Rosso di Valtellina Doc “Téi” 2022 – Sandro Fay
50 anni compiuti lo scorso anno, è questa l’età dell’azienda fondata da Sandro Fay e condotta unitamente ai figli Marco ed Elena.

Marco Fay nelle sue vigne
L’azienda dispone di 15 ettari di vigna, situati nel comune di Teglio, nella sottozona della Valgella, qui i suoli sono prevalentemente sabbiosi con un 20% di componente limosa.
Il vitigno maggiormente coltivato è la Chiavennasca, nome localmente dato al Nebbiolo, la maggior parte dei vini prodotti entrano quindi nelle tre denominazioni valtellinesi: Rosso di Valtellina, Valtellina Superiore (anche con specificazione delle sottozone Valgella e Sassella e Sforzato della Valtellina.
Si producono però anche altri vini, sia bianchi che rossi, per un totale di circa 70.000 bottiglie/anno, i vitigni utilizzati sono Sauvignon blanc, Incrocio Manzoni 6.0.13 e Chardonnay per quanto riguarda quelli a bacca bianca e Merlot e Syrah per quelli rossi.

Posizione dei vigneti dell’Azienda Fay
Il vino
Quello che andiamo ad assaggiare è un Rosso di Valtellina, ovvero quella tipologia di vino a volte piuttosto bistrattata, che non s’avvale della Docg; per la sua produzione s’utilizzano solitamente le uve dei vigneti posti nelle posizioni meno favorevoli, situati più in basso (o più in alto) rispetto a quelli che andranno a costituire i vini a Docg, oppure le uve provenienti dai vigneti più giovani, anch’esse non adatte alla produzione dei vini icona valtellinesi, alcuni di questi vigneti sono posti anche sulla riva sinistra dell’Adda.
Peccato, perché quando s’assaggia un vino come quello sotto descritto si capisce come con il Nebbiolo si riescano a produrre anche vini freschi, dalla facile beva ma assolutamente non banali, dove il mito del duro tannino che solitamente s’attribuisce a quest’uva in realtà diventa setoso e dove il vitigno s’esprime al massimo delle sue note fresche e fruttate.
Il Téi
Si tratta del vino d’ingresso aziendale, il primo a venire commercializzato, viene prodotto con uve Nebbiolo provenienti dai vigneti posti nella parte bassa del comune di Teglio, da cui prende il nome dialettale “Téi”.
Il sistema d’allevamento è in parte a Guyot ed in parte a Sylvoz, l’esposizione guarda a Sud e la resa è di circa 50 ettolitri/ha.
La vendemmia s’effettua nella seconda metà del mese d’ottobre e vinificazione ed affinamento si svolgono in vasche d’acciaio.
Molto bello il suo colore, dalla tonalità granata, scarico e trasparente.
Buona la sua intensità olfattiva, pulito, gradevole, invitante, nelle sue note di frutta fresca, ciliegia e frutti di bosco.
Fresco, sapido, fruttato, succoso, un’esplosione di ciliegia e di piccoli frutti di lampone, il tannino è morbido e setoso, la vena acida accentua ancor più la sua freschezza, piacevolissima e facile la beva, buona la sua persistenza.
Un vino sbarazzino e semplice, un gran bel bere.
Lorenzo Colombo