Col Vetoraz: Verticale di 16 annate di Valdobbiadene Brut
E pensare che c’è anche chi lo beve d’annata
Ne ha già ampiamente scritto Roberto Giuliani, che ha partecipato a questa particolare ed unica degustazione, nella rubrica Garantito Igp lo scorso 20 aprile (vedi).
Non possiamo però esimerci dal raccontare anche la nostra esperienza, tanto è stato lo stupore nel constatare la longevità di uno di quei vini che s’è soliti bere nella sua prima fase di vita.
Mai avremmo infatti immaginato di cogliere tanta emozione assaggiando le annate più vecchie.
Ma andiamo con ordine.
La storia del Prosecco ha avuto una decisa svolta nel 2009, quando è stata istituita la Doc Prosecco, riservata ai vini prodotti principalmente con uva Glera (minimo 85%) su un territorio vastissimo, che comprende tutto il Veneto, all’infuori delle province di Verona e Rovigo e tutto il Friuli Venezia Giulia.
In quell’occasione è stata conferita la Docg sia al Conegliano-Valdobbiadene Prosecco, la cui zona di produzione ricade su 15 comuni in provincia di Treviso e all’Asolo Prosecco, ricadente quest’ultimo in 17 comuni anch’essi in provincia di Treviso.



I numeri del Prosecco Doc
Questa operazione ha avuto, e sta avendo un grosso successo dal punto di vista commerciale, basti pensare che il Prosecco Doc in pochi anni è diventato il vino spumante più prodotto e più venduto al mondo con poco meno di 630 milioni di bottiglie nel 2021, delle quali più di 70 milioni di Prosecco Rosè, tipologia introdotta solamente dall’annata 2020 e che immediatamente ha riscosso un successo planetario.



Zona di produzione del Conegliano-Valdobbiadene Prosecco e localizzazione dell’azienda Col Vetoraz
Questa iniziativa ha però portato anche dei risvolti negativi che si riversano soprattutto sui Prosecco a Docg, infatti il consumatore non smaliziato fatica a comprendere le differenze tra i diversi prodotti che hanno oggettivamente dei costi di produzione assai differenti, dovuti alle diverse caratteristiche dei luoghi di produzione: pianura in genere per il Prosecco Doc e collina (a volte anche impervia) per i vini a Docg. Va da se che la qualità dei diversi vini sia assai differente.
Ma veniamo al Conegliano-Valdobbiadene Prosecco il cui Consorzio di Tutela dichiara una superficie vitata (nel 2020) di 8.700 ettari per una produzione che nel 2021 ha superato i 100 milioni di bottiglie, oltre il 40% delle quali esportate.
La maggioranza d’aziende produttrici però produce anche Prosecco Doc, che in questo momento risulta la fonte dei maggiori introiti, dovuta al basso costo di produzione rapportato agli alti ricavi, dovuti ai motivi sopra citati.
L’azienda Col Vetoraz è situata a Valdobbiadene, in frazione Santo Stefano, tra le più pregiate zone di produzione del Conegliano-Valdobbiadene Prosecco.
Nasce nel 1993 dall’unione dell’agronomo Paolo De Bortoli, l’enologo Loris Dall’Acqua e da Francesco Miotto, la cui famiglia (quella di Miotto) s’era insediata a Col Vetoraz sin dal 1838.
Nel 1980 Francesco Miotto produce le prime bottiglie di Prosecco “col fondo” e, come sopra specificato nel 1993 si unisce a De Bortolis e Dall’Acqua e così nasce Col Vetoraz.
Nel 2012 l’azienda commercializza il primo Extra Brut e nel 2017 toglie dall’etichetta la scritta Prosecco.



Col Vetoraz
L’azienda dispone di 140 ettari a vigneto, circa 28 dei quali sono in proprietà mentre la maggior parte appartiene a 72 piccoli produttori selezionati ed assistiti dall’agronomo aziendale.
Tutti i vigneti sono collocati nella fascia pedemontana e le uve di ogni singolo vigneto vengono vinificate separatamente, per poter far questo l’azienda dispone di 128 serbatoi dai quali poi vengono scelti i vini per le singole Cuvée.
Dalla lavorazione di 22.000 q.li d’uva vengono ricavate annualmente circa 1.250.000 bottiglie suddivise in sette tipologie di vino.
La degustazione
Si è partiti dall’annata più vecchia, la 2006 sino a giungere alla 2021, quella attualmente in commercio.
Non abbiamo trovato alcun vino che non valeva la pena assaggiare, non tutti ovviamente erano sullo stesso livello qualitativo ed in alcuni tra quelli più vecchi si percepiva un leggero (e comprensibile) accenno di stanchezza.



