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Montonale, verticale di Lugana Orestilla

E’ una storia che merita d’essere raccontata quella che riguarda Montonale, un’azienda che rischiava di scomparire (ed in effetti per una ventina d’anni era scomparsa) ma che poi è rinata e sin da subito ha puntato all’eccellenza.

Tutto inizia nel 1911 quando Francesco Girelli che conduce un’azienda agricola a tutto campo, con produzione di cereali, allevamento di animali e produzione di vino ad uso familiare decide di voler ottenere un vino migliore rispetto a quello dei vicini.
Armato di badile e piccone dissoda due ettari di terreno in località La Conta e vi mette a dimora un vigneto con Turbiana, Merlot e Cabernet sauvignon.
A quanto pare il vino piace ed i figli Aldo e Luigi decidono d’acquistare altri sei ettari impiantandoli con Barbera, Marzemino ed ancora Turbiana.
Alla fine degli anni Sessanta capita l’occasione di poter acquistare un podere assai più ampio, la nobile famiglia dei Bertani mette infatti in vendita il loro latifondo di 350 ettari e Luciano, figlio di Aldo ne acquista una parte, 40 ettari.

Alla morte di Luciano iniziano i tipici problemi legati alla successione, i fratelli non s’accordano sulla spartizione e così l’azienda entra in profonda crisi, i vigneti vengono quasi completamente espiantati e si ritorna al seminativo, l’ultima vendemmia risale al 1998.

Ci vogliono vent’anni per tornare alla normalità quando, risolta la questione eredità, i fratelli Roberto, Claudio e Valentino, figli di Luciano prendono in mano l’azienda, vengono messi a dimora nuovi impianti, ristrutturati gli stabili, acquistata l’attrezzatura più moderna e nel 2002 escono le prime 800 bottiglie.
Nel 2004 esce la prima bottiglia di Lugana e nel 2005 vengono messi a dimora altri cinque ettari di vigna.
Nel 2010 viene dato il nuovo nome all’azienda, Montonale, come quello della frazione di Desenzano del Garda dove ha sede l’azienda, infine, due anni dopo viene ultimata la nuova cantina.

Valentino, Roberto e Claudio Girelli

Attualmente l’azienda dispone di 35 ettari dai quali si ricavano annualmente circa 170.000 bottiglie (il potenziale è di oltre 300.000 bottiglie) il 35% delle quali vengono esportate, le etichette prodotte sono sei, il 10% del vino viene venduto nello shop aziendale.
Il principale vitigno rimane la Turbiana, che occupa l’80% dei vigneti, ci sono poi i classici vitigni atti a produrre il Garda Classico, ovvero Groppello, Sangiovese, Marzemino e Barbera, ed infine tre ettari tra Merlot e Cabernet sauvignon.

La verticale
Giovedì 9 novembre abbiamo potuto effettuare, in compagnia dei tre fratelli, Roberto, Claudio e Valentino, ognuno dei quali ha un ben preciso compito in azienda, un’interessante verticale di Orestilla il loro Lugana di punta, la cui prima annata di produzione è stata la 2012, dopo di che, durante il pranzo seguito a questa degustazione abbiamo assaggiato anche gli altri due vini prodotti con uve Turbiana.

Le uve per la produzione dell’Orestilla -Turbiana in purezza- provengono dall’omonimo vigneto così chiamato perché nel XVII secolo vi fu rinvenuta un’arca di marmo dedicata alla matrona romana Orestilla.
Si tratta di due ettari di vigna situati in località Montonale nel comune di Desenzano del Garda, l’esposizione guarda a Sud, il suolo è argilloso-calcareo con presenza di minerali ed il sistema d’allevamento è il Guyot, la resa è di 90 q.li/ha.

I grappoli, precedentemente raffreddati, vengono pressati in assenza d’ossigeno, dopo l’illimpidimento il mosto fiore viene fatto fermentare in vasche d’acciaio -a metà fermentazione il 30% della massa viene messo in tonneaux non tostati- dove il vino matura sulle fecce fini per otto mesi con periodici batonnages, segue quindi una sosta in bottiglie per almeno 10 mesi.
Le bottiglie prodotte annualmente variano tra le 8.000 e le 10.000 ed il prezzo in azienda è di 35 euro.

