Il Brunello di Montalcino di Argiano in verticale
Un paio di settimane fa Andrea Petrini aveva scritto, nella rubrica InvecchiatIGP, in merito al Brunello di Montalcino di Argiano dell’annata 1979. (vedi)
A quella degustazione eravamo presenti anche noi, ecco quindi il resoconto della degustazione di tutte le annate assaggiate.
Decisamente scenografico il luogo dove s’è svolta la verticale del Brunello di Montalcino di Argiano durante il Paestum Wine Fest, ovvero il giardino del Ristorante Nettuno, con spettacolare vista sul Parco Archeologico.
In realtà in questa degustazione, che s’è spinta sino all’annata 1979, abbiamo avuto l’opportunità d’assaggiare oltre al Brunello di Montalcino anche la Riserva, prodotta esclusivamente nelle migliori annate e il Vigna del Suolo, le uve per quest’ultimo vino provengono dal vigneto più vecchio della Tenuta che vanta 55 anni d’età ed è situato a 320 metri d’altitudine.
La Tenuta
Argiano è una realtà attiva sin dal 1580 -anche se pare che nel luogo ci fossero già insediamenti in epoca romana- con la costruzione della Villa da parte della famiglia dei Pecci, nello stesso periodo viene costruita anche la cantina e, oltre al vino vi si produceva anche olio, come attestato da un manoscritto del 1616.
Nel corso dei secoli la Tenuta è passata diverse volte di mano e negli anni Novanta, quand’era di proprietà della Contessa Noemi Marone Cinzano si occupò della produzione dei vini Giacomo Tachis, nel 2013 fu acquistata da Bernardino Sani che dal 2015 è anche l’artefice degli attuali vini.
A quanto pare i vini d’Argiano piacquero anche al Carducci che così ne scrisse: “Mi tersi con il vin d’Argiano, il quale è buono tanto”.
Il Brunello
Il Brunello di Montalcino di Argiano è frutto di uve Sangiovese provenienti da vigneti con un’età variabile dai 12 ai 55 anni, essi sono collocati tra i 280 ed i 310 d’altitudine su suoli composti da marne e argille con alta concentrazione di calcare, il sistema d’allevamento è a Cordone speronato.
La fermentazione s’effettua in vasche d’acciaio tramite lieviti indigeni e l’affinamento si svolge in botti di rovere di diverse dimensioni, 10, 5, 30 e 50 ettolitri dove il vino sosta per circa 30 mesi ai quali seguono un lungo periodo di riposo in bottiglia.
La produzione è limitata a 5.240 bottiglie
Per quanto riguarda la Riserva l’affinamento viene effettuato in botti da 600 litri dove il vino sosta per circa 36 mesi seguiti da due anni di riposo in bottiglia.
Il Vigna del Suolo fermenta invece in vasche di cemento e s’affina per 30 mesi in botti di Garbellotto da 10 e 15 ettolitri appositamente selezionate, la sosta in bottiglia prima della commercializzazione è di 10 mesi.
La verticale
La degustazione prevedeva 10 vini di otto diverse annate, in due di questa abbiamo potuto mettere a confronto il Brunello con il Vigna del Suolo, il servizio prevedeva dapprima l’assaggio dei vini più vecchi per giungere all’ultima annata.
Ecco la nostra impressione su quant’abbiamo degustato.
– Riserva 1979 – L’età del vino si denota sin da subito tramite un colore tra l’aranciato ed il mattonato, nulla di strano, è la natura stessa e, da un vino di oltre 40 anni d’età non è che ci si potesse aspettare altro.
Al naso però si presenta integro, con buona intensità e buona eleganza, ci sono note terziarie ovviamente, mallo di noci, accenni di salamoia, ma il frutto è ancora ben presente, si tratta di un frutto dolce ingentilito da note balsamiche, tabacco dolce, legno dolce.
Discreta la sua struttura, si sente nuovamente il frutto rosso dolce unito a sentori di liquirizia dolce e ad accenni piccanti, buona la sua persistenza.
Un vino ancora integro soprattutto per quanto riguarda la sua parte olfattiva.
– 1997 – Quasi vent’anni lo separano dal precedente vino e lo sito già dal colore, ancora granato, non molto intenso, con unghia che vira all’aranciato.
Buona la sua intensità olfattiva come pur l’eleganza, ben presente il frutto rosso dolce unito a note balsamiche e vanigliate.
Bello il frutto, succoso, leggeri accenni piccanti, legno ancora percepibile ma ben integrato, bella la trama tannica e notevole l’equilibrio gustativo, lunga la sua persistenza.
Un vino integro ed elegante.
– 2004 – Color granato luminoso di media intensità, unghia aranciata.
Discretamente intenso al naso, elegante, frutto rissi maturo, note balsamiche, notevole armonia.
Di media struttura, succoso, frutta rossa dolce, bella trama tannica, notevole equilibrio gustativo, lunga la persistenza su sentori di bastoncino di liquirizia.
Si tratta del vino che abbiamo preferito.
– 2010 – Granato con ricordi color rubino.
Buona la sua intensità olfattiva come pure l’eleganza, bell’equilibrio, un poco più austero dei precedenti vini.
Strutturato, presenta leggere note piccanti, liquirizia, tannino ben presente ed un poco asciugante, pellicina di castagne.
– Riserva 2012 – Color granato di media intensità.
Intenso al naso, ampio, balsamico, molto elegante, frutta rossa dolce, spezie dolci.
Fresco e succoso, con trama tannica leggermente asciugante che ricorda la pellicina di castagne.
Notevole al naso.
– 2015 – Granato di media intensità.
Buona la sua intensità olfattiva come pure l’eleganza, balsamico, spezie dolci, frutto rosso dolce.
Discretamente strutturato, succoso, con tannino ben presente, liquirizia, buon equilibrio complessivo, lunga la sua persistenza.
– Vigna del Suolo 2015 (Magnum) – Granato scarico con unghia aranciata.
Mediamente intenso al naso, accenni di rabarbaro e radici, buona sia l’eleganza che l’armonia.
Di media struttura, elegante, con bella trama tannica, più delicato rispetto ai precedenti vini, radice di liquirizia, buon equilibrio complessivo, lunga la sua persistenza. 91-92
– 2017 – Granato trasparente e luminoso di media intensità.
Naso di buona intensità, sentori di radici, note balsamiche, frutta rossa dolce, buona l’eleganza.
Buona struttura, succoso, trama tannica importante ma bn fusa nell’insieme, accenni di radici, buona la persistenza.
– 2018 – Color granato trasparente e luminoso di media intensità.
Bel naso, intenso e di buona eleganza, caramella al rabarbaro, spezie dolci, note balsamiche.
Fresco e succoso, con tannino in evidenza, un poco astringente, ricordi di pellicina di castagne.
Un vino molto giovane.
– Vigna del Suolo 2018 – Granato trasparente e luminoso di media intensità.
Bel naso, elegante, balsamico, erbe officinali essiccate, caramella ala rabarbaro, legno dolce.
Succoso e strutturato, tannini in evidenza, un poco asciugante e polveroso, pellicina di castagne, lunga la persistenza.
Lorenzo Colombo