Sicilia Doc: sostenibilità e percorsi virtuosi
La Fondazione SOStain Sicilia
SOStain Sicilia è un programma di sostenibilità per la vitivinicoltura siciliana promosso dal Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia e da Assovini Sicilia con lo scopo di certificare la sostenibilità del settore vitivinicolo regionale.
Il programma è dotato di un disciplinare basato su 10 requisiti minimi che le aziende debbono rispettare per ottenere la certificazione da parte di un ente terzo indipendente ed il marchio SOStain dalla Fondazione SOStain Sicilia.
Questi requisiti minimi sono stati illustrati durante il talk show organizzato dal Consorzio di Tutela Vini Sicilia Doc-lo scorso 29 giugno ad Alcamo, presso il Teatro Comunale, da Alessandro Lo Genco, agronomo delle Cantine Nicosia nel suo intervento “L’adozione in vigna delle best practices SOStain”.
Il convegno, durante il quale sono stati trattati diversi argomenti riguardanti la sostenibilità nel mondo del vino, è stato aperto da Alberto Tasca, presidente della Fondazione SOStain che ha così esordito “Sembrerebbe che la Sicilia stia reagendo bene ai cambiamenti climatici, grazie anche alla sua naturale vocazione alla sostenibilità”.
Chiarendo che è però necessario adottare un metodo, sia di studio che di lavoro basato sulla consapevolezza che sia “necessario cambiare rotta, in direzione sostenibilità, se vogliamo salvaguardare il futuro del nostro territorio e delle prossime generazioni”.
“Sostenibilità” infatti è un termine molto di moda negli ultimi anni, ma spesso abusato (o usato un modo improprio).
L’incontro è stato suddiviso in quattro diversi capitoli che hanno toccato tutti gli aspetti della filiera, eccoli:
· La sostenibilità nella filiera vitivinicola
· La sostenibilità in vigna
· La sostenibilità in cantina
· La sostenibilità sul mercato
Nella prima parte dell’incontro, dedicato alla sostenibilità nella filiera vitivinicola, dopo Alberto Tasca sono intervenuti Fiamma Valentino, del Ministero della Transizione Ecologica AT Sogesid “L’esperienza di VIVA in Italia” che dopo aver chiarito cosa s’intende per Sostenibilità ha illustrato il percorso del progetto VIVA, nato nel 2011 e che si basa su quattro indicatori di sostenibilità: Aria, Acqua, Vigneto e Territorio.
A seguire Lucrezia Lamastra dell’Università Cattolica Sacro Cuore di Piacenza, nel suo intervento “La sostenibilità del vino ieri e oggi”, ha ripercorso la timeline della sostenibilità, legata al mondo del vino, nei vari paesi del mondo.
La chiusura di questa prima parte è stata affidata a Luigi Polizzi, del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali con “Il Sistema nazionale di certificazione della sostenibilità della filiera vitivinicola”.
Nella seconda parte del convegno “La sostenibilità in vigna” il sopra citata intervento di Alessandro Lo Genco è stato preceduto da quello di Giovanni Bigot, agronomo e titolare dello studio di consulenza viticola Perleuve srl, creatore dell’Indice Bigot (indice del potenziale qualitativo del vigneto) che, nella sua relazione “Il ruolo dell’agronomo per un vigneto sostenibile” ha illustrato l’importanza del monitoraggio in vigna per la sostenibilità e la qualità delle uve.
La sostenibilità in cantina è stato il tema della terza parte del convegno, Patricia Toth, enologa dell’azienda Planeta “L’adozione in cantina delle best practices SOStain” ha presentato la cronologia del Progetto SOStain, nato nel 2010 da un’idea dell’Università cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e al quale l’azienda Planeta ha aderito sin da subito (nel 2011) sino ad arrivare, nel 2020, alla nascita della Fondazione SOStain Sicilia.
A seguire, Giacomo Gagliano, Direttore ICQRF Sicilia “Analisi conoscitiva sui prodotti biologici extra UE” ha illustrato i controlli che l’Unione Europea ha imposto agli stati Membri di attivare su tutti i prodotti provenienti dai paesi extra UE.
In conclusione di questa parte c’è stato l’intervento -in collegamento video- di Riccardo Cotarella Presidente Nazionale Assoenologi che ha relazionato in merito a “Il ruolo dell’enologo per una cantina sostenibile”.
La parte conclusiva del convegno è stata dedicata a “La Sostenibilità sul mercato”, Vincenzo Prezzemolo, del Gruppo Prezzemolo & Vitale si è soffermato sul concetto di sostenibilità vista dai consumatori, ovvero sostenibilità ambientale, economica e sociale, nel suo intervento dal titolo “Un consumatore sempre più responsabile”.
Leonardo Taschetta, presidente della Cantina Colomba Bianca, di Mazara del Vallo ha evidenziato come i mercati più evoluti sono sempre più interessati alla sostenibilità ed al biologico e come, nel nord Europa ed in Canada “I monopoli sono attratti dai vini sostenibili”.
Altro intervento dedicato al concetto di sostenibilità da parte dei consumatori più evoluti è stato quello di Arianna Occhipinti, Cantina Occhipinti “La percezione della sostenibilità nei winelovers”.
In chiusura dell’incontro, Josè Rallo di Donnafugata ha sostenuto la necessità di una corretta comunicazione della sostenibilità e, presentando un rapporto Nomisma del settembre 2021, ha evidenziato come la sostenibilità rappresenti ormai il principale incentivo di scelta negli acquisti alimentari da parte di un terzo delle famiglie italiane.
Note a margine:
Con 97.000 ettari di vigne la Sicilia è la regione che ha la più ampia superficie vitata d’Italia, ben 24.700 ettari sono quelli rivendicati dalla Doc Sicilia che nel 2021 ha prodotto oltre 96 milioni di bottiglie.
La Sicilia è inoltre la prima regione in quanto a superficie agricola condotta in biologico (30%) e la prima in quanto a viticoltura sostenibile.
Sono otto le Dop che possono riportare in etichetta, oltre alla propria, anche la denominazione Sicilia: Cerasuolo di Vittoria, Contea di Sclafani, Contessa Entellina, Eloro, Menfi, Noto, Vittoria ed Etna.
Lorenzo Colombo