Il Metodo Classico tra Brianza e Lago di Como
Che in Brianza e sulle rive del Lago di Como si produca del vino non è cosa conosciuta ai più, che poi si faccia anche Spumante, per di più con Metodo Classico è ancor meno risaputo.
E invece è proprio così.
Sono infatti ormai una decina le aziende che spumantizzano tramite la tecnica della rifermentazione in bottiglia, spesso tra l’altro non utilizzando né i vitigni internazionali che nella stragrande maggioranza dei casi solitamente s’usano -parliamo ovviamente di Chardonnay e Pinot noir- ma neppure adoperando l’unico vitigno considerato autoctono, ossia il Verdese, più coltivato quest’ultimo, in realtà sull’alto Lago di Como.
Sul mercato sono quindi ormai disponibili poco meno di 30.000 bottiglie di Metodo Classico e nei prossimi anni questo numero crescerà ancora.
Sono ormai lontani i tempi in cui Mario Ghezzi, titolare dell’azienda Terrazze di Montevecchia usciva col suo Metodo Classico prodotto con uve Viognier, vino nato non per convinzione ma per necessità come ripete sempre, si era nel 2004 e le uve provenivano dall’annata 2002.
Durante la seconda edizione dell’Open Day Terre Lariane IGT, tenutasi lo scorso 19 novembre a Lecco, negli spazi dell’Oto Lab, abbiamo avuto l’opportunità di assaggiare dieci Metodo Classico, otto dei quali bianchi e due rosa.
Diventa a questo punto necessario fornire qualche informazione su questa Indicazione Geografica sconosciuta ai più.
L’Igt Terre Lariane nasce nel 2008 e si sviluppa su un territorio molto vasto che comprende quasi duecento comuni delle province di Como e di Lecco, anche se la superficie vitata è assai ridotta (meno di un centinaio d’ettari) ed i comuni realmente interessati sono meno di una ventina.
La zona maggiormente vitata e di maggior produzione, è quella situata attorno alla collina di Montevecchia, dove sono situate i due terzi delle aziende, altra zona importante è quella attorno a Domaso, nell’alto Lago di Como.
L’anno dopo viene fondato, ad opera di sette produttori, il Consorzio Vini Igt Terre Lariane al quale attualmente aderiscono 25 aziende.
Le bottiglie prodotte nel 2022 sono state 186.000 da 29 aziende (17 vinificatori e 12 imbottigliatori- fonte Valoritalia che è l’ente certificatore), 140.000 di queste bottiglie sono prodotte dalle quattro più importanti aziende.
Negli ultimi anni si è assistito ad un progressivo aumento nella produzione di Spumanti Metodo Classico realizzati a partire da diversi vitigni, anche non molto convenzionali, la cosa curiosa è data dal fatto che l’indicazione geografica Terre Lariane, pur essendo aperta a numerose tipologie di vini e a una grande varietà di vitigni, non prevede la tipologia spumante e di conseguenza tutti questi vini vengono commercializzati come VSQ (Vino Spumante di Qualità), con quest’ultimi sono ormai oltre un’ottantina le etichette di vino in commercio.
La maggior parte dei vini viene vinificata in un’unica cantina, a tal proposito è stata formata una cooperativa, un poco anomala per la verità, ovvero le uve di ciascun socio (sono 24) vengono vinificate separatamente ed i vini prodotti sono commercializzati direttamente da ciascun produttore.
Il disciplinare di produzione permette di realizzare numerose tipologie di vini, bianco (anche frizzante e passito), rosso (anche frizzante, passito e novello), rosato (anche frizzante e novello) a partire da numerosissimi vitigni, sia a bacca bianca che a bacca rossa anche se poi quelli realmente utilizzati non sono moltissimi, i più importanti dei quali sono lo Chardonnay ed il Merlot.
Ecco quindi quant’abbiamo assaggiato, focalizzandoci unicamente sugli Spumanti bianchi, che, come sopra accennato, sono tutti VSQ.
Iniziamo dai vini prodotti con i vitigni più comunemente utilizzati per la produzione di Spumanti Metodo Classico.
