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I Bianchi del Centro-Nord, ovvero…

…il Verdicchio e gli altri

Titolo un poco fuorviante (I Bianchi del Centro-Nord) quello del “Seminario” tenutosi sabato 3 ottobre nell’ambito della presentazione della Guida Essenziale ai Vini d’Italia 2021 di Daniele Cernilli.
Sarebbe in effetti stati più appropriato chiamarlo “Il Verdicchio e gli altri bianchi del Centro-Nord”, infatti su quindici vini messi in degustazione ben sei appartenevano alle denominazioni Verdicchio.
Nulla da dire sulla qualità dei vini prodotti con questo vitigno, certamente uno tra i migliori a bacca bianca che abbiamo in Italia, ma, per gli altri vitigni c’è stato ben poco spazio.
Che dire poi della inspiegabile immissione in questa degustazione di un vino Rosato prodotto da uve Cabernet Franc???

Al di là di queste considerazioni dobbiamo dire che durante questa degustazione, condotta a due voci da Livia Belardelli e da Chiara Giannotti, abbiamo bevuto bene, anche se in questo caso due piccole appunti dobbiamo farli.
Innanzitutto la temperatura dei vini, che abbiamo trovato già serviti nei bicchieri e quindi certo nelle loro migliori condizioni d’assaggio (un poco caldi, e col passare del tempo questa sensazione ovviamente andava ad aumentare), a discapito di ciò c’è da dire che, con tutti i problemi legati al Covid sarebbe stato piuttosto complesso effettuare un classico e corretto servizio di un così elevato numero di bottiglie.

L’altra cosa che riguarda un vino in particolare era legata alla sua presunta “tipicità”; definito nella Guida “Un fuoriclasse assoluto della tipologia”, in una degustazione alla cieca l’avremmo scambiato per un Gewürtraminer, senza tanti giri di parole si tratta del Colli di Luni Vermentino Numero Chiuso 2016 delle Cantine Lunae, un vino del quale non andiamo certamente a mettere in discussione la qualità, molto elevata, ma, anziché “Fuoriclasse della tipologia”, l’avremmo definito come “Ottima ed interessante interpretazione stilistica del Vermentino”.

Bando alle disquisizioni  e passiamo alla degustazione che, siamo riusciti a fare alla cieca, non guardando l’elenco dei vini, quindi senza neppur sapere di quale vitigno si trattasse, ragione per cui ci permettiamo di esprimere –oltre ad una sintetica descrizione, anche la nostra valutazione che, come noterete, è in genere assai più bassa (di circa una decina di punti) rispetto ai punteggi della Guida.
Non si tratta di sminuire questi vini, ma è solamente una diversa modalità di interpretare la scala centesimale.
Ricordiamo a tal proposito che la Guida Vini d’Italia del Gambero Rosso, di cui Cernilli era il curatore, prevedeva che con un punteggio minimo di 70/100 il vino venisse accreditato di Un Bicchiere, ne occorrevano 80 di centesimi per ottenerne Due e con 90/100 si arrivava  ai tanto agognati Tre Bicchieri.
E’ pur vero che la qualità media dei vini s’è molto alzata d’allora, però ci pare che anche i punteggi degli stessi abbiano subito un’accelerazione ben maggiore  e ormai, un vino che non superi la soglia dei 90/100 non viene spesso ritenuto degno d’attenzione.
Non dimentichiamoci infine che qualunque valutazione è frutto (anche) della soggettività di coloro che degustano il vino.

I vini, in ordine di servizio:

 – Gavi del Comune di Gavi “Minaia” 2019 – Nicola Bergaglio
Uve Cortese, matura in acciaio sui suoi lieviti per cinque mesi.
Paglierino scarico luminoso. Fresco e fruttato al naso dove si colgono sentori di pesca gialla matura e note minerali (termine questo sostituito nelle recensioni di Cernilli con “verticale”). Fresco, succoso, sapido e fruttato, buone sia la struttura come la persistenza. 85-86/100

Custoza Superiore “Ca’ del Magro” 2018 – Monte del Frà
Garganega, trebbiano toscano, Cortese e Incrocio Manzoni entrano a far parte di questo vino ottenuto da un vigneto di oltre 30 anni.
Paglierino di discreta intensità. Intenso al naso, fiori e frutti gialli. Succoso, di buona struttura, bel frutto giallo maturo, albicocca, note balsamiche, accenni piccanti di zenzero, lunghissima la persistenza. 88/100

