Garantito IGP: Vertis, il Verdicchio di Matelica di Borgo Paglianetto alla prova del tempo
Con poco più di due milioni di bottiglie prodotte da 19 produttori di vino, l’areale del Verdicchio di Matelica si estende per circa 300 ha attraverso i comprensori di 8 comuni (Matelica, Esanatoglia, Gagliole, Castelraimondo, Camerino e Pioraco nella provincia di Macerata; Cerreto D’Esi e Fabriano in quella di Ancona), nel cuore dell’Alta Vallesina, la sola vallata marchigiana con disposizione Nord-Sud. Un posizionamento parallelo e chiuso rispetto al mare e quindi alla sua azione mitigante, in cui si viene a creare un microclima diverso rispetto a tutte le altre vallate regionali: continentale nelle ore notturne e quindi capace di preservare al meglio l’acidità delle uve; mediterraneo durante il giorno, con un irraggiamento che esalta il contenuto zuccherino degli acini. Proprio queste particolari condizioni, unite ai terreni calcarei e all’altitudine dei vigneti (tra i 400 e gli 850 metri sul livello del mare), influenzano il ciclo vitale del Verdicchio e conferiscono alle uve caratteristiche peculiari che identificano in maniera inequivocabile i vini di Matelica.
Tra le aziende più rappresentative del territorio, conosciuta già anni fa grazie alla mia continua frequentazione marchigiana, c’è sicuramente Borgo Paglianetto, nata nel 2008, che attualmente si estende per circa 25 ha all’interno delle colline matelicesi le cui uve sono certificate biologiche così come anche tutti i processi di vinificazione e cantina.
– Verdicchio di Matelica DOC “Vertis” 2018 (100% verdicchio): rispetto al precedente ha un naso meno “squillante” e verticale, c’è meno tensione ma più complessità visto che alla frutta bianca croccante si aggiungono erbe aromatiche, salvia su tutte, e cenni di camomilla. Sorso di grande equilibrio e piacevole chiusura sapida.
– Verdicchio di Matelica DOC “Vertis” 2016 (100% verdicchio): l’annata particolarmente classica, come dicono quelli bravi, regala un Vertis che ha forza e armonia al tempo stesso. Sa di frutta gialla polposa, succosa, quasi esotica, ha cenni di anice e soffi salmastri. Di impatto alla gustativa ma rimane di equilibrio circense e termina con un finale salino e austero.
– Verdicchio di Matelica DOC “Vertis” 2012 (100% verdicchio): figlio di una annata calda salvata in extremis da gradevoli e costanti piogge settembrine, questo Vertis, dopo quasi dieci anni, subisce una evoluzione piacevolmente anomala visto che tira fuori aromi idrocarburici e di erbe medicinali che lo fanno somigliare aromaticamente ad un riesling della Mosella. Sorso coerente, austero, non di grande persistenza.
– Verdicchio di Matelica DOC “Vertis” 2008 (100% verdicchio): primo anno di produzione del Vertis che dopo 23 anni pecca leggermente in terziarizzazione spinta che esprime sentori di frutta secca, caffè e cera d’api. Sorso ancora importante che inizia però a sgranarsi e a mostrare tutti i segni dell’età.
Andrea Petrini