– Tenuta Montecchio
L’azienda è situata a Colico, sull’alto Lago di Como, fondata nel 2012 dispone di 2,5 ettari di vigne coltivate a Merlot e Chardonnay.
Sono circa 12.000 le bottiglie prodotte annualmente.
Metodo Classico Brut “Il Perlino” 2020
Seconda annata di produzione per questo vino da uve Chardonnay, 24 i mesi di sosta sui lieviti e 1.000 le bottiglie prodotte.
Color paglierino luminoso.
Bel naso, intenso, fruttato, frutta a polpa bianca e gialla, accenni di lieviti.
Fresco, sapido, verticale, discretamente strutturato, leggere note d’erbe aromatiche, buona la persistenza.
– Locotocco
La sede aziendale è situata a Mariano Comense ma le vigne – circa un ettaro- si trovano in parte a Sirtori ed in parte a Fino Mornasco.
I vitigni coltivati sono Pinot bianco, Chardonnay, Pinot nero e Merlot e le bottiglie prodotte annualmente sono circa 8.000.
Pas Dosé 2020 (prima annata di produzione)
80% Chardonnay e 20% Pinot nero (lo Chardonnay subisce la malolattica), 24 i mesi di sosta sui lieviti.
1.500 le bottiglie prodotte.
Giallo paglierino luminoso di discreta intensità.
Bel naso, elegante, frutta gialla matura, pesca gialla, note tropicali, fiori di tiglio.
Cremoso, sapido, discretamente strutturato, presenta leggeri accenni di mele (leggeri e piacevoli accenni ossidativi), acidità non molto pronunciata, buona la persistenza.
– Tre Noci
I due ettari di vigneti si trovano a Sirtori, in località Bornò, vi si coltivano Pinot nero, Pinot bianco e Merlot, le bottiglie prodotte annualmente sono circa 10mila.
Brut “Surà” 2020
Prodotto con uve Pinot nero sosta sui lieviti per 30 mesi, 1.700 le bottiglie prodotte.
Color giallo dorato luminoso.
Bel naso, intenso, agrumato, arancia, frutta a polpa bianca, accenni d’erbe aromatiche.
Effervescenza decisa, molto fresco e sapido, succoso, dotato di buona verticalità, frutta a polpa bianca, lunga la persistenza.
Spumanti da altri vitigni
– Villa Calchi
L’azienda, situata a Santa Maria Hoè dispone di meno di un ettaro di vigneto dove vengono coltivati Solaris, Bronner e Merlot.
La produzione annuale e di 2.500 bottiglie.
Accademia Calchi Leonardo Brut 2020
Prima annata (e anche ultima a detta del produttore per questo Spumante da uve Solaris, dal prossimo anno si utilizzerà infatti il vitigno Bronner) del quale ne sono state prodotte 1.300 bottiglie.
Color giallo paglierino luminoso.
Discretamente intenso al naso, pulito, frutta a polpa gialla, accenni di lieviti.
Mediamente strutturato, fresco e sapido, bel frutto, buona la persistenza.
– Vigne Casati
L’azienda, situata a Merate, dispone di due ettari di vigneto dai quali ricava annualmente 8.000 bottiglie suddivise in quattro etichette, le varietà coltivate sono Merlot e Marzemino.
Vino Spumante Brut Millesimato 2020
Altro vitigno piuttosto atipico per la produzione spumantistica, si tratta infatti di Merlot allevato a Guyot su suolo di natura morenica, la densità d’impianto è di 5.000 ceppi/ha.
La sosta sui lieviti è di 18 mesi ai quali ne seguono altre due dopo la sboccatura, il residuo zuccherino è di 4 gr/L e le bottiglie prodotte cono circa 1.000.
Color paglierino luminoso.
Media l’intensità olfattiva, note di lieviti, leggeri accenni vegetali.
Cremoso e sapido, fresco, mediamente strutturato, buona vena acida e discreta persistenza.
Un vino semplice e corretto.
