Proposta Vini
Durante i due giorni passati a Bussolengo, in occasione della presentazione del Catalogo 2015 di PROPOSTA VINI, abbiamo avuto l’opportunità di scambiare quattro chiacchiere con Gianpaolo Girardi, fondatore e proprietario dell’azienda. Si è trattato di una conversazione a ruota libera, durata quasi un’ora. durante la quale Giampaolo ha spaziato su vari argomenti riguardanti il mondo del vino.
Proposta Vini, come già più volte abbiamo scritto, è un distributore di vini (ma non solo) piuttosto atipico nel panorama nazionale, è infatti specializzato in vini da vitigni autoctoni (ma non solo), soprattutto trentini, ed appunto in Trentino (a Pergine Valsugana) si trova la sua sede.
E’ bello parlare con Gianpaolo, si sente ancora intatta -dopo trent’anni- la sua passione, ma non per questo è solamente un sognatore, rimane anzi con i piedi bene per terra. Come potrebbe altrimenti gestire con successo un’azienda che occupa venticinque dipendenti?
Il Catalogo 2015 è amplissimo, circa duecento le aziende italiane (oltre trenta quelle trentine), una sessantina quelle straniere; ancora una sessantina quelle produttrici di spumanti, praticamente in quasi tutte le regioni d’Italia, ed una quindicina quelle provenienti dall’estero, Francia, ovviamente, soprattutto. Ci sono inoltre produttori di birra, di sidro, di superalcolici.
Esistono poi dei particolari progetti – tesi a valorizzare la particolarità di alcuni vini- alcuni di questi sono stati concepiti in epoche non sospette, come i “Vini dell’Angelo”, ideato nel 1988, dedicato a recuperare le varietà d’uva presenti in Trentino prima della Grande Guerra. Vini Estremi, progetto del 1999 tendente a valorizzare i vini prodotti da uve coltivate in zone impervie, Bollicine da uve italiane, e qui crediamo che quello di Proposta Vini sia il catalogo più completo che abbiamo mai visto, Vini delle Isole Minori, non pensiamo ci sia qui bisogno di spiegazioni, Trentatrè, progetto in cantiere da 5 anni che intende valorizzare il Moscato Giallo, vitigno aromatico trentino, ingentilito da altri vitigni, i produttori che aderiscono a questo progetto debbono rigorosamente utilizzare un blend composto da 50% Moscato, 40% Nosiola e 10% di altri vitigni tipici trentini. Quest’ultimo progetto nasce dalla constatazione che è stato sufficiente cambiare in etichetta il nome del vitigno, da Traminer Aromatico a Gewurztraminer per riscontrare un incremento elevatissimo nelle vendite.
Ce ne sono altri di progetti ma lista diverrebbe lunga.
Ma veniamo alla nostra chiacchierata, siamo partiti dall’inizio, ovvero da prima dell’autunno 1984, anno di nascita di Proposta Vini, nata dal nulla, o, per meglio dire da un “sogno”, come ci racconta Gianpaolo, che sino ad allora, e per cinque anni, aveva fatto il ragioniere “un lavoro che mi piaceva” nell’ufficio vendita di una fabbrica di porte basculanti in legno.
Gianpaolo si licenzia, perché comunque “non volevo fare a vita il ragioniere”, parte per Berlino, dove rimane cinque mesi e quando torna “dovevo decidermi a fare qualcosa per vivere”.
Senza soldi, senza alcun progetto, né tantomeno esperienza, incontra, nel settembre dell’84 nell’unica enoteca di Trento, l’enoteca Lunelli, di proprietà della madre dei Lunelli (Ferrari), una persona (dipendente da vent’anni dell’enoteca) al quale “ho elencato la mia idea di poter distribuire i vini di alcune piccole aziende del territorio”.
Questa persona “m’ha dedicato un paio d’ore del suo tempo fornendomi indicazioni importanti che m’hanno permesso di contattare alcune aziende”, costituisce così piccolo listino con 30/40 vini “cinque di queste aziende sono ancora nel catalogo attuale”.
Questo lavoro “m’ha affascinato sin da subito, vi ho visto la possibilità di una valorizzazione storico-culturale-paesaggistica di un luogo attraverso un vino”.
La filosofia aziendale è volta alla “ricerca di produttori che possano interpretare o reinterpretare in maniera artigianale una tradizione, quello che conta è l’unicità e l’autenticità di un prodotto, quindi ricerca di vitigni autoctoni” visti come “senso d’appartenenza di un vitigno ad un territorio”, “un tempo era molto più difficile, quanto tutti cercavano vitigni internazionali, ora è un momento favorevole”.
