Bentu Luna: tra il Mandrolisai e il Barigadu

La cantina
Siamo venuti a conoscenza di quest’azienda nel mese di marzo, a Milano, in occasione di Simply The Best, l’evento organizzato da Civiltà del Bere (vedi), durante il quale avevamo assaggiato, seppur frettolosamente due vini rossi che ci avevano particolarmente colpito.
Cosa di meglio dunque se non fissare un appuntamento, durante il Vinitaly per conoscere l’azienda Bentu Luna ed assaggiare con più calma la loro produzione?
Detto fatto eccoci qui a raccontare la nostra esperienza.
Bentu Luna è l’azienda sarda della famiglia Moratti.
Si tratta di un progetto con una visione assai particolare, ovvero tutti i vini sono ottenuti da vitigni locali proventi da vecchie vigne che rischiavano d’essere abbandonate.
Sono venti gli ettari di vigneto coinvolti nel progetto, situati tra i 350 ed i 700 metri d’altitudine su un altopiano dal suolo granitico e sabbioso, tra il Mandrolisai ed il Barigadu.
Il 70% delle vigne ha un’età media di 40 anni e la parte rimanente ne ha un minimo di 60 con alcuni ceppi che hanno 115 anni d’età.
Per condurre un progetto così impegnativo Gabriele Moratti s’avvale di collaboratori e consulenti di provata esperienza, Gian Marco Baldi come CEO, l’agronomo Giovanni Bigot e l’enologa Emanuela Flore con la consulenza di Beppe Caviola.
La cantina è situata a Neoneli ed è stata costruita in modo d’avere un basso consumo energetico utilizzando materiali dal minimo impatto sull’ambiente circostante come pietra, vetro, legno, sughero.
La vinificazione viene effettuata in vasche di cemento crudo e l’affinamento prevede l’utilizzo di barriques usate.
Per la tappatura dei vini s’utilizza sughero locale e, sempre per una questione di sostenibilità, le bottiglie hanno un peso inferiore ai 400 grammi.
Veniamo ora a quanto assaggiato durante il nostro incontro veronese:
– Igt Isola dei Nuraghi “V” 2021 (Campione da vasca, sarà in commercio dal mese di maggio)
Da uve Vernaccia in purezza provenienti da un piccolo vigneto sulla costa dell’Oristanese, direttamente in riva al mare, su suolo sabbioso e sciolto, caratterizzato da una certa presenza argillosa, e un clima mediterraneo
Dopo la diraspatura si avvia la fermentazione con piede spontaneo in anfore in terracotta, a 2/3 della fermentazione si procede alla pressatura del mosto in fermentazione, al termine della quale si effettuano con batonnage.
Nel bicchiere si presenta velato (il vino non è ancora stato filtrato)
Intenso al naso dove presenta leggere note macerative che ricordano la buccia di mela fresca.
Fresco e succoso, sentori di mela, lunga la sua persistenza.
Vino molto interessante.
– Vermentino di Sardegna Doc “Unda” 2021
Le uve provengono da un piccolo vigneto messo a dimora nel 2005 e situato a Rola, sulla costa oristanese, il suolo è sabbioso con presenza d’argilla.
Le uve vengono pressate dopo essere state diraspate, la fermentazione, spontanea, si svolge in vasche di cemento da 20 ettolitri ed in anfore di terracotta, seguono ripetuti batonnage.
6.500 le bottiglie prodotte.
Color verdolino scarico, luminoso.
Intenso al naso, fruttato, caramella agli agrumi, note floreali.
Fresco e succoso, discretamente strutturato, frutta a polpa bianca, sapido, presenta leggere note piccanti, chiude con buona persistenza con leggere note vegetali.
– Mandrolisai Rosso Doc “Mari” 2020
Frutto di un blend tra varietà tipiche dell’isola: Bovaleddu (Bovale sardo) 35%, Cannonau 30%, Monica 30%, altri 5% provenienti da vigneti con un’età media dai 35 ai 50 anni situati nei comuni di Ortueri, Atzara e Meana.
I suoli sono di varia natura, sabbiosi da disfacimento granitico quelli situati tra i 450 ed i 600 metri d’altitudine, scistosi quelli più alti, che si spingono sino ai 700 metri.
La fermentazione si svolge in vasche di cemento da 20 ettolitri, in parte a grappoli interi, affinamento per otto mesi in barriques usate dove si svolge anche la fermentazione malolattica.
4.900 le bottiglie prodotte.
Rubino scarico, luminoso.
Bel naso, intenso, ciliegia, leggeri accenni speziati.
Fresco e succoso, ciliegia, bella trama tannica e piacevolissima beva, lunga la sua persistenza.
– Vino Rosso “Sobi” 2019
Sempre vitigni regionali per questo vino alla sua prima annata di produzione: : Bovaleddu (Bovale sardo) 25%, Cannonau 35%, Monica 5%, 35% tra Pascale, Cagnulari, Carignano e Barbera.
Le uve provengono dal comune di Neoneli dove si trovano ancora piccoli vigneti allevati ad alberello con varietà miste, sono situati tra i 450 ed i 550 metri d’altitudine su suoli sabbiosi frutto di disfacimento granitico.
La fermentazione (in parte a grappoli interi) si svolge in vasche di cemento da 20 ettolitri, con macerazione di tre settimane, affinamento per otto mesi in barriques usate dove si svolge anche la malolattica.
8.500 le bottiglie prodotte.
Color rubino profondo, presenta sedimenti nel bicchiere.
Frutto rosso maturo al naso, ciliegia matura, leggeri accenni speziati.
Discretamente strutturato, succoso, cogliamo accenni piccanti, buona la sua persistenza.
Molto interessante.
– Vino Rosso “Susu” 2019
Cannonau in purezza, da uve provenienti dal comune di Neoneli.
Fermentazione (in parte a grappoli interi) in vasche di cemento da 20 ettolitri, con macerazione di tre settimane, affinamento per otto mesi in barriques usate dove si svolge anche la malolattica.
Ne sono state prodotte 1.500 bottiglie.
Rubino leggermente velato.
Intenso al naso, frutto rosso speziato.
Dotato di buona struttura, succoso con leggeri accenni piccanti, lunghissima la sua persistenza.
– Vino Rosso di Sardegna “Be Luna” 2019
Ancora vitigni sardi per questo vino: Bovaleddu (Bovale sardo) 35%, Cannonau 35%, Monica 30% provenienti da un vigneto situato ad Atzara e messo a dimora nel 1905.
Fermentazione (in parte a grappoli interi) in vasche di cemento da 20 ettolitri, con macerazione di tre settimane, affinamento per otto mesi in barriques usate dove si svolge anche la malolattica.
Ne sono state prodotte 1.300 bottiglie.
Color rubino luminoso di buona profondità.
Intenso al naso, sottobosco, note di terra umida.
Strutturato, succoso, piccante, presenta accenni pepati, bella trama tannica e lunga persistenza.
Lorenzo Colombo