Friuli Doc Pinot Bianco 2019 – Vigneti Le Monde
La prima cosa che ci siamo chiesti, quando abbiamo ricevuto questo vino riguardava il nome dell’azienda: Le Monde.
Perché avranno mai chiamato così un’azienda produttrice di vino?
Ci siamo poi accorti che la risposta è assai semplice, Le Monde è il nome della località dove l’azienda è situata, frazione del comune di Prata di Pordenone, dal quale dista circa cinque chilometri.
Il toponimo Le Monde risale al medioevo quando il termine “Munda” aveva significato di “terra riservata”.
Sia per quanto riguarda i vigneti, come pure per la cantina la parola d’ordine è “sostenibilità”, l’energia necessaria proviene da pannelli solari, mentre per il riscaldamento degli ambienti s’utilizzano pompe di calore, e, dal 2018 s’avvale della certificazione SQNPI (Sistema di Qualità Nazionale Produzione Integrata)
Le etichette prodotte sono diciotto, molti di questi vini sono frutto di monovitigno, è il caso dei Pinot, bianco e grigio, del Friulano, del Traminer e del Sauvignon, dello Chardonnay e della Ribolla gialla per quanto riguarda quelli bianchi e dei Cabernet, sauvignon e franc, del Merlot e del Refosco per quanto riguarda quelli rossi.
Vi si producono inoltre quattro vini spumanti, due prosecco, una Ribolla gialla ed un Pinot nero Rosé oltre ad una linea chiamata Limited Edition, che comprende altri tre vini.
Il vino che abbiamo assaggiato è il Friuli Doc Pinot Bianco 2019, che ha ottenuto i Tre bicchieri della Guida Vini d’Italia 2021 del Gambero Rosso, la stessa guida gli ha inoltre assegnato il premio per il Miglior Rapporto Qualità Prezzo.
Il vigneto dal quale derivano le uve per la produzione di questo vino è allevato a Guyot, con densità di 4.300 ceppi/ettaro, il suolo è argilloso, calcareo.
La vendemmia è stata effettuata nella prima settimana di settembre, dopo una macerazione prefermentativa a freddo, ci circa 36 ore, le uve sono andate in pressa, la fermentazione s’è quindi svolta in vasche d’acciaio dove il vino è rimasto sulle proprie fecce per alcuni mesi.
Si presenta con un color giallo paglierino luminoso, con riflessi dorati.
Intenso al naso, ampio, fruttato, pesca gialla, albicocca, mela matura, pera, frutta tropicale, sentori floreali, fiori di tiglio e d’acacia, leggeri accenni aromatici e mielosi.
Dotato di buona struttura, fresco ed al contempo morbido, succoso e sapido, agrumi maturi e pesca gialla, lunga la sua persistenza dove tornano gli accenni mielati.
Lorenzo Colombo
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