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Lambrusco e cucina indiana

Il Consorzio Tutela  Lambrusco, in collaborazione con il Gambero Rosso, ha programmato una serie d’eventi dal titolo Giro del Mondo con il Lambrusco che prevede una serie di cene dove i vari Lambrusco, prodotti dai produttori del Gruppo Giovani (ovvero giovani produttori) vengono abbinati a cucine etniche.

Nel dicembre 2021 avevamo partecipato ad uno di questi incontri, dove il nostro vino veniva abbinato con la cucina sudamericana e precisamente peruviana, tenutosi presso il Ristorante Pacifico (vedi).

Ed anche quest’anno, per la seconda serie di questi incontri, siamo stati coinvolti, lo scorso 7 marzo, nella cena dove al Lambrusco s’abbinava la cucina indiana presso il Ristorante Cittamani, a Milano e dobbiamo onestamente dire che questa volta l’abbinamento coi vari cibi s’è rivelato, almeno per noi, decisamente più arduo.

I vini, come la volta scorsa, sono stati presentati dai loro giovani produttori, mentre l’abbinamento è stato commentato da William Pregentelli del Gambero Rosso.

Ma veniamo ai vini ed al loro abbinamento con le diverse preparazioni dai nomi piuttosto lunghi e complicati.

Lambrusco di Sorbara Doc Vigna del Cristo – Cavicchioli
Le uve per il Vigna del Cristo, Lambrusco di Sorbara in purezza, provengono dai cinque ettari del vigneto Cristo.
Prodotto per la prima volta nel 1987, in occasione dei sessant’anni dell’azienda viene spumantizzato in autoclave tramite il Metodo Charmat.
Sono circa 40.000 le bottiglie prodotte annualmente.

Color melograno luminoso.
Bel naso, intenso e pulito, piccoli frutti di bosco, agrumi maturi.
Fresco e sapido, verticale, con spiccata vena acida, frutti di bosco, fragolina e lampone, lunga la sua persistenza.

L’abbinamento con il Paniyaram dumpling di riso e lenticchie, servito con chutney ci è parso non propriamente azzeccato.

 – Lambrusco di Sorbara Doc Del Fondatore – Cleto Chiarli
Anche in questo caso siamo di fronte ad Un Lambrusco di Sorbara in purezza, la vinificazione prevede la presa di spuma in bottiglia tramite il Metodo Tradizionale, più conosciuto al giorno d’oggi come “Col Fondo”, il vino sosta in bottiglia per sei mesi prima d’essere commercializzato.

Color tra il rubino luminoso ed il melograno intenso, leggerissima velatura.
Intenso e fruttato al naso, lampone e ciliegia selvatica.
Buona la sua effervescenza, cremoso, sapido e succoso, sentori di lieviti e frutti di bosco, sciroppo al lampone.

Lungo e complesso il nome del piatto al quale è stato abbinato, composto da tre distinte preparazioni:
Aloo Katlangi cilindri di patate tandoori marinati con yogurt, con ripieno di menta e melograno.
Pakora con cavolo nero, spinaci e rucola, ravanello candito e churney di prezzemolo.
Sambharo e Favda insalata di papaya e carote con foglie di curry e semi di senape, serviti con chips croccanti di farina di ceci.
In questo caso l’abbinamento ci è parso gradevole nel complesso, tranne che con le patate che, con il loro ripieno, sovrastavano un poco il vino.

 – Lambrusco Reggiano Brut Rubino del Cerro – Venturini Baldini
Blend di uve Lambrusco nelle varietà Montericco, Salamino e Grasparossa, viene spumantizzato tramite il Metodo Charmat Lungo.
I vigneti sono situati a 240 metri d’altitudine su suolo argilloso-sabbioso, la resa è di 80 q.li/ettaro.

Color rubino luminoso, trasparente, di discreta intensità.
Pulito al naso, di buona intensità, sentori di ciliegia selvatica.
Fresco, con buona effervescenza, ciliegia selvatica, buona la sua persistenza.

Nell’abbinamento con Idiyappams end Vegetable Stew, ovvero Noodles di riso del Kerala con curry molee al latte di cocco e verdure miste (piatto piuttosto delicato) abbiamo trovato che il vino sovrastasse decisamente il piatto.

Per l’abbinamento con l’ultima portata erano previsti due vini:

 – Lambrusco Grasparossa di Castelvetro SuDiGiri – Pezzuoli

Rubino-purpureo, luminoso.
Buona la sua intensità olfattiva, sentori di ciliegia matura.
Cremoso, fruttato, sapido, asciutto, con buona trama tannica e buona persistenza.

 – Reggiano Lambrusco Nero di Corte – Cantina San Martino in Rio
prodotte con Lambrusco Salamino viene spumantizzato tramite rifermentazione in autoclave.

Color rubino, profondo e luminoso.
Intenso al naso, fruttato, ciliegia, caramella alla frutta, leggerissima nota pungente.
Effervescenza decisa, asciutto, piuttosto tannico, quasi astringente.

L’ultima portata era composta da due piatti tra i quali scegliere:

Lamb Chop (Costoletta di agnello tandoori marinata con olio alle spezie, curry rogan josh, asparagi grigliati e pakchoi saltati in padella)

Oppure, per i vegetariani o comunque per coloro che non mangiano carne d’agnello era previsto Khichdi Bowl (Cereali e legumi misti, con pomodoro e cipolla, arachidi tostate, patate croccanti e chutney di tamarindo)

Noi abbiamo optato per l’agnello e abbiamo trovato che il primo dei due vini fosse quello che meglio s’adattasse al piatto.
Lorenzo Colombo