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Igt Vigneti delle Dolomiti Solaris “Alta Quota” 2021 – XXV-X VenticinqueDieci

Quella di Maria Rita Calliari è un’azienda da sempre dedicata alle mele, d’altra parte la Val di Non è famosa per la produzione di questo frutto e la viticoltura è arrivata in questa zona da non molto tempo, per altro con risultati più che buoni, vedi ad esempio i vini di El Zeremia, dei quali abbiamo più volte scritto.

Ma iniziamo dal nome dell’azienda, XXV-X VenticinqueDieci -riportato sia in numeri romani che in lettere- che ci ha molto incuriositi ma, anche cercando sul sito aziendale non siamo riusciti a trovarne il significato.
Significato che ci è stato fornito dall’azienda stessa alla quale avevamo inviato una mail. Ecco la risposta pervenutaci immediatamente VenticinqueDieci sta ad indicare il 25 di ottobre che era il compleanno di mio nonno, il padre di Calliari Maria Rita, la titolare dell’azienda”.

Ma torniamo all’azienda ed al vino, nel 2016 Maria Rita mette a dimora le prime barbatelle di Solaris, vitigno resistente della famiglia dei PIWI e nel 2018 vengono già commercializzate le prime bottiglie, il vigneto è situato a Romeno, a 980 metri d’altitudine su suolo calcareo-argilloso, si tratta di 8.000 m² con densità d’impianto di 7.000 ceppi/ha.

Il vitigno
Il Solaris è stato ottenuto nel 1975 presso l’Istituto di Friburgo, in Germania, tramite l’incrocio della varietà Merzling (Seyve Villard 5.276 x Riesling x Pinot Gris) con la varietà 6.493 Gm (Severa Zarya x Muscat Ottonel) e chiamato inizialmente Fr 240-75.

I vitigni PIWI sono ottenuti tramite ripetuti incroci di Vitis Vinifera con una piccola parte di altre Vitis di origine Americana, Asiatica ecc. dalle quali riceve i geni di resistenza alle principali malattie fungine.
Oltre il 95% del patrimonio genetico è di Vitis Vinifera e Nelle varietà di ultima generazione, con 6-7 reincroci, il patrimonio genetico di Vitis vinifera supera il 99%.
L’incrocio Interspecifico viene effettuato in modo naturale attraverso impollinazione e selezione.

Seppure regolarmente inseriti nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite l’utilizzo di questi vitigni è al momento consentito unicamente in alcune regioni del Nord-Est, ma non per la produzione di vini a denominazione d’origine.

Il vino
Nonostante il Solaris sia una varietà a maturazione precoce, l’altitudine del vigneto fa sì che la maturazione delle uve avvenga verso la metà del mese di settembre.
La vinificazione avviene in vasche d’acciaio dove il vino rimane in affinamento sino alla primavera successiva.

Il colore è giallo paglierino luminoso di buona intensità.
Intenso al naso dove si colgono note aromatiche, frutta tropicale, pompelmo, accenni vegetali d’erbe di montagna, camomilla, menta, fiori di sambuco (in una degustazione a bottiglie coperte avremmo anche potuto scambiarlo per un Sauvignon).
Fresco e verticale, sapido, con una spiccatissima vena acida, quasi citrino, agrumato, con sentori di bergamotto e di mela verde, buona la sua persistenza.
Lorenzo Colombo