Garantito IGP: Assyrtiko e sai cosa bevi!

Vigna di Assirtiko a Santorini
Chi di voi ha assaggiato in una giornata almeno 16 Assyrtiko provenienti da varie zone della Grecia alzi la mano!
Non credo che molti alzeranno la manina ma tra questi ci saranno sicuramente un bel numero di redattori di Winesurf, tra cui il sottoscritto, che come “regalo di Natale” si sono concessi una degustazione che definire sorprendente è dir poco.



Haris Papandreou
Tutto merito del nostro “uomo ad Atene” Haris Papandreou, che da tempo scalpitava per raccoglierci attorno ad un tavolo e farci scoprire questi vini.
Devo ammettere che (come credo molti altri italiani amanti del vino) soffrivo di un spocchioso superiority complex nei riguardi dei vini greci, considerati nella migliore delle ipotesi come figli di una viticoltura che sta risorgendo e/o sta cercando una sua strada. Nella mia testa giravano immagini di Retsina bevute sotto un implacabile sole estivo, di vini grossi, rustici, forse anche approssimativi.
Lo so, sbagliavo! Una prima parte di questo complesso di superiorità l’ho dismessa il 25 settembre scorso con il primo Wine Greek Day (https://www.winesurf.it/il-25-settembre-ci-sara-un-vino-greco-per-tutti-parola-di-greekwineday/ ) e la parte residua il 13 dicembre, quando Haris ci ha organizzato questa degustazione che ha lasciato me e tanta redazione di Winesurf a bocca aperta.
La degustazione, guidata in maniera perfetta da Haris, era divisa in quattro parti, ognuna con quattro vini. La prima riguardava gli Assyrtiko prodotti fuori Santorini, la seconda quelli nati sull’isola, la terza si incentrava sul rapporto con il legno di questo vitigno e la quarta proponeva quelli che in Grecia vengono considerati gli Assyrtiko più buoni e più famosi.
La stessa cosa è avvenuta con tre dei quattro Assyrtiko di Santorini (uno purtroppo era un “naturale” fermentato in anfora, di colore arancio scarico e con un naso ossidato e improponibile, proprio come diversa roba nostrana) ma con un particolare in più: la ben riconoscibile aromaticità dei vini, che avevano note di pietra focaia e lievissimi sentori di idrocarburo, il tutto con una sapidità che sposava una gustosa rotondità e una importante e calda pienezza.
Ce lo hanno confermato con i quattro “vini top” indubbiamente ottimi ma forse più impegnati a mostrare la bravura del produttore che non tutte le caratteristiche del vitigno.
Ma a quale vitigno bianco italiano assomiglia l’assyrtiko? Ce lo siamo chiesti per tutta la degustazione e sono venute fuori alcune “scuole di pensiero”. Tralasciando lo scontato ma assolutamente non proponibile paragone con il Riesling , la prima lo vede simile al Vermentino, più di Luni che sardo, altri lo avvicinano al Fiano di Avellino, altri ancora al Tocai e ai Verdicchio più fini della zona di Matelica. Di certo stiamo parlando di un vino/vitigno che è ottimo da giovanissimo e può invecchiare senza problemi per ameno 6/7 anni.
Forse ora vorreste sapere quali sono i vini che mi sono piaciuti di più; ve ne dico uno per gruppo, ma vi garantisco che 14 su 16 erano veramente di ottimo livello.
Alepotrypa 2018, Hatzimichalis
Santorini 2019, Akra Chryssos
Nykteri 2018, Venetsanos
Pyritis Vigne di 120 anni 2018, Artemis Karamolegos
Buon 2022 a tutti, magari brindando con un vino greco!
Carlo Macchi