Valdarno di Sopra Rosato “Osato” 2019 – La Salceta
Da uve Cabernet franc dell’aretino
Intenso color rosa antico. Buona l’intensità olfattiva, frutti di bosco e leggere note affumicate. Frutti di bosco anche alla bocca, accenni tannici, lunga la persistenza. 85/100

“Primo d’Anfora” 2018 – Argillae
Grechetto, Drupeggio e Malvasia prodotte nell’orvietano, fermentazione ed affinamento per nove mesi in anfore di terracotta.
verdolino scarico luminoso. Bel naso, frutto giallo maturo ed erbe officinali. Sapido, sentori di mele e d’erbe officinali, discreta la persistenza. 84-85/100

Trentino Pinot Grigio Ramato “Crescendo” 2019 – Tenute Sajni Fasanotti
Buccia di cipolla tendente al ramato. Mediamente intenso al naso dove presenta sentori affumicati e note di pera matura. Succoso, chiude leggermente amarognolo. 83-84/100

 – Valle d’Aosta “Mains ed Coeur” 2018 – Anselmet
Da uve Chardonnay, fermenta e s’affina per 18 mesi in barriques sui suoi lieviti.
Color paglierino luminoso. Intenso ed elegante al naso dove si colgono sentori affumicati e note di frutto giallo. Strutturato, presenta leggere note vegetali ed accenni tannici e leggermente sulfurei, lunghissima la sua persistenza. 85/100

Verdicchio di Matelica “Vigneti B” 2019 – Belisario
Paglierino intenso con sfumature dorate. Intenso al naso dove emergono sentori di fieno ed accenni di salvia. Deciso e succoso al palato, vi ritroviamo note piccanti di zenzero, lunga la sua persistenza. 85-86/100

Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore “Podium” 2018 – Garofoli
Giallo paglierino luminoso. Intenso al naso, frutto giallo maturo, pesca, albicocca e mela matura. Di buona struttura, sapido, presenta sentori leggermente piccanti, lunga la sua persistenza su note amaricanti. 86-87/100

Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore “Vecchie Vigne” 2018 – Umani Ronchi
Paglierino-verdolino scarico. Troviamo difficoltà a coglierne i profumi a causa del bicchiere che sa di cartone. Note piccanti di zenzero al palato, chiude leggermente amarognolo. Sarebbe penalizzante valutarlo in queste condizioni d’assaggio.

Castelli di Jesi Verdicchio Classico “Salmariano” Riserva 2017 – Marotti Campi
Paglierino il colore. Intenso al naso, fiori di campo, camomilla, erbe di campo essiccate, fieno. Di buona struttura, succoso, sentori di mela e pesca gialla, note piccanti sul fin di bocca, lunga la sua persistenza. 87-88

Colli di Luni Vermentino “Numero Chiuso” 2016 – Cantine Lunae
Paglierino intenso, quasi oro antico. Note aromatiche di rosa e litchi al naso. Canditi, albicocca e pesca disidratate, zenzero.
Un vino notevole, enologicamente ineccepibile, ma, come scritto sopra, fatichiamo parecchio a riconoscerne il vitigno. 87/100 ???

Castelli di Jesi Verdicchio Classico “Villa Bucci” Riserva 2017 (non ancora in commercio, uscirà nel mese di gennaio 2021)
Dorato il colore, oro antico, di buona intensità. Mediamente intenso al naso dove presenta sentori di mela matura. Di buona struttura, frutto giallo maturo, buona la sua persistenza.
Un vino molto particolare. 85-86/100

Castelli di Jesi Verdicchio “Ergo Sum” Riserva 2016 – Montecappone-Mirizzi
Paglierino luminoso di buona intensità. Intenso al naso, erbe officinali, salvia, note affumicate. Strutturato, con buona nota alcolica, erbe officinali ed accenni balsamici, buona la persistenza.
Notevole. 89-90/100

 – “Maso Franch” 2015 – La-Vis
Incrocio Manzoni e Chardonnay coltivati a Giovo, all’imbocco della Val di Cembra. “4 mesi la sosta sui lieviti, parte in vasche d’acciaio e parte in barriques.
Paglierino luminoso. Intenso al naso, di buona eleganza, frutto giallo maturo. Di buona struttura, succoso, frutto giallo maturo, accenni piccanti, buona la persistenza. 86-87

“Batàr” 2017 – Querciabella
Chardonnay e Pinot bianco per questo vino prodotto nel territorio del Chianti Classico, fermentato ed affinato per nove mesi in barriques francesi.
Color paglierino intenso. Intenso al naso, sentori di mela e d’erbe officinali. Buona la struttura come pure la persistenza, vi ritroviamo i sentori di mela e d’erbe officinali percepite al naso. 86/100
Lorenzo Colombo