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Finger Lakes ed i Riesling dello Stato di New York

Capire le potenzialità di un territorio che non si conosce assaggiando unicamente tre vini è impresa alquanto improba, c’è però da dire che in base a quanto assaggiato in una delle Masterclasses tenutesi a margine de Le Mondial des Vins Blancs, a Strasburgo, le premesse sono decisamente buone.

I Finger Lakes sono undici laghi di origine glaciale situati a Sud del Lago Ontario, nella parte settentrionale dello stato di New York.
Il nome di questi laghi, che hanno una forma allungata e sono orientati su un asse nord-sud, deriva dal fatto che i laghi principali ricordarono ai primi cartografi della zona le dita di una mano.

Quella dei Fingher Lakes è la più grande (AVA – American Viticultural Area) regione vinicola dello Stato di New York, sulle sponde dei laghi si trovano un centinaio d’aziende vitivinicole che producono vini da uve Chardonnay, Pinot Noir e Cabernet Franc, tuttavia la zona è particolarmente nota per i suoi Riesling caratterizzati da aromi di agrumi, mela e mineralità gessosa.
I due laghi maggiori sono il Cayuga ed il Seneca che sono anche tra i laghi più profondi degli Stati Uniti, i vini prodotti attorno questi due laghi possono fregiarsi di due specifiche denominazioni: Seneca Lake AVA e Cayuga Lake AVA.
Sono 3.800 gli ettari di vigneti che si trovano nei Fingher Lakes, di questi 344 ettari sono di Riesling che risulta essere il secondo vitigno più coltivato dopo il Concord.

I vini degustati
Volevamo, come nostro solito elencare i vini assaggiati in ordine di gradimento ma le nostre valutazioni avevano un range inferiore ad 1/100, eccoli quindi in ordine di servizio.

 – Living Roots – Bone-Dry Riesling 2020
I proprietari di Living Roots sono australiani e producono vino da sei generazioni, oltre a possedere quest’azienda nei Finghers Lakes ne posseggono anche una nella regione di Adelaide Hills nel South Australia.

Le uve per la produzione di questo vino -in parte acquistate- provengono da diversi vigneti situati nei Fingher Lakes, la fermentazione avviene senza l’utilizzo di lieviti selezionati ed il vino s’affina sui lieviti per 10 mesi.

Color paglierino luminoso di buona intensità.
Intenso al naso, elegante, frutta gialla, pesca gialla, note tropicali, sentori d’idrocarburi.
Discretamente strutturato, note d’idrocarburi, accenni piccanti di zenzero, sentori di frutta tropicale, lunga la sua persistenza.

 – Trestle Thirty One – Riesling 2019
Iniziamo dal nome, Trestle 31 deriva dal grande traliccio ferroviario situato in cima al vigneto sul Seneca Lake, inoltre 31 è il numero dell’appezzamento sul quale sorge il vigneto.
L’azienda di recentissima costituzione è di proprietà di Brian e Nova Cadramatre, quest’ultima ha ottenuto nel 2017 il titolo di Master of Wine.

Le uve per la produzione di questo Riesling provengono dal vigneto Zugibe, per la fermentazione s’utilizzano lieviti Epernay II, il vino s’affina per quattro mesi sui lieviti prima della svinatura.

Giallo paglierino luminoso di media intensità.
Non molto intenso al naso, elegante, pesca bianca, accenni di mela, leggerissime tracce d’idrocarburi.
Mediamente strutturato, fresco e sapido, verticale, lunga persistenza su leggere note piccanti.

 – Ravines Wine Cellars – Dry Riesling 2019
Piccola azienda, fondata nel 2001, di proprietà di Morten e Lisa Hallgren, i vigneti s’estendono per poco più di 50 ettari.

La maggior parte delle uve per la produzione di questo vino provengono da due distinti vigneti posti sulle opposte sponde del Seneca Lake, il White Springs Vineyard (46% delle uve) ed il 16 Falls Vineyard (51%), la parte rimanente proviene da un vigneto situato sul Keuka Lake.

La vinificazione avviene in vasche d’acciaio dove il vino sosta sulle fecce fini sino al momento dell’imbottigliamento.

Paglierino luminoso di media intensità.
Intenso al naso, agrumi, pompelmo, note tropicali, pesca bianca, accenni idrocarburici.
Fresco, asciutto e sapido, verticale, presenta leggeri accenni tannici, spiccata la sua vena acida, quasi tagliente, leggeri sentori di fieno, buona la persistenza.
Lorenzo Colombo