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Leggiadria di Prosecco

Sono 90 i milioni di bottiglie di Conegliano-Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg prodotte, ai quali si aggiungono altre 12 milioni di bottiglie di Asolo Prosecco Superiore Docg; a queste si contrappongono 440 milioni di bottiglie di Prosecco Doc.

Un fenomeno quindi, quello del Prosecco che negli ultimi anni è esploso a livello mondiale, da quando, nel 2009 sono stati rivisti completamente i disciplinari di produzione  attribuendo le Docg al Conegliano-Valdobbiadene Superiore ed all’Asolo Prosecco Superiore ed istituendo la Doc per il Prosecco.

Per gli appassionati però il “vero” Prosecco rimane quello storico, di collina, ovvero i due con la Docg, mentre quello di pianura, il Doc ha una considerazione decisamente minore.

Non intendiamo però entrare nel merito di questa diatriba, ma semplicemente proporvi le nostre opinioni sui vini degustati nello scorso mese di novembre, durante il 53° Congresso Nazionale AIS, svoltosi a Verona.
In quell’occasione infatti abbiamo partecipato ad una degustazione guidata di otto Prosecco a Docg, sette dei quali appartenevano alla denominazione Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore ed uno all’ Asolo Prosecco Superiore.
Tra i Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, uno apparteneva alla tipologia Frizzante Colfondo, che in questi ultimi tempi sta riscontrando un notevole revival.
Inoltre, per quanto riguarda il residuo zuccherino, si andava dal Brut Nature al Dry.
La degustazione è stata condotta da Eddy Furlan, storico presidente dell’associazione.

La maggior parte dei vini ci è molto piaciuta e nello specifico le nostre preferenze sono andate all’”atipico?” vino di Loredan Gasparini, ed a quelli di Col Vetoraz (un Cartizze) e Ruggeri.

Ma ecco le nostre impressioni (i vini sono elencati in ordine di servizio):

 – Adami – Vigneto Giardino Dry o “Asciutto” 2015 – Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Rive di Colbertaldo
Il Vigneto Giardino è probabilmente il primo esempio di prosecco prodotto da un singolo vigneto.
Situato nel comune di Vidol, è stato acquistato nel 1920 ed è rivolto completamente rivolto a Sud,  situato tra i 200 ed i 250 metri d’altitudine, su suolo magro, calcareo, argilloso, con sistema d’allevamento alla Cappuccina ed a doppio capovolto, la densità d’impianto varia dai 2.500 ai 3.500 ceppi/ettaro.
Dopo una sosta sulle fecce fini per tre mesi, il vino viene posto in autoclave per la rifermentazione che ha una durata di circa 40 giorni.

Il colore è paglierino molto scarico, quasi platino.
Buona l’intensità olfattiva, fresco, pulito, verticale, sentori di pera Williams, accenni di mela, pesca ed agrumi.
Intenso e fresco alla bocca, verticale, cremoso, equilibrato, con un bel frutto: pera, mela pesca, bella la vena acida e molto lunga la persistenza.
L’impressione è quella di un vino più secco rispetto al dichiarato Dry.

 – Bortolomiol – Gran Cuvée del Fondatore “Motus Vitae” Brut Nature 2017 – Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Rive di San Pietro di Barbozza
Le uve provengono da un singolo vigneto allevato alla Cappuccina modificata, la presa di spuma dura dai 25 ai 30 giorni, mentre la sosta sui lieviti si protrae per dieci mesi.

Color platino.
Molto intenso al naso, fresco, pulito, sentori di pera Williams e note floreali.
Fresco, verticale, minerale, molto asciutto, sentori di pesca bianca, buona la persistenza.
l’abbiamo preferito al naso, ci pare che in questa versione Nature perda un poco la tipicità del Prosecco.

 – Le Colture – Gerardo Brut 2018 – Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Rive di Santo Stefano
Le uve provengono dai vigneti più vecchi (35-40 anni) di Santo Stefano.

Color paglierino scarico, luminoso.
Intenso al naso, netto il sentori di pera Williams matura, buona l’eleganza. Decisamente tipico.
Fresco, asciutto, quasi tagliente, fruttato, leggeri accenni tannici, frutta bianca, discreta la persistenza.

 – Graziano Merotto – Cuvée del Fondatore Brut 2017 – Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Rive di Col San Martino
I vigneti si trovano a 230 metri d’altitudine, la presa di spuma in autoclave dura 60 giorni, ai quali ne seguono 120 di sosta sui lieviti.

Paglierino scarico.
Buona l’intensità olfattiva, ampio, si colgono note di pera matura, pesca gialla, leggeri sentori di frutto tropicale ed accenni balsamici.
Intenso alla bocca, con buona vena acida, sapido ed asciutto, tornano i sentori di pera, buona la sua persistenza.

 – Ruggeri – Giustino B. Extra Dry 2017 – Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg
Le uve provengono dai migliori Crus delle colline di Valdobbiadene, la sosta sui lieviti in autoclave si protrae per tre mesi.

Paglierino scarico luminoso.
Intenso al naso, fresco e pulito, emergono sentori di pera, mela e pesca bianca.
Cremoso e morbido al palato, fresco, succoso, fruttato, pesca bianca e pera Williams, lunga la sua persistenza.

 – Col Vetoraz – Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Cartizze Dry 2018
Le uve provengono dalle colline di Col Vetoraz e Mont, il sistema d’allevamento è alla Cappuccina modificata.
La presa di spuma in autoclave si protrae per 30-40 giorni.

Paglierino-verdolino luminoso.
Intenso al naso, pulito e fresco, pera Williams matura, pesca gialla, accenni tropicali e note d’agrumi. Tipico.
Fresco, morbido e cremoso, fruttato, pera matura e pesca, agrume maturo, lunga la persistenza.

 – Loredan Gasparini – Cuvée Indigena 2018 Extra Dry – Prosecco Superiore Asolo Docg
Le uve provengono dalla Vigna Monti, situata sul Montello, si tratta di un vigneto messo a dimora nel 1975 con vecchi cloni di Prosecco.
Il mosto viene posto direttamente in autoclave a bassa temperatura per la fermentazione, che si protrae per oltre nove mesi, utilizzando i lieviti indigeni.

Color giallo dorato.
Intenso al naso dove si colgono note macerative di buccia d’uva e dove la mela la fa da padrona, con i sentori di buccia, di succo e di torta.
Intenso e deciso il primo impatto alla bocca, ritroviamo il sentore di succo di mela, le susine gialle ed accenni di zenzero, lunghissima la sua persistenza.
Un vino decisamente curioso e atipico, che ci è molto piaciuto, anche se fatichiamo a ritrovarci l’idea comune dei Prosecco.

 – Marchiori – “5 varietà integrali” frizzante Col Fondo 2017 – Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg
Le uve provengono da sei vecchie Rive, i vigneti sono allevati a Cappuccina ed a doppio capovolto, con densità di 4.000 ceppi/ettaro, situati su terrazzamenti e ciglioni con pendenze che arrivano anche al 60%, i suoli sono magri, calcarei, con marne e arenarie, l’altitudine varia dai 240 ai 400 metri slm.
Le uve utilizzate sono quelle tradizionali del prosecco, ovvero: 85% Glera Tonda, 2% Glera Lunga, 3% Bianchetta, 5% Verdiso e 5% Perera.
La presa di spuma si protrae per 50 giorni in autoclave.

Paglierino scarico, velato.
Mediamente intenso al naso, sentori di lieviti ed accenni si mela e di pera.
Deciso al palato dove ritroviamo quanto percepito all’olfatto, media la sua persistenza.
Lorenzo Colombo