Sicilia Doc: sostenibilità e percorsi virtuosi
La Fondazione SOStain Sicilia
SOStain Sicilia è un programma di sostenibilità per la vitivinicoltura siciliana promosso dal Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia e da Assovini Sicilia con lo scopo di certificare la sostenibilità del settore vitivinicolo regionale.
Il programma è dotato di un disciplinare basato su 10 requisiti minimi che le aziende debbono rispettare per ottenere la certificazione da parte di un ente terzo indipendente ed il marchio SOStain dalla Fondazione SOStain Sicilia.
Il convegno, durante il quale sono stati trattati diversi argomenti riguardanti la sostenibilità nel mondo del vino, è stato aperto da Alberto Tasca, presidente della Fondazione SOStain che ha così esordito “Sembrerebbe che la Sicilia stia reagendo bene ai cambiamenti climatici, grazie anche alla sua naturale vocazione alla sostenibilità”.
Chiarendo che è però necessario adottare un metodo, sia di studio che di lavoro basato sulla consapevolezza che sia “necessario cambiare rotta, in direzione sostenibilità, se vogliamo salvaguardare il futuro del nostro territorio e delle prossime generazioni”.
L’incontro è stato suddiviso in quattro diversi capitoli che hanno toccato tutti gli aspetti della filiera, eccoli:
· La sostenibilità nella filiera vitivinicola
· La sostenibilità in vigna
· La sostenibilità in cantina
· La sostenibilità sul mercato
La chiusura di questa prima parte è stata affidata a Luigi Polizzi, del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali con “Il Sistema nazionale di certificazione della sostenibilità della filiera vitivinicola”.
Nella seconda parte del convegno “La sostenibilità in vigna” il sopra citata intervento di Alessandro Lo Genco è stato preceduto da quello di Giovanni Bigot, agronomo e titolare dello studio di consulenza viticola Perleuve srl, creatore dell’Indice Bigot (indice del potenziale qualitativo del vigneto) che, nella sua relazione “Il ruolo dell’agronomo per un vigneto sostenibile” ha illustrato l’importanza del monitoraggio in vigna per la sostenibilità e la qualità delle uve.
A seguire, Giacomo Gagliano, Direttore ICQRF Sicilia “Analisi conoscitiva sui prodotti biologici extra UE” ha illustrato i controlli che l’Unione Europea ha imposto agli stati Membri di attivare su tutti i prodotti provenienti dai paesi extra UE.
In conclusione di questa parte c’è stato l’intervento -in collegamento video- di Riccardo Cotarella Presidente Nazionale Assoenologi che ha relazionato in merito a “Il ruolo dell’enologo per una cantina sostenibile”.
La parte conclusiva del convegno è stata dedicata a “La Sostenibilità sul mercato”, Vincenzo Prezzemolo, del Gruppo Prezzemolo & Vitale si è soffermato sul concetto di sostenibilità vista dai consumatori, ovvero sostenibilità ambientale, economica e sociale, nel suo intervento dal titolo “Un consumatore sempre più responsabile”.
Leonardo Taschetta, presidente della Cantina Colomba Bianca, di Mazara del Vallo ha evidenziato come i mercati più evoluti sono sempre più interessati alla sostenibilità ed al biologico e come, nel nord Europa ed in Canada “I monopoli sono attratti dai vini sostenibili”.
Altro intervento dedicato al concetto di sostenibilità da parte dei consumatori più evoluti è stato quello di Arianna Occhipinti, Cantina Occhipinti “La percezione della sostenibilità nei winelovers”.
Note a margine:
Con 97.000 ettari di vigne la Sicilia è la regione che ha la più ampia superficie vitata d’Italia, ben 24.700 ettari sono quelli rivendicati dalla Doc Sicilia che nel 2021 ha prodotto oltre 96 milioni di bottiglie.
La Sicilia è inoltre la prima regione in quanto a superficie agricola condotta in biologico (30%) e la prima in quanto a viticoltura sostenibile.
Sono otto le Dop che possono riportare in etichetta, oltre alla propria, anche la denominazione Sicilia: Cerasuolo di Vittoria, Contea di Sclafani, Contessa Entellina, Eloro, Menfi, Noto, Vittoria ed Etna.
Lorenzo Colombo