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Quintodecimo dal 2001 ad oggi…

Taurasi Riserva Grand Cru Luigi Moio 2019: il completamento del progetto iniziale di Luigi Moio

Mercoledì 25 settembre Luigi Moio e Pietro Pellegrini (il suo distributore storico) hanno presentato a Milano, presso la sede di Identità Golose l’ultima creazione del professore, ovvero il Taurasi Riserva Grand Cru Luigi Moio.

Nell’occasione Moio ha tracciato il suo percorso professionale partendo dall’età di 13 anni, quanto stabilì che… ecco le sue testuali parole “Volevo vivere con la vigna e con il vino”.

Un percorso che l’ha portato dapprima nel mondo della ricerca specializzandosi sugli aromi, poi all’insegnamento con una cattedra universitaria presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II ed infine, nel 2001 a diventare viticoltore e produttore di vino unitamente, in quest’impresa, alla moglie Laura con l’azienda Quintodecimo.
Ricordiamo inoltre che Luigi Moio è anche l’attuale Presidente dell’OIV (Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino).

Nel corso di questi vent’anni (i primi vini prodotti, ovvero il Terra d’Eclano ed il Vigna Quintodecimo sono infatti dell’annata 2004) l’azienda s’è estesa, acquisendo terreni e impiantando vigneti nelle tre zone a Docg dell’Irpinia, Taurasi, Greco di Tufo e Fiano d’Avellino per un totale d’una quarantina d’ettari dai quali si ricavano, con l’ultimo nato, otto etichette.

Collocazione ed estensioni dei vigneti

Questa presentazione è stata, come nello stile del professore, una vera e propria lezione.

Ecco il comunicato stampa redatto per l’occasione:

Luigi Moio e Quintodecimo a Milano: un momento di confronto fortemente voluto da Pietro Pellegrini, Presidente della Pellegrini S.p.A., distributore di vini e distillati di qualità nel settore Ho.Re.Ca. Lo scopo dell’evento è raccontare la storia di Quintodecimo, focalizzando l’attenzione sul Taurasi Riserva Grand Cru Luigi Moio 2019 e sottolineando l’importanza della forte correlazione tra il suolo irpino e l’Aglianico: vitigno simbolo dell’azienda Quintodecimo.

L’incontro con Luigi Moio e la nascita di Quintodecimo hanno accompagnato la crescita della nostra azienda. La totale condivisione di vedute sul mondo del vino è stata senza dubbio la nota distintiva. Il Taurasi Riserva Grand Cru Luigi Moio rappresenta la chiusura del cerchio di un progetto che non esito a definire perfetto” afferma Pietro Pellegrini, “Sono passati poco più di vent’anni dalla nascita di Quintodecimo e mi emoziona enormemente pensare che questo progetto sia giunto al suo compimento con la creazione del Grand Cru Luigi Moio. Un Taurasi Riserva che completa il disegno iniziale sull’Aglianico, ossia quello di creare grandi vini rossi che siano la massima espressione di questo nobile vitigno e l’immagine autentica del suo terroir”.

I vini prodotti con le loro date di nascita

Questo incontro è stato anche l’occasione per ringraziare Pietro Pellegrini che ha creduto fortemente in quest’avventura fin dall’inizio e che con uno straordinario ed appassionato lavoro di squadra ha determinato il successo crescente di Quintodecimo” aggiunge Luigi Moio.
Quella di Luigi Moio non è solo la presentazione di una nuova etichetta, ma il coronamento di un progetto dedicato alla ricerca, alla sperimentazione e alla promozione del vitigno irpino per eccellenza: l’Aglianico.
Il Grand Cru Luigi Moio nasce dall’assemblaggio di vini derivanti da tre micro-terroir di Aglianico della tenuta. I terreni differiscono per pendenze ed esposizioni e in vendemmia la raccolta delle uve avviene in tempi diversi.

Ma com’è questo vino che abbiamo avuto il piacere d’assaggiare?

Il suo colore è molto bello, rubino-purpureo profondissimo e luminoso.
Intenso al naso, elegante, balsamico, ampio, presenta un frutto rosso dolce e maturo e note balsamiche e di spezie dolci, il tutto calibrato in una perfetta armonia.
Strutturato senza mai essere eccessivo, la trama tannica è in perfetto equilibrio come pure la sua vena acida, vi cogliamo un frutto rosso dolce, della liquirizia anch’essa dolce, leggere note speziate ed una lunghissima persistenza.
Il suo perfetto equilibrio  e l’armonia tra le varie componenti, perfettamente fuse tra loro lo collocano tra migliori vini che abbiamo mai assaggiato.
2.290 le bottiglie prodotte in questa sua prima annata, oltre a 30 Magnum e 20 doppie Magnum.

Unica nota dolente e data dal fatto che non è certamente un vino per tutti, il suo prezzo al consumatore lo colloca infatti tra la ristretta cerchia dei vini super premium in compagnia di non molti altri vini italiani mentre la sua qualità l’inserisce di diritto tra i più pregiati vini del mondo.
Lorenzo Colombo