 – 2021 – Giallo paglierino luminoso di discreta intensità.
Intenso al naso, frutta a polpa gialla e frutta tropicale, note sulfuree ben percepibili, accenni piccanti, leggeri accenni vanigliati.
Strutturato, quasi grasso, piuttosto morbido, pesca gialla matura, note tropicali, leggera piccantezza, zenzero, lunga la persistenza.
Un bel vino con tanta polpa, molto giovane, ancora da amalgamarsi nelle sue componenti.

 – 2020 – Color giallo paglierino tendente al dorato, luminoso.
Molto intenso al naso, note sulfuree, frutta tropicale, pesca gialla, note d’agrumi, leggeri accenni piccanti.
Dotato di buona struttura, corposo, fresco, piccante, pepato, pepe bianco, accenni nocciolati e vanigliati, lunga la persistenza.

 – 2018 – Color giallo paglierino tendente al dorato, più intenso rispetto al precedente vino.
Meno intenso al naso rispetto al 2020, elegante, erbe officinali, note d’agrumi, frutto giallo maturo, pesca.
Fresco e succoso, leggeri accenni d’idrocarburi, pesca matura, accenni d’ananas, piccante, zenzero, lunga la persistenza.
Un ottimo vino, che abbiamo trovato “diverso” rispetto agli altri.

 – 2017 – Dopo aver cambiato una prima bottiglia non all’altezza tutto è ritornato normale.
Paglierino-dorato di buona intensità.
Bel naso, intenso e fresco, dotato di buona verticalità, erbe officinali e note d’idrocarburi.
Dotato di buona struttura, piuttosto piccante, netto il sentore di zenzero, note pepate, buona vena acida-agrumata, frutta a polpa gialla fresca, lunga la persistenza.

 – 2016 – Molto bello il colore, giallo paglierino luminoso, tendente al dorato.
Intenso e fresco al naso, verticale, agrumato, note sulfuree ed accenni idrocarburici.
Fresco, sapido, succoso, verticale, agrumato, frutta ancora fresca, bella vena acida e lunga persistenza.
Un vino dalla notevole qualità, secondo noi il migliore della batteria.

La prima annata di produzione di questo vino è stata la 2012 e la principale caratteristica che accomuna tutte le cinque annate degustate -ci sono piaciute tutte- è data dalla decisa nota sapida.

Dopo questa verticale abbiamo potuto assaggiare altri due vini, il Metodo Classico “Primessenza” ed il Lugana Montunal dell’annata 2022.

 – Lugana Doc Metodo Classico Brut “Primessenza”
Le uve, Turbiana in purezza, vengono pressate in assenza d’ossigeno dopo esser state raffreddate, la fermentazione si svolge in vasche d’acciaio dove il vino sosta sulle fecce fini con ripetuti batonnages per almeno sei mesi.
Una sosta imbottigliato rimane ad affinarsi sui lieviti per almeno 30 mesi e, dopo la sboccatura riposa in bottiglia per altri sei mesi.
Viene venduto in azienda a 29 euro.

Si presenta con un color paglierino luminoso.
Pulito al naso, di discreta intensità, presenta sentori di frutta a polpa bianca e accenni mielati che rimandano ai fiori di tiglio.
Fresco e sapido al palato, di buona verticalità, agrumato e con ritorni di pesca bianca, lunga la sua persistenza.

 – Lugana Doc “Montunal” 2022
Il vino, che prende il nome dialettale della località dove si trova il vigneto viene prodotto con uve Turbiana in purezza, la resa in vigna è di 100 q.li/ettaro.
La pressatura avviene in assenza d’ossigeno, previo raffreddamento delle uve, la fermentazione si svolge in vasche d’acciaio dove poi il vino matura per sei mesi sulle fecce fini con periodici batonnages, segue quindi un’ulteriore breve sosta in bottiglia prima della commercializzazione.
Sono 100.000 le bottiglie prodotte annualmente, vendute in azienda a 14,50 euro.

Il colore è paglierino luminoso di buona intensità.
Buona anche l’intensità olfattiva, vi troviamo sentori di frutta a polpa gialla, soprattutto pesca gialla ed albicocca.
Fresco e succoso alla bocca, sapido ed al contempo morbido, con buona vena acida, ritornano i sentori di pesca uniti a leggere note piccanti, buona la sua persistenza.
Lorenzo Colombo