Gianni Tessari per l’UNESCO
In degustazione i tre Metodo Classico da uve Durella
Abbiamo più volte scritto in merito a quest’azienda, potete trovare quindi maggiori informazioni su di essa e sui vini che produce qui, qui e ancora qui.
Andiamo quindi direttamente a parlare della candidatura UNESCO della Val d’Alpone, come Patrimonio dell’Umanità per i numerosi e straordinariamente conservati fossili che vi si trovano e del progetto di Gianni Tessari a sostegno di essa.
Di come nasce l’idea di questa candidatura che ne parla Giamberto Bochese, presidente dell’A.T.S. – Val d’Alpone: “L’iniziativa è nata tra il 2011 e il 2014 durante i lavori di scavo sui resti del Castello di Terrossa nel comune di Roncà effettuati dall’Università di Verona in collaborazione con l’Amministrazione comunale e l’Associazione Amici del Castello. Discutendo sulle peculiarità offerte da questi territori –continua Bochese– abbiamo convenuto che i reperti fossili custoditi dalla Val d’Alpone e dall’alta Valle del Chiampo avessero le caratteristiche di unicità e di eccezionale valore richieste dall’UNESCO per poterli considerare patrimonio di interesse universale”.
L’azienda Giannitessari, i cui vigneti per la produzione dei Lessini Durello si trovano in questo territorio, sostiene il progetto devolvendo il 10% del ricavato dalla vendita presso lo shop aziendale, tra il mese d’ottobre e quello di dicembre, del Monti Lessini Durello Extra Brut 2013 Limited Edition -che riporteranno sul collo delle bottiglie uno specifica etichetta indicante lo scopo benefico- all’A.T.S. (Associazione Temporanea di Scopo) – Val d’Alpone, Faune, Flore e Rocce del Cenozoico.
Arriviamo ora ai vini degustati in collegamento Zoom lo scorso 10 novembre, si tratta dei Lessini Durello DOC Brut, Lessini Durello Riserva DOC Extra Brut 2013 e Lessini Durello Riserva DOC Dosaggio Zero 2010.
Tutti questi vini venivano già prodotti in precedenza con etichette e nomi diversi, prima infatti i vini riportavano in etichetta il periodo minimo d’affinamento sui lieviti: 36 mesi, 60 mesi e 120 mesi, sostituiti, con la nuova etichettatura, dalla tipologia, ovvero rispettivamente Brut, Extra Brut e Dosaggio Zero, non cambia però il periodo minimo di sosta sui lieviti.
Tutti i tre vini sono prodotti con uve Durella in purezza provenienti da vigneti situati sui Monti Lessini ed in Val d’Alpone, allevati a Guyot con densità di 7.000 ceppi/ettaro e con una resa di 80 ettolitri/ha.
– Lessini Durello DOC Brut
Minimo 36 mesi di sosta in bottiglia.
45mila le bottiglie prodotte.
Color giallo-oro, molto bella l’effervescenza, con numerosissime bollicine.
Intenso e pulito al naso, fresco e fruttato (frutta a polpa gialla), accenni di lieviti e leggere note di nocciole tostate.
Fresco, sapido e cremoso al palato, fruttato una dolce pesca gialla, morbido, con leggere note sulfuree ed accenni tostati, buona la sua persistenza.
– Lessini Durello Riserva DOC Extra Brut 2013
Minimo 60 mesi di sosta in bottiglia.
15mila le bottiglie prodotte.
Prima di andarlo a descrivere volevamo soffermarci su alcune considerazioni relative a questo vino:
Nel mese d’aprile dello scorso anno, in pieno lookdown avevamo assaggiato, in collegamento Zoom con Gianni Tessari e con la figlia Valeria, alcuni vini prodotti nei tre territori dove l’azienda GianniTessari opera.
Tra questi, in rappresentanza della zona dei Monti Lessini c’era questo vino, intendiamo della stessa annata, con la vecchia etichetta e con diverso nome, ovvero Lessini Durello Metodo Classico 60 mesi.
Dopo che Gianni ci ha confermato che trattasi della stessa cuvée e che, oltre al cambio d’etichetta, l’unica differenza rispetto al vino assaggiato lo scorso anno è data dalla diversa data di sboccatura, ci siamo accostati al suo assaggio con molta curiosità, per verificare se l’ulteriore sosta in bottiglia, che ovviamente ormai supera abbondantemente i sessanta mesi ne abbia o meno modificate le caratteristiche organolettiche.
Ed in effetti così è, seppur le caratteristiche di base corrispondono abbiamo trovato un vino ancora migliore, seppur già allora fosse da considerarsi su livelli molto elevati, d’annoverarsi tra i migliori Metodo Classico, non solo italiani, assaggiati quest’anno.
Ecco in corsivo cosa scrivemmo nel maggio del 2020
Il colore del vino è giallo dorato, molto bella l’effervescenza, formata da bollicine sottilissime.
Intenso e pulito al naso dove si coglie crosta di pane, brioche, note di pasticceria, di mela e d’agrumi.
Fresco e deciso il primo impatto alla bocca, il vino è decisamente sapido, quasi salino, verticale ed al contempo succoso, emerge un bel frutto bianco unito a note citrine d’agrumi, lunga la sua persistenza.
Ed ecco la nostra opinione attuale
Color giallo paglierino di media intensità, luminoso e brillante.
Bellissima l’effervescenza composta da numerosissime bollicine, molto sottili e persistenti.
Intenso e d elegante al naso dove si coglie un bel frutto fresco, sentori di confetto, accenni d’erbe officinali e di pasticceria.
Fresco e decisamente verticale, con spiccata vena sapida, bel frutto con leggere note piccanti di zenzero, accenni di spezie, lunga la sua persistenza.
– Lessini Durello Riserva DOC Dosaggio Zero 2010
Il periodo d’affinamento in bottiglia per questo vino è di 120 mesi.
4.000 le bottiglie prodotte.
Il vino di quest’annata era già in affinamento in catasta quando Gianni, nel 2013, ha rilevato in toto l’azienda Marcato, quindi l’unico lavoro da lui compiuto è stato quello di verificare e di selezionare quanto trovato.
Color giallo dorato, luminoso, brillante, bellissima la sua effervescenza.
Naso di media intensità, dotato di buona verticalità, sentori d’agrumi, note di mela, leggeri accenni vegetali.
Fresco e decisamente sapido, verticale e di buona struttura, presenta leggere note evolutive con sentori di mela e leggeri accenni vegetali, lunga la sua persistenza.
Lorenzo Colombo