Vigneti
Personalmente siamo rimasti colpiti ed impressionati da due vini tra i più vecchi, quelli del 2009 e del 2010 caratterizzati da una freschezza e giovinezza impressionante e quasi inspiegabile, notevoli il 2012 (quello che abbiamo preferito in assoluto) ed il 2013.
Passando alle annate più giovani (eufemismo) quelli che maggiormente ci sono piaciuti sono stati il 2016 ed il 2018.
Da questa esperienza usciamo convinti che per apprezzare al meglio il Conegliano-Valdobbiadene Prosecco occorra attenderlo almeno per qualche anno.
Ecco comunque le nostre sintetiche impressioni su tutto quanto degustato:
Al naso si presenta ampio e di media intensità, vi si coglie un frutto giallo maturo, principalmente pesca gialla, unito a leggere note tostate che rimandano alle nocciole, sentori d’erbe officinali e leggeri accenni idrocarburici.
Buona la sua cremosità data dall’effervescenza, vi ritroviamo il frutto giallo maturo e gli accenni idrocarburici uniti a leggere note tanniche, buona la sua persistenza.
– 2007 – Color oro (più intenso del precedente vino), brillante e luminoso.
Intenso al naso, maturo, evoluto, pesca matura, accenni d’idrocarburi, note tostate.
Cremoso e sapido, evoluto, note tostate, media la persistenza.
– 2008 – Oro antico di buona intensità, luminoso e brillante.
Buona l’intensità olfattiva, note d’idrocarburi, accenni tostati, sentori di frutta candita.
Cremoso, fresco e succoso, sapido, presenta una buona vena acida e leggeri accenni tostati, lunga la sua persistenza.
– 2009 – Molto bello il colore, paglierino dorato luminoso.
Bel naso, fresco ed elegante, pesca gialla, accenni floreali, leggere note d’idrocarburi.
Cremoso, fresco, asciutto e verticale, mediamente strutturato, con bella vena acida, fruttato-agrumato, lunga la sua persistenza.
Buona l’intensità olfattiva, erbe aromatiche fresche, accenni di miele e note idrocarburiche.
fresco, verticale, sapido, di media struttura, bella vena acida, erbe officinali ed agrumi, lunga la sua persistenza.
Un vino giovanissimo.
– 2011 – Spuma compatta, color paglierino luminoso.
fresco e verticale al naso, pesca bianca, pera, note floreali.
Effervescenza decisa, sapido, fresco, succoso, con bella vena acido-agrumata, pesca bianca, arancio, buona la persistenza.
Vino dalla notevole freschezza che d’ha l’idea d’essere assai più giovane.
– 2012 – Molto bello il color paglierino luminoso.
Fresco, verticale, agrumato, erbe aromatiche fini.
Cremoso, fresco, asciutto, sapido, verticale, pesca bianca, lunga la sua persistenza.
– 2013 – Paglierino luminoso.
Intenso e verticale, complesso, aromatico, elegante.
Fresco, con acidità quasi tagliente, asciutto, verticale, accenni d’idrocarburi.
– 2014 – Paglierino luminoso con leggeri riflessi dorati.
Bel naso, intenso, elegante, sentori di pesca gialla e leggere note d’idrocarburi.
Effervescenza decisa, di buona struttura, sapido, ci pare più evoluto dei precedenti, pesca gialla e note idrocarburiche.
Bel naso, fresco, intenso ed elegante, pesca gialla e pera Williams matura.
Cremoso, sapido e succoso, pesca gialla, erbe aromatiche accenni vegetali, buona la sua persistenza.
– 2016 – Con quest’annata si cambia registro e si entra nei sentori olfattivi e gustativi che ci si aspetta da un Prosecco (termine che non andrebbe utilizzato) giovane (anche se poi tanto giovane non è), con i tipici sentori di frutta bianca, pesca, pera e mela e con note d’agrumi.
Spuma cremosa, color paglierino luminoso con riflessi verdolini.
Naso fresco, intenso ed agrumato, pera, mela, pesca bianca, erbe fini, molto elegante.
Fresco e decisamente sapido, asciutto, verticale, agrumato, lunga la sua persistenza.
– 2017 – Molto bello il colore, verdolino luminoso.
Intenso e fresco al naso, agrumato, mela verde, pera, leggeri accenni d’idrocarburi.
Verticale, fresco, asciutto, sapido, succoso, buona la persistenza.
Fresco, intenso agrumato, pera Williams, mela renetta, leggeri accenni d’erbe officinali.
Fresco, asciutto, sapido, verticale, succoso, con bella vena acida-agrumata, lunga la persistenza.
Intenso al naso, agrumi, pesca bianca, mela un poco acerba.
fresco, intenso, con effervescenza decisa, asciutto, sapido, agrumi freschi, note citrine, lunga la persistenza.
– 2020 – Verdolino scarico, luminoso.
Buona l’intensità olfattiva, fresco e pulito, nettissimo il sentore di pera Williams.
Fresco, verticale, sapido, asciutto, lunga la sua persistenza.
– 2021 – Spuma abbondante, color verdolino scarico, quasi bianco carta.
Intenso al naso, sentori di pera Williams e di mela verde.
fresco, asciutto, verticale, mela verde ed accenni vegetali, buona la persistenza.
Lorenzo Colombo