al precedente vino.
Mediamente strutturato, intenso, accenni pepati, asciutto, tannino più deciso rispetto al precedente, radice di liquirizia, lunga la persistenza.
Più strutturato rispetto al precedente, in entrambi i vini si coglie benissimo il vitigno.
– Bolgheri Superiore “Grattamacco” 2020 – Podere Grattamacco (servito in Magnum)
65% Cabernet sauvignon, 20% Merlot, 155 Sangiovese, i vigneti sono posti tra i 100 ed i 200 metri d’altitudine su suoli costituiti da arenarie quarzose e argille bianche miste a flysch ed hanno un’età media di 25 anni.
La vinificazione si svolge in piccoli tini di rovere e l’affinamento prevede una sosta per 18 mesi in barriques.
Profondissimo il colore, quasi nero.
Intenso al naso, frutta a bacca scura, note dolci, balsamico, legno dolce, leggeri accenni tostati.
Dotato di buona struttura, frutto rosso maturo accenni vegetali, note tostate, legno ancora percepibile, chiude leggermente amaricante.
– Bolgheri Sassicaia 2021 – Tenuta San Guido
Cabernet sauvignon e Cabernet franc sono la formula di questo vino, con il primo vitigno in netta prevalenza, i vigneti si trovano tre i 100 ed i 300 metri d’altitudine su suoli composti da galestro, pietre, sassi ed in parte argilla, l’esposizione è Ovest, Sud-Ovest.
Dopo la fermentazione il vino s’affina in barrique di rovere francese di varie provenienze, poco meno della metà delle quali sono nuove, dopo 24 mesi avviene l’assemblaggio in vasche d’acciaio prima dell’imbottigliamento.
Granato di buona profondità con riflessi color rubino.
Bel naso, delicato, armonico ed equilibrato, di grande eleganza, sentori d’erbe aromatiche.
Discretamente strutturato, succoso, tannino ancora leggermente graffiante, accenni piccanti, leggeri sentori di radice di liquirizia, lunghissima la sua persistenza.
Notevole, soprattutto al naso, tra i migliori vini assaggiati quest’anno.
Nota: alcuni mesi fa avevamo assaggiato l’annata 2020 (vedi) che non avevamo trovato grande come quest’ultima.
– Nizza “Pomorosso” 2021 – Coppo
Le uve per la produzione di questo vino provengono dai comuni di Agliano Terme, Castelnuovo Calcea, Nizza Monferrato e Vinchio, i vigneti sono situati a 200 metri d’altitudine su suolo marnoso, argilloso, calcareo, l’esposizione è Sud, Sud-Est ed il sistema d’allevamento è a Guyot.
L’affinamento prevede una sosta in barriques per 14 mesi.
Profondissimo il colore, quasi nero.
Mediamente intenso al naso, frutta a bacca scura, note dolci, sentori tostati e affumicati.
Intenso e strutturato, frutto dolce e succoso, legno dolce, note piccanti e pepate, lunga la persistenza.
Notevole.
– Nizza “Bansella” 2021 – Prunotto
IL vigneto è situato a 250 metri d’altitudine su suolo calcareo con esposizione Sud-Ovest ed è condotto a Guyot con densità di 4.000 ceppi/ettaro
Fermentazione in vasche d’acciaio e affinamento per 12 mesi in barriques usate.
Color rubino, intenso, profondo.
Buona l’intensità olfattiva, bel frutto leggermente selvatico, buona l’eleganza.
Dotato di buon corpo, fresco e succoso, ciliegia selvatica e mora, radice di liquirizia, buona la vena acida e lunga la persistenza.
– Nizza 2018 – Il Botolo
18 mesi d’affinamento, sei dei quali in vasche d’acciaio e 12 in barriques francesi.
Color granato di buona profondità.
Buona la sua intensità olfattiva, frutto rosso maturo, marasca, prugna, sentori di liquirizia dolce.
Strutturato e succoso, più fresco rispetto a quanto si poteva supporre dal naso, bel frutto, liquirizia dolce, bella la vena acida e buona la persistenza.
Appare più maturo rispetto alle due precedenti Barbera.
Lorenzo Colombo