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San Salvatore 1988: tra Fiano e Aglianico

Doppia verticale di Pian di Stio e Jungano

L’azienda agricola San Salvatore 1988 nasce nel 2004 ad opera di Giuseppe Pagano ed è situata a Capaccio-Paestum, in località Cafasso; dispone di 42 ettari di vigneti dai quali si ricavano annualmente circa 500.000 bottiglie suddivise su numerose etichette.

Ma non è unicamente il vino il punto di forza della San Salvatore 1988, l’azienda dispone infatti di un caseificio per la produzione di mozzarelle ed altri latticini, ricavati dal latte di circa 750 bufale.

Tornando al vino, nel corso del Paestum Wine Fest, tenutosi nello scorso mese di marzo abbiamo potuto partecipare ad una doppia verticale di Pian di Stio e di Jungano -sei annate del primo vino e sette del secondo- tenutasi nel giardino del Ristorante Nettuno, con spettacolare vista sul Parco Archeologico.

Ecco quanto ne abbiamo tratto:

 – Igp Paestum Fiano Pian di Stio
Il vino prende nome dalla località “Stio” dove si trovano i vigneti; siamo nel Parco Nazionale del Cilento, tra i 550 ed i 650 metri d’altitudine, il suolo è argilloso-calcareo, l’esposizione è Sud e le viti, che hanno 16 anni d’età, sono allevate a Guyot.
Vinificazione ed affinamento si svolgono in vasche d’acciaio dove il vino sosta per sei mesi.
18.000 le bottiglie prodotte annualmente.

2022 -Verdolino scarico, luminoso.
Buona l’intensità olfattiva, fresco e pulito, frutta a polpa bianca, pesca bianca matura e pera.
Fresco, sapido e succoso, di buona struttura, pesca e pera, leggere note piccanti, discreta la persistenza.
Un vino che esprime tutta la sua gioventù.

2021 (bottiglia da 37,5 cl)
Color verdolino.
Meno intenso al naso rispetto al precedente ma più elegante.
Fresco e succoso, con bella nota sapida, bel frutto, pesca bianca un poco acerba, lunga la sua persistenza.

2020 – (anche questo vino viene servita da una bottiglia da 37,5 cl)
Color verdolino scarico.
Mediamente intenso al naso, buona verticalità, leggerissimi accenni d’idrocarburi, un poco evoluto.
Fresco e sapido, accenni piccanti che rimandano allo zenzero, lunga la persistenza.

2019 – (servito sempre da bottiglia da 37,5 cl)
Giallo paglierino.
Di media intensità olfattiva, frutto giallo maturo, accenni di mela.
Dotato di buona struttura, sapido, con buona vena acida, sentori di mela, leggere note piccanti, principi d’evoluzione, buona la persistenza.

2018 – Color giallo paglierino.
Mediamente intenso al naso, frutto giallo maturo, leggere note fumé, buona l’eleganza.
Di buon corpo, sapido, asciutto, succoso, accenni piccanti, leggere note tanniche, buona la persistenza.

2017 – (da bottiglia da 37,5 cl)
Il colore torna su tonalità verdoline.
Naso di media intensità, sentori d’anice, erbe officinali, accenni d’idrocarburi, buona l’eleganza.
Fresco, verticale, minerale, sapido, mediamente strutturato, leggeri accenni piccanti, piacevoli note evolutive, buona la persistenza.

I nostri preferiti sono stati nell’ordine: 2018, 2021 e 2017.

Igt Paestum Aglianico Jungano
Il nome del vino è quello dialettale del paese –Giungano– dove ha sede l’azienda.
Le uve, Aglianico in purezza, provengono da vigneti situati a Capaccio-Paestum, in località Cannito, sono posti a 150-210 metri d’altitudine su suolo argilloso calcareo con esposizione Sud, Sud-Ovest, hanno un’età media di 19 anni e sono allevati a Guyot.
La fermentazione s’effettua in vasche d’acciaio, il vino matura poi per 12 mesi parte in barriques di rovere francese usate (40%), parte in botti da 25 ettolitri (40%) ed il rimanente 20% s’affina in acciaio, segue quindi l’assemblaggio e l’imbottigliamento.
La produzione annuale è di 90.000 bottiglie.

2020 – Color purpureo luminoso di discreta intensità.
Intenso al naso, fresco, fruttato, ciliegia matura, leggerissime note vanigliate.
Buona trama tannica, anche se leggermente asciugante, ciliegia selvatica, buona persistenza.
Vino dalla buona bevibilità.

2019 – Rubino luminoso di discreta intensità.
Bel naso, intenso, balsamico, di buona eleganza.
Fresco e succoso, con bella trama tannica (un poco asciutto) e buona vena acida, leggeri sentori di rose.
L’abbiamo preferito al naso.

2018 – Molto bello il colore, rubino luminoso.
Bel naso, mediamente intenso, accenni balsamici e di legno dolce.
Discretamente strutturato, succoso, con buona trama tannica (leggermente asciugante) e bella vena acida, buona la sua persistenza.

 – 2017 – Molto profondo il colore.
Intenso al naso, elegante, balsamico, bel frutto, spezie dolci, legno dolce.
Buona struttura, bel frutto, tannino un poco asciugante, legno ancora percepibile, radice di liquirizia, pellicina di castagne. Sembra un vino più giovane.
Meglio al naso.

2016 – Rubino di discreta intensità.
Frutto rosso maturo, spezie dolci, balsamico, buona eleganza.
Dotato di buona struttura e bella trama tannica (leggermente asciugante), buona la persistenza.
Vino dalla piacevolissima beva.

2015 – Color rubino luminoso di discreta intensità.
Media intensità olfattiva, note balsamiche e di legno dolce, sentori di cioccolato al latte, buona l’eleganza.
Succoso e strutturato, con bella trama tannica, anche se leggermente asciugante, lunga la sua persistenza.
Vino molto interessante.

2013 – Color granato di media intensità.
Elegante al naso, mediamente intenso, ampio, fiori secchi, bellissimo equilibrio olfattivo.
Dotato di buona struttura, fresco, vivo, succoso, tannino in perfetto equilibrio (leggere note asciuganti), sentori di radice di liquirizia.

Vino decisamente interessante anche se vi abbiamo sempre trovato una leggerissima nota un poco asciugante, tra i nostri preferiti segnaliamo quelli con qualche anno sulle spalle, il 2013 ed il 2016 ed anche il 2015.
Lorenzo Colombo

 

 

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  1. […] Avevamo avuto l’occasione di conoscere e d’assaggiare i vini di San Salvatore 1988 nel marzo dello scorso anno, in occasione del Paestum Wine Fest, durante il quale s’era tenuta una doppia verticale di ben sei annate -dalla 2017 alla 2022- del Fiano Pian di Stio e di sette annate -dalla 2020 alla 2013- dell’Aglianico Jungano. Degustazione ancor più valorizzata dal luogo nel quale s’è svolta, ovvero il giardino del Ristorante Nettuno, con vista spettacolare sul Parco Archeologico. (vedi). […]

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