Alto Adige Valle Isarco Doc Kerner “Praepositus” 2020 -Abbazia di Novacella
L’Abbazia di Novacella, situata in Val Isarco, non ha certo bisogno di presentazioni, come pure i vini che vi si producono dalla sua fondazione, nel 1142 (nel 1143 i possedimenti dell’Abbazia furono riconosciuti da Papa Innocenzo II.
Successivamente, nel 1177 Papa Alessandro III riconobbe al monastero il possesso dei vigneti nelle vicinanze.
Al giorno d’oggi i vigneti a disposizione dell’Abbazia coprono un centinaio d’ettari e si trovano, oltre nella Valle Isarco, dove, tra i 600 ed i 900 metri d’altitudine si coltivano quasi esclusivamente vitigni a bacca bianca come Riesling, Kerner, Grüner Veltliner, Sylvaner, anche nella conca di Bolzano ed a Cornaiano, dove troviamo i vitigni a bacca rossa, Lagrein, Schiava e Pinot nero.
La produzione annuale s’aggira sulle 850.000 bottiglie, suddivise su quattro diverse linee produttive per un totale di oltre 30 etichette.
La linea Praepositus (il nome deriva da quello dell’incaricato alla coltura della vigna “Praepositus primus” la cui importanza all’interno del monastero veniva subito dopo quella dell’abate) è composta da dieci vini frutto da monovitigno, sei sono bianchi, due rossi e due sono vini dolci.
Il vino
Le uve provengono da vigneti posti a Novacella e a Rasa, situati tra i 650 ed i 750 metri d’altitudine su suoli generati da depositi morenici caratterizzati da presenza di scisto, gneiss e quarzo, sono esposti a Sud e Sud-Ovest, il sistema d’allevamento è a Guyot con densità di 6.000 ceppi/ha e danno una resa di 60 q.li/ha.
Fermentazione e maturazione avvengono in vasche d’acciaio dove il vino riposa per 10 mesi.
Per quanto riguarda le informazioni sul vitigno Kerner vi rimandiamo a questo articolo, scritto un paio d’anni fa.
Molto bello il colore, paglierino dorato, luminoso e brillante.
Intenso al naso dove emerge un’esplosione di frutta a polpa gialla matura, pesca gialla, albicocca e frutta tropicale, ananas, mango, papaia, oltre a sentori d’agrumi maturi.
Altro registro troviamo alla bocca che ci presenta un vino strutturato, alcolico, morbido ed al contempo fresco e sapido, con una spiccata vena acido-agrumata che rimanda al pompelmo e leggeri accenni d’idrocarburi, lunga la sua persistenza.
Lorenzo Colombo
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