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Benvenuto Brunello

Wine Tasting a Bergamo

Sabato 20 ottobre, reduci dal Concorso Enologico Emozioni dal Mondo, e dal Convegno che precedeva la presentazione dei vini vincitori, siamo stati per qualche ora all’evento BENVENUTO BRUNELLO, organizzato dal Consorzio del Vino Brunello di Montalcino, in collaborazione con AIS, che si è tenuto presso il Centro Congressi Giovanni XXIII a Bergamo.
Una trentina le aziende partecipanti, che proponevano un centinaio di vini: Brunello di Montalcino dell’annate in commercio da quest’anno, ovvero 2007 e Riserva 2006, Rosso di Montalcino, ed in alcuni casi Brunello di qualche annata precedente e altri vini aziendali.
Molto bella la sala di degustazione, peraltro affollatissima (l’evento era aperto al pubblico, anche se poco pubblicizzato, se non sulla newsletter di AIS Lombardia) e con qualche problema di surriscaldamento, tanto che si faticava un poco a degustare i vini con calma ed attenzione.
Non sappiamo il numero delle presenze, ma certamente questo è stato un evento che ha riscosso un grande successo.

Abbiamo assaggiato una quindicina di campioni (assai pochi per la verità) ed in molti casi abbiamo trovato dei vini decisamente interessanti ed a volte notevoli.
Vediamone qualcuno, elencati in ordine alfabetico, pescando dai pochi appunti che siamo riusciti a prendere:

Agostina Pieri (www.pieriagostina.it)
 – Brunello di Montalcino 2007: il vino s’affina per due anni in legno, il primo anno in barriques ed il secondo in botti da 40 ettolitri.
Vino giocato sull’eleganza e sulla pulizia, il legno è ben dosato e mai invadente, il naso è ampio e molto fine, la struttura non è massiccia ma giocata sull’equilibrio delle varie componenti, lunga infine la persistenza.
Un vino notevole, morbido e già godibile in questo momento.

Banfi (www.castellobanfi.it)
Brunello di Montalcino “Poggio alle Mura” 2007: è uno dei tre Brunello aziendali, affinato in barrique.
Dal colore molto bello, con intensi sentori di confettura al naso, il tannino è deciso ed un poco asciutto, la presenza del legno è ancora in primo piano.

Camigliano (www.camigliano.it)
Brunello di Montalcino 2007: 24 mesi in botti di rovere con capacità da 25 a 60 ettolitri.
Altro vino giocato più sull’eleganza che non sulla potenza, pulito e con sentori di sottobosco, ci è parso un poco magro alla bocca dove si coglie una fitta trama tannica ed una chiusura su sentori di liquirizia.
Brunello di Montalcino “Gualto” Riserva 2006: 36 mesi in botti di rovere con capacità da 25 a 60 ettolitri.
Vino elegante e delicato, con sentori di sottobosco, di media struttura, con tannini un poco asciutti e discreta persistenza.

Capanna (www.capannamontalcino.com)
Brunello di Montalcino 2007: oltre tre anni di affinamento in botte.
Bellissimo il colore, elegante e pulito al naso, con note di confettura; morbido e di media struttura, elegante, lunghissimo il fin di bocca su note di liquirizia.
Brunello di Montalcino Riserva 2006: oltre quattro anni di affinamento in botte.
Un vino delicato ed elegantissimo, non molto strutturato, con tannini decisi ma vellutati e con una lunghissima persistenza che sfuma su note di liquirizia.

Castello Romitorio (www.castelloromitorio.com)
Brunello di Montalcino 2007: l’affinamento avviene per dodici mesi in rovere francese ed ulteriori quattordici mesi in rovere di slavonia.
Color granato luminoso, alcolico al naso, mediamente intenso, con sentori di sottobosco e confettura, strutturato, con tannini importanti e legno presente ma ben dosato, lunga la persistenza.
Brunello di Montalcino Riserva 2006: trentasei mesi d’affinamento in tonneaux francesi.
Bellissimo il colore, granato-rubino intenso; elegante al naso, complesso, intenso, si colgono note di confettura e di liquirizia; strutturato, potente, con tannini un poco asciutti. Un vino dal naso decisamente notevole, non ancora compiuto alla bocca.

Col D’Orcia (www.coldorcia.it) – Due le annate di Brunello di Montalcino che abbiamo potuto degustare, la 2007 e la 2006, i vini s’affinano in botti di rovere di Allier e di Slavonia della capacità di 25 – 50 e 75 hl per tre anni.
2007: color granato luminoso; mediamente intenso al naso, con sentori di sottobosco e leggere note affumicate; di media struttura e buona eleganza, non molto intenso, con tannini ben fusi e sentori di liquirizia.
2006: granato luminoso di media intensità; non molto intenso al naso, dove si coglie un bel frutto rosso, buona l’eleganza; mediamente strutturato e con tannini leggermente asciuganti.
Brunello di Montalcino Riserva “Poggio al Vento” 2004: quattro anni d’affinamento in botti di rovere di Allier e di Slavonia.
Color granato luminoso di media intensità; delicato al naso, con sentori di prugna secca, buona l’evoluzione; alla bocca il vino è un poco asciutto, tannico, la presenza del legno ci è parsa ancora un poco invadente.

 – Lisini (www.lisini.com) – Anche da questo produttore abbiamo potuto assaggiare due annate  di Brunello di Montalcino, la 2007 e la 2006, assai diverse tra loro; l’affinamento avviene in botti di rovere di Slavonia di volume variabile da 11 a 40 HI per un periodo di 36 mesi.
2007: granato luminoso non molto intenso, intenso al naso, con sentori balsamici che si ritrovano alla bocca e rimandano quasi a ricordi d’incenso, media la persistenza.
2006: completamente diverso rispetto al precedente, il colore è appena un poco più intenso, al naso è delicato ed elegante, con sentori di confettura; non molto strutturato ma elegante, con tannini un poco asciuganti.
Brunello di Montalcino Riserva “Ugolaia” 2006: affinato in botti di rovere di Slavonia di volume variabile da 11 a 20 HI per un periodo di 36 mesi.
Color granato luminoso di media intensità; pulito al naso, elegante, non molto intenso; l’eleganza e l’equilibrio sono le prerogative di questo vino, dalla persistenza lunghissima che sfuma su sentori di liquirizia dolce.

Ci aspettavamo invece qualcosa di più dal “Seminario”, riservato ad operatori e giornalisti, con presentazione del territorio da parte di Stefano Campatelli, direttore del Consorzio Brunello di Montalcino.
Ci è sembrata una presentazione un poco “leggera”, destinata più a consumatori non molto informati piuttosto che ad “operatori” , mentre abbiamo trovato il vino servito, un Brunello di “annata storica” -la 1999-, non nelle sue migliori condizioni, con un naso di buona complessità ma già un poco evoluto, e con una bocca un poco magra in quanto a struttura, e sovrastata dal legno.
Lorenzo Colombo

Pubblicato in origine su www.vinealia.org il 27 ottobre 2012