Monte del Frà: il Custoza e la Garganega
Conosciamo Marica Bonomo da diversi anni e d’ancor ben più tempo conosciamo colui che dal 2006 si occupa della consulenza enologica dell’azienda, ovvero Claudio Introini.
Ci ha fatto quindi molto piacere poter assaggiare in collegamento video con loro, alcuni dei vini bianchi aziendali più rappresentativi.
Prima però è d’obbligo qualche informazione sull’azienda.
Monte del Frà nasce nel 1958, quando Massimo Bonomo affitta alcuni terreni in località Monte del Frà, nel comune di Sommacampagna e s’installa con la famiglia in due stanze prese in affitto nell’ex convento dei frati dell’Ordine di Santa Maria della Scala che era stato espropriato alla chiesa in epoca napoleonica.
Qui, dove i frati già coltivavano la vite sin dalla fine del ‘400, inizia a produrre pesche ed uva.
Negli anni ’80 i figli Eligio e Claudio incrementano le vigne e l’8-8 dell’88 viene inaugurata la cantina con il primo imbottigliamento.
L’azienda, prettamente famigliare -vi lavorano infatti anche Marica (figlia di Eligio) e Massimo e Silvia (figli di Claudio), dispone attualmente di circa 200 ettari a vigneto, 137 dei quali in proprietà e 67 in affitto, situati, oltre che nella zona della denominazione Custoza, anche in quelle del Lugana, del Bardolino e della Valpolicella, in quest’ultima zona i Bonomo hanno acquistato nel 2006 la tenuta Lena di Mezzo e nel 2019 una struttura a San Pietro in Cariano per la produzione dei vini rossi veronesi.
La produzione annuale s’aggira sul 1.500.000 bottiglie, 300mila delle quali di Custoza Doc, il 60% del vino prodotto viene esportato in 60 diversi paesi tra i quali possiamo citare Cina, Filippine ed Azerbaigian.
Passiamo ora ai vini degustati iniziando ovviamente dal Custoza, che quest’anno festeggia i 50 anni della Doc.
– Custoza Doc 2020
Frutto di un blend tra Garganega, Trebbiano Toscano, Cortese ed altri vitigni in percentuali minori provenienti dai vigneti siti a Sona e Sommacampagna, situata tra i 100 ed i 150 metri d’altitudine su suoli di natura morenica, argillosi, calcarei e ghiaiosi.
Il sistema d’allevamento è a Guyot e la vendemmia s’effettua, dipendentemente dai vitigni, tra i primi di settembre e la prima settimana d’ottobre.
Dopo una criomacerazione prefermentativa delle uve, la vinificazione si svolge in vasche d’acciaio
Color verdolino scarico tendente al verdolino.
Mediamente intenso al naso, fresco, presenta netti sentori di frutta gialla, mela, agrumi, note floreali di biancospino, erbe officinali, fieno.
Fresco e sapido, mediamente strutturato e con buona vena acida, con un bel frutto croccante, mela e pesca bianca, agrumi, accenni d’erbe officinali, buona la sua persistenza.
– Custoza Superiore Doc “Cà del Magro” 2018
Le uve, Garganega, Trebbiano Toscano, Cortese e lncrocio Manzoni provengono da un vigneto di oltre 30 anni d’età situato tra i 100 ed i 150 metri d’altitudine sulle colline moreniche di Sommacampagna, i suoli – magri, come recita il toponimo- sono calcarei, argillosi e ghiaiosi ed il sistema d’allevamento è a Guyot.
Data la diversità dei vitigni la vendemmia s’effettua tra i mesi di settembre e quello d’ottobre, dopo un periodo di criomacerazione la fermentazione e l’affinamento si svolge in vasche di cemento per la Garganega ed in contenitori d’acciaio per gli altri vitigni, dove il vino sosta sulle fecce fini sino al mese di maggio, dopo l’imbottigliamento riposa almeno sei mesi prima della commercializzazione.
80.000 le bottiglie prodotte annualmente.
Giallo paglierino scarico, luminoso.
Intenso al naso dove si colgono sentori di frutta a polpa gialla, pesca, mela gialla, frutta tropicale, fiori gialli ed erbe officinali, confetto, ed accenni idrocarburici.
Di buona struttura, succoso, ritroviamo i sentori di frutta tropicale e pesca gialla, pera matura, accenni piccanti di zenzero, note d’agrumi e d’idrocarburi, lunga la sua persistenza.
– Igt Veronese “Colombara” 2016
Da uve Garganega in purezza provenienti dal vigneto Colombara situato in località Oliosi di Castelnuovo del Garda tra i 100 ed i 200 metri d’altitudine su suolo d’origine morenica, calcareo ed argilloso, molto diverso rispetto a quello del Custoza, interamente terrazzato è condotto a pergola.
Per la sua produzione s’adotta una tecnica particolare già a partire dalla vigna, infatti quando l’uva è perfettamente matura -solitamente avviene nella prima settimana d’ottobre- s’effettua il taglio del tralcio per circa un terzo del vigneto, lasciando l’uva in pianta per una quindicina di giorni prima di vendemmiarla.
Senza entrare troppo nello specifico con questa modalità –il nome tecnico è DMR (Doppia Maturazione Ragionata)- cambia il metabolismo dell’uva, aumenta la percentuale di zuccheri senza però subire un drastico calo dell’acidità.
Dopo la pigiatura le uve vengono raffreddate, il mosto ricavato dalla prima vendemmia viene mantenuto al freddo prima d’essere assemblato con quello prodotto dalle uve surmature, dopo di che s’effettua la fermentazione, una volta imbottigliato il vino riposa per almeno dieci mesi prima d’essere posto in vendita.
La produzione annuale è limitata a 6.000 bottiglie.
Color giallo dorato luminoso di discreta intensità.
Buona l’intensità olfattiva, ampio e complesso, sentori d’erbe officinali e di frutto giallo, pesche, agrumi, accenni vanigliati, note d’idrocarburi.
Asciutto, con leggeri accenni tannici, un poco austero e dotato d’estremo rigore, sapido, frutto giallo e note vanigliate e idrocarburiche, lunga la persistenza.
Lorenzo Colombo