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Vignerons de Nature e le suggestioni biodinamiche

Ma che bella scoperta…

Matteo Gallello e i vini in degustazione

Durante Vinifera, la Mostra Mercato dei Vini artigianali dell’arco alpino, tenutasi a Trento verso la fine del mese di marzo, abbiamo partecipato ad una degustazione, guidata da Matteo Gallello dal titolo “Oltralpe: suggestioni biodinamiche d’oltreconfine” durante la quale abbiamo avuto l’opportunità d’assaggiare cinque vini di produttori francesi appartenenti al gruppo Vignerons de Nature.

Vignerons de Nature è costituito da una trentina di viticoltori che si sono uniti tra loro per esigenze logistiche e commerciali, provengono dalle principali regioni vitivinicole francesi, ma all’interno del gruppo c’è anche un produttore piemontese, tutti lavorano in biologico o biodinamico.

Ecco i vini, in ordine di servizio (non conoscendo né produttori né vini abbiamo espresso la nostra personale valutazione numerica di quanto degustato).

La prima cosa, che ci ha positivamente colpiti, è data dall’estrema pulizia e fruttuosità, caratteristiche che accomunavano tutti i cinque vini degustati.

Vin de Savoie Aop Chignin Bergeron “Cuvée Raipoumpou” 2020 – Domaine Adrien Berlioz

L’azienda Domaine Adrien Berlioz (ex Cellier des Cray) nasce nel 2006 con 1,5 ettari di vigna appartenente al padre di Adrien, Joseph.
L’azienda si trova a Chignin, in Savoia e attualmente dispone di poco più di sei ettari a vigneto la maggior parte dei quali (4,5 ettari) con vitigni a bacca bianca, tra questi il più coltivato è la Roussanne (chiamato in loco Bergeron) che occupa oltre il 50% del vigneto a bacca bianca, l’età media delle viti è di 15 anni.
I suoli sono di natura argillosa, calcarei (il nome del vigneto è proprio Cellier des Cray) e le bottiglie prodotte annualmente sono circa 20.000.

Il vino che andiamo a degustare e frutto del suddetto vitigno e viene vinificato in vasche di cemento.
Color paglierino di buona intensità.
Buona l’intensità olfattiva come pure l’eleganza, si coglie un bel frutto giallo unito a sentori d’erbe aromatiche.
Strutturato, sapido e minerale, ritroviamo il frutto giallo e note tropicali, lunga la sua persistenza. 87-88/100

 – Vin de France Petit Selve 2021 – Florence & Benoît Chazallon Chateau de la Selve
Ci troviamo a Grospierres, sulle rive del Chassezac, nel Sud dell’Ardéche, la struttura, una vecchia casa fortificata, è stata acquistata dai genitori di Benoît nel 1990.

Il vino che ci accingiamo ad assaggiare appartiene alla linea Les Cuvée Domaine ed è frutto di un blend tra 30% Cinsault, 40% Grenache e 30 % Syrah, provenienti da diversi vigneti con diverse caratteristiche di suoli e posti a diverse altitudini.
Le vigne hanno un’età media di 30 anni e la densità d’impianto è di 4.000 – 4.400 ceppi/ettaro e la resa è di 40 ettolitri/ettaro.
La fermentazione viene effettuata tramite l’ausilio di lieviti autoctoni, l’affinamento del vino si protrae per quattro mesi in vasche di cemento.

Color ciliegia matura.
Intenso al naso, fresco, profumato, fruttato, ciliegia, netti sentori floreali.
Fresco e succoso, nitida la ciliegia, frutti di bosco, piacevolmente amaricante il lungo fin di bocca.
Un vino sbarazzino, dalla piacevolissima beva. 84-85/100

 – Morgon Aop “Tradition” 2020 – Domaine Jean-Paul Et Charly Thévenet

L’azienda
La famiglia Thévenet si è stabilita da quattro generazioni, a Villié-Morgon, nel cuore del Beaujolais.
Nella primavera del 2019, Jean-Paul Thévenet ha unito la sua tenuta a Morgon (circa 3 ettari) con
quella di Charly che fino ad allora ha vinificato sotto il suo nome, ora l’azienda dispone quindi di 5 ettari di vigneti coltivati in regime biodinamico non certificato (al momento sono in conversione), senza concimi chimici né pesticidi e la filosofia è quella di produrre vini il più possibile “naturali”.
I più antichi vigneti di Gamay raggiungono l’età di 70 anni, i suoli sono granitici scistosi con pochissimo terreno, le radici raggiungono quindi molto rapidamente il substrato roccioso che dona al vino una nota di mineralità.
In cantina la vinificazione avviene con una leggera macerazione carbonica tradizionale utilizzando lieviti naturali. Non vengono utilizzati né chiarificati né filtrazioni, i vini ricevono solo una minima dose di solforosa.

Il vino

Nel Morgon “Tradition” la vinificazione viene effettuata utilizzando lieviti naturali e senza aggiunta di SO2, la macerazione carbonica si effettua in vasche di cemento con una macerazione di una quindicina di giorni a seconda dell’annata, i mosti di sgrondo e di pressatura vengono quindi assemblati e l’affinamento del vino si svolge in vasche di cemento per 6-8 mesi.
L’imbottigliamento avviene la primavera successiva, senza chiarifiche né filtrazioni.
Le uve utilizzate sono, ovviamente, Gamay.

Color rubino-violaceo, intenso e luminoso.
Molto intenso al naso, frutta rossa matura, accenni aromatici, rose rosse in appassimento.
Dotato di buona struttura, succoso ed aromatico, frutto rosso maturo ed accenni di liquirizia, lunga la sua persistenza.
Vino di notevole qualità che ci è piaciuto moltissimo. 88-89/100

 – Aop Fitou “Ze Fitou” 2019 – Mas de Caprice
40% grenache noir, 40% Mourvédre e 20% Carignan
Il 20% del vino s’affina in vasche di cemento, mentre la parte rimanente in barriques usate per nove mesi.

Figli di viticoltori alsaziani, Mireille e Pierre Mann hanno la loro tenuta a Leucate, al confine tra Linguadoca e Rossiglione, in terra catalana vicino al confine spagnolo.

Dal color rubino profondo.
Un poco austero, presenta al naso note scure, sottobosco, cuoio, spezie, legno dolce, note balsamiche.
Strutturato, succoso ed asciutto, liquirizia forte, lunga la persistenza. 87-88/100

Côte du Rhône Village Aop “Odissée” 2020 – Domaine Duseigneur
Bernard Duseigneur
ha preso le redini del suo Domaine nel 2002, i vitigni che compongono questo vino -in percentuali variabili dipendentemente dall’annata- sono Grenache (60% – 80%) e Syrah (20% – 40%).
Le uve provengono da un vigneto di 30 anni d’età situato a Saint Victor La Coste, nel Gard, i suoli sono argillosi-sabbiosi con presenta di ciottoli e calcare, la resa è di 38 ettolitri/ha.
La vinificazione avviene separatamente in vasche di cemento utilizzando lieviti indigeni.

Rubino luminoso di discreta intensità.
Intenso al naso, ciliegia fresca, accenni floreali di geranio.
Discretamente strutturato, fresco e succoso, con bella trama tannica e buona vena acida, bello il frutto, buona la sua persistenza. 86-87/100
Lorenzo Colombo