“Ogni vitigno ha senso in un determinato luogo, occorre evidenziare il messaggio promozionale che un vino porta ad un territorio (il nome del luogo nel vino). Il mondo del vino è il mondo del mediterraneo (storicamente), un mondo ristretto, è la civiltà del vino che s’esprime attraverso il paesaggio”.
Ma com’è strutturata quest’azienda?
Ci sono tre settori principali: il commerciale, la logistica e l’amministrazione, nel primo settore c’è un responsabile (Italo Maffei) che si occupa di selezionare i nuovi produttori (e quindi i vini), Maffei ha la totale libertà di valutare se un prodotto è adatto o meno alla filosofia del nostro catalogo, senza condizionamenti di sorta, nella scelta dei prodotti da inserire in catalogo non giocano nessun ruolo e sono ininfluenti i giudizi e le valutazioni fornite dalle varie Guide di settore “ovviamente abbiamo vini che non rientrano nei parametri stabiliti dalla nostra filosofia, ma che ci permettono di poter mantenere un simile catalogo, senza di essi non si potrebbe stare sul mercato, occorre avere un equilibrio” ci dice Giampaolo.
La ricerca di nuove aziende (e nuovi vini) è continua, nel catalogo 2015 hanno per esempio trovato spazio:
Rudy Vindimian, con Müller Thurgau di vecchie annate, Baldessarri, produttore di vini biologici sulla collina di Trento, Cembrani Doc, un consorzio focalizzato sulla promozione dell’unicità territoriale della Val di Cembra, Emma Clauser, altra azienda biologica trentina, sono altresì stati inseriti alcune tipologie di nebbioli del nord Piemonte, come Carema, Boca e Ghemme, la cosa più importante è quindi la rappresentatività di un territorio.
Nella categoria “Spumanti” si da la preferenza a quelli senza aggiunta di liqueur, i Pas Dosé, ed ai cosiddetti “vini base” che abbiano un corretto rapporto qualità-prezzo.
Eric Decarli è il coordinatore degli agenti (la vendita è affidata a diversi agenti, perlopiù monomandatari e ad alcuni plurimandatari), mentre Francesca Girardi è la responsabile per le Carte dei vini, la preparazione delle carte dei vini per i ristoranti è un servizio supplementare che Proposta Vini offre ai suoi clienti), diciamo quelli più pigri, che non vogliono (o non possono) occuparsene direttamente.
La struttura aziendale prosegue con l’Ufficio Logistica, che si occupa di documentazione, magazzino, consegne “tutti i giorni vengono preparati e spediti gli ordini, quelli che arrivano prima delle dieci del mattino partono entro la sera, da noi si lavora a bottiglia, questo per offrire prodotti senza un grosso impegno finanziario da parte del ristoratore”.
C’è poi l’Ufficio Acquisti “i rapporti con i produttori dipendono da molti fattori, con quelli nuovo si dice “proviamo”, con quelli storici si stabilisce una prenotazione di un certo numero di bottiglie annuali”.
Chiediamo a Gianpaolo di dirci qualcosa in merito al consumo (ed alla vendita) dei vini passiti e da fine pasto, tipologie che secondo molti (noi compresi) stanno un poco soffrendo “non abbiamo notato decrementi, ma unicamente spostamenti sulle tipologie. Questi vini andrebbero consumati da soli, non in accompagnamento al dessert, sono loro stessi dei dessert”. “Il terrore dell’etilometro è un falso mito, difficilmente se si beve (con moderazione) pasteggiando si superano i limiti legali, basta attendere una mezz’ora dopo l’ultimo bicchiere prima di mettersi al volante” (Concordiamo in pieno con quest’affermazione n.d.r.).
Giampaolo ha una visione particolare relativamente all’abbinamento cibo-vino “è il consumatore che deve scegliere ciò che gli piace, senza lasciarsi condizionare dal sommelier”, per quanto riguarda il cibo “occorre riscoprire i sapori delle materie prime, non dell’elaborazione delle stesse, ci dev’essere un ritorno alla semplicità”.
L’ultima domanda riguarda cosa finora è stato un poco trascurato e che invece richiederebbe d’essere sviluppato “sin’ora ci siamo sempre occupati poco della comunicazione, è una lacuna alla quale stiamo cercando di rimediare”.
Lorenzo Colombo
Pubblicato in origine su www.vinealia.org l’11 giugno 2015