San Masseo e i vini del Monastero di Bose

Il Monastero di San Masseo, situato alle pendici del colle che porta ad Assisi, fa parte della comunità monastica di Bose.
La comunità di Bose è formata sia da uomini che da donne appartenenti a diverse confessioni cristiane, fondata nel 1965 nel giorno di chiusura del Concilio Vaticano II da Enzo Bianchi attualmente ha tre sedi, ad Ostuni, a Civitella San Paolo e ad Assisi.

La costruzione del Monastero di San Masseo è databile dal 1059 al 1081 e sin da subito si è iniziata la coltivazione della vite e dell’ulivo ed ancor’oggi la struttura è circondata da un vigneto ed un’oliveto.

Recentemente abbiamo avuto l’opportunità d’assaggiare due vini prodotti nel monastero, entrambi biologici, da uve Grechetto della varietà di Todi provenienti da un vigneto di 1,5 ettari con densità d’impianto di 2.000 ceppi/ettaro, il suolo, di natura alluvionale è mediamente calcareo.

Ecco il nostro pensiero:

 – Assisi Grechetto Dop 2022
Fermentazione ed affinamento in vasche d’acciaio.

Color giallo dorato luminoso di buona intensità.
Mediamente intenso al naso, pulito, frutta a polpa gialla, note tropicali, mela fresca, erbe officinali, accenni di mandorle.
Dotato di buona struttura, sapido, netti sentori d’agrumi, pompelmo maturo, accenni piccanti, buona vena acida, frutta a polpa gialla, pesca, mela, mandorle, legger note fumé, lunga la sua persistenza.
Un vino molto interessante.

 – Assisi Grechetto Dop “Masseo” 2021
Fermentazione in barriques di rovere francese dove il vino d’affina per sei mesi con periodici batonnages.

Alla vista è piuttosto simile al precedente vino, forse un poco più intenso (non abbiamo assaggiato i due vini in contemporanea).
Discretamente intenso al naso dove l’uso del legno si fa sentire tramite una nota vanigliata ed un poco boisée, cogliamo inoltre frutta a polpa gialla, note tropicali, frutta secca ed accenni agrumati e d’erbe aromatiche.
Strutturato ed alcolico al palato, presenta note piccanti, frutta a polpa gialla, mela matura, sentori nocciolati e note boisée, chiude leggermente amaricante con buona persistenza.

In conclusione: siamo di fronte a due vini assai diversi tra loro, anche per quanto riguarda il possibile abbinamento col cibo, molto più fresco e di piacevole beva seppur di buona complessità il primo, più ampio ed eterogeneo il secondo.
Personalmente abbiamo preferito la freschezza e la piacevolezza del primo alla complessità del secondo.
Lorenzo Colombo