– Cantine Angelinetta
Situata a Domaso, in località Pozzolo, l’azienda dispone di quattro ettari suddivisi in una miriade di parcelle, numerosi i vitigni coltivati, sia bianchi che rossi, Verdese (unico vitigno autoctono), Sauvignon blanc, Riesling, Turbiana, Schiava, Marzemino, Merlot, Teroldego e Barbera (ma ce ne sono anche altri, seppur in piccole estensioni), la produzione annuale è di circa 35.000 bottiglie suddivise su otto etichette.
Extra Brut “Amanti” 2019
Terza annata dui produzione per questo vini del quale l’azienda dichiara “uvaggio di vari vitigni”, quelli principali, utilizzati nella Cuvée sono Trebbiano, Sauvignon blanc Garganega, Riesling e Moscato, la sosta sui lieviti è di 30 mesi, 2.000 le bottiglie prodotte.
Un’informazione fornitaci da Emanuele Angelinetta, titolare dell’azienda con la moglie Eleonora, ci è stata molto utile per capire la particolare impronta organolettica di questo vino.
Il tiraggio è stato effettuato molto tardi, nel mese di luglio 2020, si era in piena emergenza Covid e gli spostamenti non erano certamente facili, così la Cuvée ha subito la malolattica, ecco spiegate le particolari note evolutive su colore, olfatto e gusto-olfatto, che abbiamo comunque apprezzato.
Color giallo paglierino-dorato di buona intensità.
Intenso al naso, complesso, presenta sentori di mela matura, accenni ossidativi, miele.
Sapido e strutturato, leggere note aromatiche, miele, mela matura, bella vena acida e buona complessità, lunga la sua persistenza.
– La Costa
L’azienda, fondata nel 1992, si trova nel comune di La Valletta Brianza, nel cuore del Parco del Curone dove dispone di 12 ettari vitati che danno una produzione annuale di 45.000 bottiglie suddivise su nove etichette.
Metodo Classico Extra Brut “Incrediboll” 2019
Da uve Riesling provenienti da un vigneto allevato a Guyot su suolo marnoso-calcareo, la densità d’impianto è di 4.000 ceppi/ha e la resa è di 40 q.li/ha.
Il vino base viene vinificato in vasche d’acciaio e subisce la malolattica, 30 i mesi di sosta sui lieviti ai quali ne seguono altri tre dopo la sboccatura, 3.800 le bottiglie prodotte.
Giallo paglierino luminoso di buona intensità.
fresco e verticale, presenta leggere note aromatiche e di frutta tropicale, accenni floreali, e tipici e leggeri sentori d’idrocarburi.
Asciutto, sapido, verticale, dotato di buona struttura, leggere note aromatiche, buona la persistenza.
– Terrazze di Montevecchia
L’azienda di Mario Ghezzi, fondata nel 1994, è stata la prima a produrre questa tipologia di vino, la prima bottiglia è uscita sul mercato nel 2004 con uve della vendemmia 2002.
Come a volte accade questo vino nasce per necessità. Non era certamente nelle intenzioni iniziali del Ghezzi quella di produrre uno spumante.
Il fatto è che ben presto s’accorse che parte delle uve, quelle esposte a nord sulla collina del Munciar non erano in grado di fornire un mosto abbastanza zuccherino, ma in compenso erano dotata di un’elevata acidità, adattissime quindi alla produzione di base spumante.
Il vino, prodotto con uve Viognier, esce con la tipologia Brut e s’affina sui lieviti per un periodo variabile che negli ultimo anni ha spesso raggiunto o superato i 30-36 mesi, il suo nome rispecchia quello dell’azienda “Terrazze di Montevecchia”.
Gli ettari vitati sono 12 e le bottiglie prodotte annualmente variano dalle 30.000 alle 40.000.
Il vino che abbiamo degustato, alla sua prima annata di produzione è invece un Metodo Classico Non Dosato “BB” 2019 che andrà ad affiancare con nome diverso il Brut, anche lui prodotto con uve Viognier, s’affina in bottiglia sui lieviti per 36 mesi, le bottiglie prodotte sono state 2.566.
Color paglierino luminoso.
Buona l’intensità olfattiva, note aromatiche, fiori di tiglio.
Fresco, sapido, asciutto, verticale, leggere note aromatiche, accenni vegetali, buona la sua persistenza.
Lorenzo Colombo